In occasione del 20° anniversario di "Ray Of Light", settima fatica discografica pubblicata qui in Italia il 27 febbraio del 1998, la nostra rubrica #ThrowbackAlert, coglie l'occasione di portarvi indietro nel tempo per raccontarvi tutte le curiosità e i retroscena e spiegarvi le dinamiche che hanno reso vita a questo indiscusso gioiello della discografia firmata Louise Veronica Ciccone.
Alla vigilia dei suoi 40 anni, Madonna si sente solo all'inizio di una nuova fase, poiché diventare madre le ha creato e posto nuovi ideali ed obbiettivi. Sopratutto, avere una figlia le permette di vedere e di ricordare la sua defunta madre sotto una luce diversa e di ricostruire anche il suo rapporto con la religione. Ed e così che ha in atto una "resurrezione" che porta molti benefici non solo in ambito spirituale, grazie alla Cabala, ma anche artistico.
É giunto il momento di troncare nuovamente con il passato, di ridimensionare il proprio ego creatosi con successi ed eccessi, per portare un cambiamento di sé stessi al mondo e per dimostrare cos'è il vero dono dell'amore e della spiritualità e che una donna alla soglia dei suoi 40 anni è ancora più viva che mai come "un raggio di luce".
All'inizio del 1997, quando Lola ha appena qualche mese di vita, Madonna entra nel processo creativo del disco ed inizia a contattare i primi collaboratori: comincia a scrivere con Patrick Leonard, il fautore di molte sue celebri hit degli anni 80 ("Live To Tell", "La Isla Bonita", "Like a Prayer", "Oh Father" ed ecc.) e anche con Rick Nowells, noto per aver scritto molti pezzi per Stevie Nicks (molto conosciuta anche come la front-woman dei Fleetwood Mac), Belinda Carlisle e Celine Dion. Ispirandosi alla poesie e dai sonetti di Shakespeare e dalle poetesse scarne e provocatorie degli anni sessante come Sylvia Plath e Anne Sexton, ecco che si iniziano a formare le ossa del disco.
Ma ad avere il ruolo più fondamentale in questo progetto è proprio William Wainwright (alias William Orbit) allora relativamente sconosciuto. Proviene dalla scena rave underground britannica e sette anni prima aveva lavorato ad un remix dall'atmosfera memorabile della hit "Justify My Love". Madonna pensa che Orbit può portare la sua musica in una direzione totalmente nuova, dando all'album una coerenza che al precedente "Bedtime Stories" era mancata, ed è cosi che i suoi ritmi astratti e il suoi classico sweep ne diventano la cornice perfetta.
"Amo l'atmosfera ossessionante, da trance dei dischi di William, ho sempre trovato della malinconia nella sua musica. Dato che quel sound mi attrae, e che tendo a scrivere molti pezzi tristi, sembravamo una bella coppia" con queste parole Madonna spiega il motivo per cui riteneva importante Orbir in questo progetto.
Sfortunatamente il processo di lavorazione diventa piuttosto lungo per via del loro modo di lavorare assolutamente diverso l'uno dall'altra. Le registrazioni hanno luogo nell'estate del 1997 agli Studio City di Los Angeles e quando terminano verso la fine dell'anno tutti sanno di aver compiuto qualcosa di davvero importante e pionieristico.
A dare il via all'era discografica dopo 3 anni di silenzio nelle scene musicali, è "Frozen", la vera ed appropriata epopea. In assoluto uno dei momenti migliori del disco: teso e teatrale, con toni delicatamente mutevoli. Passa dalla liquida dolcezza al dramma gelido, cambiando forma come il video, girato dopo il tramonto dal regista Chris Cunningham nelle gelide temperature del deserto del Mojave, situato in California ad un centinaio di miglia nord-est di Los Angeles.
Nella clip Madonna vola in cielo come una vera fattucchiera, vestita con un abito nero lungo, mentre i lunghi capelli corvini le volteggiano intorno. La dea gotica ispirata da Frida Khalo è una delle sue personificazioni più potenti e più riconosciute, e riecheggia i temi spettrali del disco.
La clip vanta anche di molti effetti speciali: dai filtri colorati per rendere il deserto notturno ai cambiamenti di forma della figura della cantante, che una volta muta in uno stormo di corvi e poi in un cane, alla presenza di altri due "cloni" della cantante stessa.
Il video di Frozen vince il premio nella categoria Migliori Effetti Speciali, agli MTV Video Music Awards del 1998. Oltre la versione del brano tratta dall'album, in un secondo momento è stato fatto promuovere il video nella versione Stereo Mc's Mix.
Il singolo, quando fa il suo primo impatto nelle radio il 23 di febbraio, oltre a ricevere molti consensi da parte del pubblico e della critica, diventa già un successo commerciale: raggiunge la #1 in Italia, in Regno Unito, in Spagna, in Canada e in Finlandia. Mentre negli Stati Uniti, in Germania ed in Francia si piazza nella top2.
