#ArtistFocus: Björk - 1° parte -

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Dopo qualche settimana d'arresto, ecco che la nostra rubrica #ArtistFocus riparte per parlarvi di un nuovo artista, ma stavolta di uno molto particolare e ben lontano dalla musica mainstream che spopola spesso nelle charts di oggigiorno. Di questa peculiarità ne ha saputo tranne molto vantaggio riuscendo a costruirsi la sua immagine e il suo posticino nel panorama musicale odierno. Grazie alla sua grande destrezza, espressività sinistra e distinta ed innovazione nel campo della musica sperimentale, alternativa ed underground, il suo stile tende ad essere eclettico, troppo complesso e difficile per l'ascoltatore medio. I maggiori critici la riconoscono per la sua indomabile forza creativa e sperimentale che le ha consentito di trattare temi non solo sentimentali ma anche politici, sociali e scientifici e di essere definita come "la più importante e progressista artista musicale della sua generazione" e "la miglior artista femminile non pop degli ultimi 30 anni".  Stiamo parlando di Björk Guðmundsdóttirm, semplicemente conosciuta, in europa specialmente, con il nome Björk.



Per descrivere al meglio Bjork, infatti sarebbe molto riduttivo chiamarla solamente artista poiché in ogni suo progetto non vi è solo la "voce" ma ogni suo punto di vista e la sua completa dedizione, tant'è che ne fa parte in veste di compositrice, produttrice, scrittrice ed arrangiatrice.

Bjork vanta di una carriera quasi quarantennale e di numerosissimi premi tra cui 5 Brit Awards, 4 Mtv Video Music Awards, un Polar Music Prize (premio più importante conferito dalla Accademia Reale della Musica Svedese)  e di ben 14 nomination ai Grammy Awards (senza purtroppo vincerne uno). Oltre ad aver partecipato in 3 band differenti, Bjök ha all'attivo ben 9 album in studio (di cui uno non ufficiale), 2 colonne sonore, 1 Compilation e 5 Remix Album e ha venduto complessivamente più di 40 milioni di dischi.

Dopo questa premessa mi assumo la mia grande personalità di estrarre dal suo immenso repertorio 4 brani che delineano la sua grande personalità ed espressione vocale e che il grande pubblico meriterebbe di conoscere.

Premetto che potranno non essere facili all'ascolto a coloro che s'imbattono per la prima volta al materiale di questa artista.

Dunque iniziamo con il primo pezzo, tratto dal suo terzo album in studio Post, uno dei suoi capolavori più riusciti rilasciati negli anni 90 ed il più venduto della sua carriera. Il successore di Debut consacra Bjök nel panorama musicale mondiale e grazie ad Army Of Me, al pezzo tinte Jazz It's Oh So Quiet e a Hyperballad, giunge al grande pubblico. Oltre che incorporare della musica jazz e le strutture electro-pop di Debut, nel disco possiamo trovare del Ambient, trip hop e IDM. Mentre dal punto vista testuale si parla dello spostamento in Inghilterra, particolarmente della sua nuova vita Londinese e della cultura urbana della città. Attratta dai suoi lavori come membro dei Massive Attack e poi dal suo album di debutto Maxinquaye, Björk decide di chiamare al suo cospetto il producer e pioniere del Trip Hop Tricky per far si che la assista alla produzione dell'album. Ammirato dalla sua voce, il producer accetta a condizione che lui contribuisse solo a due tracce del suo album e che lei, in cambio, contribuisse ai vocals del suo. La collaborazione da vita ad Headphones ed Enjoy, e quella che andrete ad ascoltare è quest'ultima.
In questa traccia Björk esprime uno stato confusionale in una relazione amorosa: lei vorrebbe stare con questa persona ma lei non si sente sicura e desidera che le sue intuizioni riguardo a questo nuovo amore siano sufficienti a convincerla che ne vale la pena. Vuole liberarsi di questi sentimenti indecisi per essere disposta ad abbracciare e "godere" l'amore vero che prova per lui e questo desiderio la spinge ad intraprendere un'avventura alla ricerca del lato oscuro e trasandato della sessualità, su una produzione molto accattivante caratterizzata da trombe e percussioni.


