Recensioni Album: "Pure Heroine" di Lorde

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Era oramai il 2013 quando una giovane ragazza riccia e appena diciassettenne, Ella Yelich-O' Connor, in arte Lorde, approda nel mondo della musica inaspettatamente con la sua smash-hit ‘Royals’ prodotta da Joe Little. Infatti l’intero album di debutto, Pure Heroine, è stato creato solamente da due persone: lei e Joe; la stessa filosofia la troviamo nel suo secondo album ‘Melodrama', in uscita questo giugno in quanto è stato prodotto dallo stesso producer, ma qui  Lorde ha co-prodotto ogni traccia.

Lorde, proveniente dalla Nuova Zelanda, suonava e scriveva da cinque anni,  infatti prima del suo debutto aveva rilasciato ‘The Love Club’, un EP che poi sarà incluso nella versione estesa del disco (disponibile solo in digitale). Lorde fa i primi passi nella musica mainstream con un genere musicale originale che in quel periodo nessuno avrebbe mai pensato di sentire in radio, per la precisione il suo è un misto perfetto di trip-hop e art-pop.



La giovane artista si racconta attraverso un flusso sofferente e poetico di frasi che immerge l’ascoltatore nella sua mente per catapultarlo nel suo mondo fatto di suoni minimal, glaciali e d’impatto. Dopo questa piccola premessa, andiamo ad esaminare nello specifico l’album di debutto di Lorde, Pure Heroine, rilasciato fra il settembre e l’ottobre del 2013 con tre diverse date di rilascio.

 Ad aprire il progetto è la magnetica ed ipnotica ‘Tennis Court’, secondo singolo estratto, che subito ci fa capire chi è Lorde, il suo modo di pensare e la sua velata e ironica sensibilità. La base è un susseguirsi di suoni brevi e ben delineati; forse questa canzone è leggermente più variegata a livello di base rispetto a tutto il resto dell’album. Il testo è un soliloquio in cui lei pensa alla sua vita, di come è cambiata e di come cambierà dal giorno in cui la sua fama continuerà a crescere, rimanendo pur fedele a se stessa. Sicuramente già dal primo ascolto possiamo dedurre che Ella ha una grande talento: quello della scrittura, in quanto la canzone presenta delle line taglienti ed accattivanti che non sanno mai di ‘già sentito’; questo discorso vale per tutto l’album, in quanto i testi sono tutti curati nel dettaglio.


 La seconda canzone‘400 Lux’, è molto evocativa, poiché ci permettere di rivivere quei momenti trascorsi a fianco del suo ex fidanzato: un viaggio in macchina al tramonto su una strada che si affaccia sul mare. Nel testo c'imbattiamo in molte figure interessanti: la noia, la voglia di uccidere il tempo e l’alcol per dimenticare. Degno di nota è l’intro, molto particolare , che poi si trasforma in un elemento tipico della base, seppur reso in parte minore, poco risaltato.



La terza traccia è il lead single ‘Royals’, pezzo dalle marcate influenze trip-hop che finisce per risultare un'introduzione sottotono per presentare il materiale che effettivamente compone il progetto. É sicuramente è un pezzo d’effetto e non scontato che presenta una base minimalista (schiocchi di dita, percussioni e qualche coro). Il tutto è accompagnato da un testo molto particolare dove Lorde parla in modo fantasioso della sua adolescenza usando molte metafore e figure retoriche.


Il quarto brano ‘Ribs’, è forse la canzone migliore del progetto. La voce di Lorde è molto cupa come al solito e tocca delle note molto profonde, facendo risultare il pezzo ancora più personale. La canzone è un lamento, un lamento senza fine sulla paura che si prova nel crescere infatti il testo, risulta a tratti ripetitivo e veloce da rendere perfetta l’atmosfera per comunicare al meglio i sentimenti di paura ma allo stesso tempo la curiosità dell’artista di crescere. La base è un continuo di cori e di qualche percussione al quale a poco a poco si aggiungono degli elementi quasi impercettibili. Possiamo notare in quasi tutti i testi dell’album, molti riferimenti alla vita suburbana e alla vita notturna proprio perché Lorde è affascinata da questi elementi, tanto che recentemente ha confermato che nel nuovo lavoro sarà presente una canzone che dice ‘I Ride The Subway’.