Madonna decide di presentarlo dal vivo per la prima volta in esclusiva mondiale al noto 48° Festival di Sanremo. Luci soffuse blu, lunghi capelli biondi che le cadono sulle spalle, inguainata con un vestito nero di pelle lucida, con tatuaggi sulle mani (per richiamare il look del video musicale) ed accompagnata da una orchestra, si appresta a salire sul palco dell'Ariston per tener incollati sullo schermo ben più di 18 milioni di spettatori.
Nonostante il playback Madonna riesce a lasciar tutti con il fiato sospeso e a offrire una performance assolutamente riuscita:
Ma quella assolutamente indimenticabile è la quella del Drowned World Tour del 2001 dove dà meglio di sé in tutti i punti di vista: canoro, scenografico e specialmente in quello del ballo. Madonna con indosso un vastissimo chimono sorretto da ballerini inizia ad intonare i primi versi del brano. Alla fine del primo ritornello si sbarazza della lunghe maniche del kimono per diventare una fugace samurai.
"Frozen" è senza dubbio uno dei singoli più celebri e simbolici della sua carriera e più apprezzato dai suoi fans. Infatti dalla sua uscita è spesso apparso nelle scalette dei suoi tour e non è mancato nelle tracklist delle sue ultime compilation.
Quando "Ray Of Light" fa il suo primo impatto nei negozi raccoglie subito parecchie lodi dai critici e dalle testate musicali: Rolling Stone lo descrive "brillante", mentre "Slant Magazine" lo definisce "uno dei grandi capolavori pop degli anni Novanta, Madonna non era così candida dai tempi di Like a Prayer". A questo si va ad aggiungere al grande impatto sui Mass Media che non fanno altro che parlare del disco e del cambiamento artistico di Madonna. Questo induce alla gente di acquistarelo senza esitazione, dall'uscita si stima che abbia venduto più di 20 milioni di copie e che sia diventato uno dei suoi progetti discografici più venduti assieme a "Like a Prayer" e "True Blue".
Oltre che a permetterle di ottenere il suo riscatto dopo le vendite mediocri dei precedenti dischi, con "Ray Of Light" Madonna riesce anche ad ottenere ciò che le sfuggiva dai tempi del tanto osannato "Like a Prayer"ovvero la "credibilità artistica", quel talento che spesso non veniva riconosciuto perché offuscato o messo in secondo piano dagli scandali e dagli eccessi. Ai Grammy Awards del 1999 vince ben in 4 categorie, comprese in quelle come "Miglior Album Pop" e "Miglior Registrazione Dance", "Sono nel music business da ben 16 anni e questo è il mio primo Grammy (bè, stasera ne ho vinti quattro)" disse nel discorso che fece alla premiazione. "Valeva la pena di aspettare". Il disco segna anche un successo maggiore di Madonna in Europa. In Gran Bretagna, per esempio, l'album sale al primo posto e si aggiudica ben 6 dischi di platino, mentre negli States per via della colonna sonora di Titanic, arriva al secondo posto e ottiene 4 dischi di platino. Probabilmente la mancata #1 sia nella classica degli album e sia in quella dei singoli, diventa un punto determinante nella decisione di trasferirsi a Londra. "Ray Of Light" per Madonna non è solo un ritorno, ma una vera e propria resurrezione. Avvicinandosi ai suoi 40 anni, sembrava davvero cresciuta. La bionda e maliziosa di "Erotica" faceva ormai parte del passato; Madonna riemergeva con un trucco leggero e con boccoli bruno-dorati. La copertina del disco, firmata da Mario Testino, è pervasa di un azzurro radioso, dalla lucente gonna di raso allo sfondo acquamarina, è la pura dimostrazione che la maturità è finalmente giunta.
La sua rinascita è pienamente racchiusa e rivendicata nella traccia che dà il nome al progetto. Con la sua atmosfera elettronica, veloce ed acida, "Ray Of Light" è un vero inno estatico ai cieli.
Sposando il pop melodico di Madonna con la techno a base di bleep, Orbit crea un sensurround per la sua voce, è come se venisse trasportata senza sforzo del suono. Inoltre visto che Madonna ha appena migliorato la sua tecnica vocale grazie ad "Evita", Orbit decide di sfruttarla al meglio alzando la tonalità di un semitono rispetto a quella con cui si trovava più comoda.
Scelta come successore di "Frozen", riesce ad ottenere un discreto successo commerciale raggiungendo la top10 di numerosi paesi europei. Singolare è il video musicale curato da Jonas Akerlund caratterizzato da immagini velocizzate della vita quotidiana:
Ma il pezzo più riflessivo che enuncia la "rivoluzione" è il brano d'apertura "Drowned World/Substitute for Love", scelto come terzo singolo.
Sugli effetti di Orbit, ottenuti mandando il nastro indietro e in loop, e sui bleep, Madonna canta soavemente e ci confessa come la fama abbia influenzato negativamente le sue relazioni personali, rendendole superficiali ed effimere.
Ben strutturato e d'impatto è il video musicale diretto da Walter Stern che mostra la cantante perseguitata dai paparazzi e trovar rifugio nella sua propria casa.