Dopo la pubblicazione di Telegram, nel 1997 viene pubblicato Homogenic, il successore di Post. Il disco nonostante non riesca a replicare il successo del disco precedente, si rivela un punto fondamentale della sua carriera poiché riesce a definire un nuovo stile focalizzandosi su musiche da sonorità simili combinando beat elettronici e strumenti a corda con canzoni in tributo della sua nativa Islanda. Dall'album vengono estratti ben 5 singoli: Jóga. Bachelorette, Alarm Call, Hunter e All Is Full of Love. Come il precedente, anche Homogenic ottiene ottimi consensi dai critici musicali, specialmente da Sal Cinquemani di Slant Magazine che lo definisce cosi: "Se non è il più grande album di elettronica di tutti i tempi, lo è certamente del decennio"
Oltre alle sonorità rilassanti, ai beat astratti e ai tocchi unici di fisarmonica ed armonica a bicchieri, ciò che caratterizza ancor di più il disco è il canto di Björk che varia da urla risonanti primitive al canto tradizionale melodico dei cori dell'Islanda e alla combinazione del parlato e del cantato. Questo viene perfettamente illustrato in Unravel, un pezzo molto romantico e triste che ci parla di un amore che si sta per sgretolare per via di una separazione. Assolutamente uno dei più interessanti dell'album, non solo sull'aspetto canoro e testuale, ma anche dal punto di vista strutturale poiché è formato da una melodia lenta e vasta, da sassofoni, da un organo e da beat elettronici.
Nonostante non fosse stato rilasciato come singolo, per promuovere il Greatest Hits Tour venne registrato un apposito video musicale sotto la direzione di Lynn Fox. La clip non passa estremamente inosservata, poiché nel 2004 riceve un premio dalla British Design & Art Direction, evento che promuove l'eccellenza nel Design e nella pubblicità.



Prima della pubblicazione di Vespertine, nel 2000 Björk si butta a capofitto nel mondo del cinema partecipando sia nel cast come attrice protagonista e nella colonna sonora di Dancer In The Dark, film-musical drammatico diretto dal noto Lars von Trirerm (stesso regista di Nymphomaniac per intenderci).
Björk veste i panni di un'immigrante della repubblica ceca che deve fare i conti con una maledetta malattia, la cecità e lottare con tutte le sue forze per far sì che il suo futuro figlio non vada incontro allo stesso destino. La sua interpretazione è convincente e conquista tutti al Festival Di Cannes dove si aggiudica la Palma D'oro.
Ma siccome qui stiamo parlando di musica, è meglio non focalizzarsi troppo sul film in sé ma sulla colonna sonora Selmasongs, dove andrete a conoscere la terza traccia di questo Focus.
Ovviamente di questo progetto non potete non esserne a conoscenza della melodiosa e melanconica I've Seen It All, che riceve una candidatura agli Oscar come Miglior Canzone.
Tutti i brani di Selmasongs ricalcano lo stile di Homogenic e sono ben differenti dalle versioni usate nel film, poiché prima di essere trasportati sulla pellicola, furono completamente riscritti per far sì che non svelassero delle parti della trama.
Oltre a Overture (candidata ai Grammy come Miglior Arrangiamento e Produzione strumentale), il pezzo all'interno di questo progetto che merita di essere conosciuto è New World.
La traccia di chiusura non è solo una ballad, ma di più: una deliziosa miscela sentimentale, messa in risalto da audaci arrangiamenti di ottoni, da grandi tamburi martellanti e dalla grande voce di Bjök, che si adatta perfettamente anche nell'esprimere in generale il costante fascino e desiderio di scoprire cose nuove, e lo si può evincere nel verso: "mi meraviglio, mi chiedo cosa succederà dopo "



Facciamo un salto temporale in avanti di ben 11 anni, per pelarvi di Biophilia, suo ottavo album in studio. Biophilia è più di un concept album, è il prossimo passo verso l'evoluzione, poiché e il primo disco a combinare un'esperienza interattiva ed istruttiva tramite una suite di applicazioni per iPad. Ogni App è legata ad ogni traccia dell'album ed è un approccio esplorativo per la produzione di musica electro-acustica utilizzando sia la strumentazione naturale ed artificiale. Per questo disco Bjök introduce strumenti altamente innovativi che non aveva mai utilizzato per un disco fino ad ora: la Bobina di Tesla, un Gameleste e Arpe Gravitazionali.
In Mutual Core la geologia della terra rappresenta una metafora per le relazioni umane. Eruzioni, terremoti, fosse oceaniche e catene montuose sono tutti segni potenti della meccanica e della struttura della terra e rappresentano il suo stato emotivo. Il suo cuore è legato alla terra, più questi fenomeni sono forti, più lo è il suo cuore che batte e le "placche Tettoniche" sono il motore di tutto ciò.
Introdotta da un armonium tenue questo brano ci impiega ben poco per farsi distinguere. All'inizio la voce di Björk cresce a livelli inimitabili prima che eccentrici ritmi di beat indrustrial sopraffacciano il mix, torcendo il pezzo in un break-beat pop sicuro da stregare i fan di vecchia data. Per chi avesse amato Vespertine, può essere considerato uno dei vostri pezzi favoriti:  


Proprio quando siamo giunti sul più bello, il nostro viaggio in compagnia di questa artista con la A maiuscola finisce qui. Mi auguro che i pezzi siano stati di vostro interesse, naturalmente quattro canzoni non sono sufficienti a farvi scoprire una come lei, ma io nel mio piccolo ho cercato di farlo. Ovviamente ci sarà una seconda parte ma quella è un'altra storia.
L'artist Focus vi saluta e vi da appuntamento alla prossima settimana, non mancate.

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