 Il quinto brano, è altra perla del progetto, la incantevole ‘Buzzcut Season’. La canzone può suonare abbastanza soft a livello di ritmo ma nasconde dietro un testo molto cupo e duro: la guerra.
L’artista affronta questo tema parlando tramite gli occhi di un gruppo di adolescenti che vivono i tempi bui della guerra per lanciare un messaggio, da non considerare scontato, che è quello di apprezzare le cose che abbiamo prima di perderle. La produzione della canzone è molto raffinata e si sposa alla perfezione con la voce di Ella. Possiamo notare anche un lieve pianoforte e delle percussioni, definite ormai un elemento cardine nella musica della giovane Neo Zelandese.

Team’ è la sesta canzone all'interno del brano ed è una delle più potenti ed incisive. Il brano e il concept del music video sono nati da un sogno vissuto dalla stessa Lorde: un mondo fantastico pieno di palme e rovine, regnato da re e regine che erano rispettivamente ragazzi e ragazze. Il loro segno di nobiltà era l’acne sul volto ed il tutto vigeva sotto un regime duro che imponeva regole ferree. La regola principale consisteva nel chi perdeva nelle sfide che venivano imposte, veniva considerato moralmente il più forte. La produzione del pezzo è anche questa colma di incalzanti ritmi hip-hop e voci modificate.


Il settimo brano ‘Glory And Gore’, è il pezzo più dark e misterioso all'interno dell’album. Il concept è pressoché simile a quello di Team e mi piace immaginarlo come un seguito in quanto Lorde descrive se stessa i suoi amici come i gladiatori e il mondo un nemico spietato e loro sono pronti a combatterlo. La produzione è molto lineare nonostante sia leggermente più potente e meno minimal e presenti varie sfumature.

L’ottava canzone,‘Still Sane’, affronta un tema molto delicato: ‘Il senso della morte’. Questa tematiche viene cantata con una quasi dolcezza e torpidezza da rendere il tutto quasi etereo; il brano oltre a questo, tratta anche della paura di Lorde della sua fama e di vivere una vita troppo distante da tutto quello a cui era abituata. Infatti si inizia con un flashback di lei che corre per le strade della Nuova Zelanda in bici per poi, nel ritornello, catapultarsi nel presente fatto di hotel, viaggi e concerti. La base ha sound molto fresco, con una produzione ariosa e meno schematica.



 La penultima canzone ‘White Teeth Teens’ ha delle atmosfere molto oniriche ed affronta più o meno lo stesso tema di ‘The Love Club’ (brano presente nell’ep di debutto), ovvero la vita che si fa crescendo in un gruppo stretto di amici), ma questa volta esamina se le persone di cui si circonda siano persone vere o meno. Se avete fatto caso ascoltando l’album l’ossessione di Lorde nel citare i denti (vengono persino citati in Green Light, lead single del nuovo album)…beh, Lorde risponde dicendo che è una cosa strana e che lei è sempre stata ossessionata dai denti e dalla parola in se e che, strano ma vero, odia i dentisti.

 L’ultima canzone dell’album è, insieme a Ribs, il grande capolavoro dell’album e sto parlando di ‘A World Alone’ La canzone presenta un testo oggettivamente sopraffine che racconta quella sensazione che forse molti hanno provato almeno una volta nella vita: quella di non appartenere al mondo e di essere una strana creatura che non trova pace in nessuna parte del mondo. Proprio per questo il brano si chiama ‘Un Mondo Da Sola’. Musicalmente il brano è l’unico strumentale dell’intero album, e alla fine il tutto è ancora più epico ed emozionante perché conclude questo lungo ed oscuro viaggio con la risposta alla domanda che viene posta in Tennis Court  (ovvero "Non credi che sia noioso il modo in cui le persone parlano?”) con un semplice e secco “Lasciale parlare”.

Ed eccoci arrivati alla fine di questo breve ma solido e promettente progetto che è ‘Pure Heroine’. Lorde si è sicuramente fatta conoscere per la musica, piuttosto che per altro, ed infatti è stata molto apprezzata dalla critica, ma meno dal pubblico in quanto…vuoi la giovane età, si è presentata un pò come la ragazzina acida e spara sentenze sulle colleghe del mondo pop commerciale.

 Vi ha conquistato? Vi ha deluso? Lasciate sotto i vostri commenti e fatemi sapere cosa ne pensate.






Recensione scritta da: Lorenzo



Valutazione media da parte dello staff:

77/100

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