Davvero cruciale è la scena finale del video: dopo aver preso in braccio Lola, fissa lo sguardo verso la telecamera ed intona: "Ho cambiato idea, questa è la mia religione", con questa frase dichiara che il fantasma di quello che è stata in passato è stato soppiantato da ciò che è diventata.
Nel disco inoltre Madonna ci mostra la vera dedizione alla poesia in "The Power of Goodbye", una vera meditazione sull'addio. "Una bella poesia, rimasi esterrefatto, toccato" dice Nowells nel momento dell'incisione. In precedenza, Nowells aveva dato al pezzo delle sonorità jungle, ma in seguito in studio Orbit decise di cambiarle per optare per un ritmo raggae, dandogli un sapore piuttosto differente. Nel brano si può notare un campionamento della colonna sonora del film culto degni anni Settanta "Las Vampiras - Le Vampire".
La clip che accompagna il brano, rilasciato come quarto singolo, è girata nell'agosto del 1998 a Malibù Beach e trae spunto da una nota scena interpreta dalla leggendaria Joan Crawford nel noto film "Humoresque" di Jean Negulesco del 1946.
Madonna poi ripiomba nelle profondità del desiderio con la cupa distorsione di "Candy Perfume Girl" e si muove in "Skin" un pezzo guidato dal basso, astratto, con un senso sommerso di nostalgia. Da qui si lancia nel vigoroso "mea culpa" di "Nothing Really Matters" dove ancora una volta si autoaccusa di aver vissuto egoisticamente e festeggia il fatto di avere una figlia. La maternità l'aveva trasformata in modo molto positivo, è calma, più stabile, la festaiola scatenata ormai è un ricordo (ma non per lungo). Per questo brano, Madonna adotta la tattica psicologica di mettere due producer l'uno contro l'altro, ovvero Patrick Leoanard e William Orbit, in modo che ciascuno alzasse il tiro. "Nothing Really Matters" per essere un pezzo dance parte molto lentamente e incomincia con un strano rumore elettronico leggermente spezzato che ricorda il DAT che si rompe.
Nella clip vediamo Madonna nei panni di una geshia danzante e trae ispirazione dal libro "Memorie di una Gesha". In futuro questo look sarà poi utilizzato in molte evenienze, specialmente nel "Drowned World Tour"
Con "Erotica" e "Bedtime Stories", Madonna aveva fatto un viaggio per esplorare il proprio subconscio, ma qui lo fa con maggiore concentrazione ed intenzione. In "Swim", per esempio, evoca il sacramento del battesimo, mentre s'immerge in acque metaforiche, lavando via i peccati. Piena di immagini apocalittiche tratte dal vecchio testamento, la canzone dà la sensazione che Madonna si liberi non solo delle proprie malefatte ma anche di quello che il mondo le ha caricato sulle spalle. Cominciando con un riff di chitarra, la canzone si riempie di uno spumeggiante tono psichedelico.
Nel progetto si distingue per la sua base potente "Sky Fits Heaven". Caratterizzato da un testo molto interessante che cita alcuni versi di una poesia di Max Blagg, Madonna manifesta il suo pensiero riguardo alla spiritualità: l'energia che una persona sprigiona può ritornare indietro positivamente o negativamente nel grande schema delle cose. Questa canzone travolgente che miscela la Trance, l'elettronica e la dance, al principio era la perfetta candidata per diventare sesto ed ultimo singolo dell'era, ma per via di "Beutiful Stranger" ciò non accade. Nonostante ciò si possono trovare due remix come B-side nel cd singolo di "Drowned World/Substitute For Love".
Inoltre non passa inosservato per sue forti sfaccettature orientali la rilassante "Shanti/Ashtangi" una preghiera cantata in lingua Indù su una base techno e su un ritmo coinvolgente.
Verso il finale la dolcezza e la sensibilità materna emerge in "Little Star" una sorta di ninna nanna che Madonna dedica alla sua primogenita Lola. Il brano è uno dei primi ad essere stato inciso e la ispirazione è proprio la mancanza di Lola che si fa sentire forte durante la sessione di registrazione.
Dopo la tenerezza di "Little Star", la canzone finale è un choc. "Mer Girl" tratta di un tema molto personale: l'effetto della morte di sua madre che ha simboleggiato un punto cruciale della sua vita. Ci spostiamo in un minaccioso paesaggio di sogno, mentre Madonna, un po' parlando, un po' cantando, racconta di essere scappata di casa, da una bambina inquieta che non dorme mai e da una madre che la perseguita. Corre in un paesaggio infantile mentre scende una pioggia battente. La terra si spalanca e con parole scarne, frammentate, Madonna trasferisce la sensazione di essere sepolta viva con la madre morta, di sentire l'odore della carne in putrefazione. Scappa via impaurita e si accorge che è tutta la vita che corre. Secondo Orbit la recording session di questo brano è stata una delle più coinvolgenti.
Il nostro viaggio in questo copolavoro cicconiano termina qui, speriamo che sia stato di vostro gradimento, alla prossima.
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