A 6 anni da "Chocabeck", escludendo "La sesión cubana", Zucchero pubblica un nuovo album e lo fa con un ritorno al passato. Non più pop come in "Fly", penultimo album, ma blues e divertimento. "Black Cat" si ispira a "Oro, incenso e birra", album che pubblicò nel 1989 e che contiene brani diventati classici come "Overdose (d'amore)", "Diavolo in me", "Diamante" e persino "Il mare impetuoso al tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle", che ritroveremo richiamato più in là.
Non troviamo più la firma di Corrado Rustici, ma abbiamo Don Was, T-Bone Burnett, Brendan O'Brien, che hanno prodotto per artisti di fama internazionale come Boby Dylan, Iggy Pop, Rolling Stones, Joe Cocker, Elvis Costello, Bono Vox, AC/DC, Aerosmith e Red Hot Chilli Peppers. Un album rock, direte? Affatto! Con questo nuovo album Adelmo Fornaciari torna al suo stile ed al blues e ci aggiunge tocchi di chitarra del buon Mark Knopfler, ex chitarrista dei Dire Straits.
Il risultato? Questo "Black Cat", che vedremo adesso traccia per traccia. Preferisco non dilungarmi molto su ciascuna traccia, ma vorrei che si prestasse molta attenzione ai testi, perchè sono il fulcro di questo album.
01. Partigiano Reggiano. Iniziamo con un "canto libero". Il brano è stato scelto come primo singolo per il mercato italiano ed trasuda libertà da tutti i pori. Su una base molto trascinante dettato dal pianoforte e accompagnata dalla chitarra, Zucchero si lancia in abili e intelligenti giochi di parole. Chi all'inizio avrà sentito solo il titolo avrà sorriso per l'assonanza con il noto formaggio. Eppure il riferimento va davvero a quella libertà in cui credevano i partigiani e viene ripresa nel testo, oltre che con "Bella ciao" anche con altri "liberi" riferimenti" a testi di altri artisti.
02. 13 Buone Ragioni. Ancora un altro testo in cui sorridere. La canzone inizia con la marcia nuziale, ma Sugar Fornacciari ci interrompe subito esordendo con "Ecco 13 buone ragioni, per preferire una birra a una come te, e un panino al salame". Con assonanze assurde (ad esempio "sesso, rane e rock & roll"), possiamo ascoltare ancora un brano blues rockeggiante leggero, ma ancora una volta di forte impatto.
03. Ti Voglio Sposare. In contrasto con il testo precedente, qui, con molto più chitarra, Zucchero mostra un amore molto più "impetuoso" e fretta di portare il "dannato cuore" in una "chiesa che ci perdona".
04. Ci Si Arrende (feat. Mark Knopfler). Cambio totale di ritmo, il violinista Davide Rossi sale sul palco ed una intensa ballata parte. Ancora un forte amore al centro dell'attenzione del cantante, con l'unica resa al tempo.
05. Ten More Days. Remake della canzone Avicii, da cui Zucchero riprende il testo, ma non interamente la produzione. T Bone Burnett, infatti, dà una sonorità ancora più contemplativa al brano mentre Sugar si prende "altri 10 giorni" per riflettere e capire che strada vuole prendere e cosa fare di sè.
06. L'Anno Dell'Amore. Usciamo dai ritmi più contemplativi per entrare in una canzone che più funky e con l'intento di mettere buon umore. Quello che viene più in rilievo in questa canzone è lo Zucchero provocatorio, sul filo del doppio senso ("violate in pace, biga e batacchio").
07. Hey Lord. Non solo blues, ma anche soul in questa particolare produzione di T Bone Burnett. La combinazione di quel canto iniziale e del testo piuttosto malinconico fa pensare ad una traccia dedicata agli esclusi.
08. Fatti Di Sogni. Ballatona di Brendan O’Brien e che può essere molto sentita per noi giovani, soprattutto da chi ha poche idee sul proprio futuro e vorrebbe anche partire. Bellissimo è il testo quando dice: "Ma che bel silenzio amore, lasciami dormire. Devo andare non so dove, ma devo andare via. Cieli cobalto, cieli lontani. Tutto per niente davvero? È un altro giorno da cani, ma noi siamo fatti di sogni. Chi vuol far male, male farà; chi vuol volare, vola; solo chi striscia vende la pelle. Noi siamo fatti di stelle".
09. La Tortura Della Luna. Ricordate il brano "Il mare impetuoso al tramonto e dietro una tendina di stelle"? Beh, la luna, nonchè la donna, è protagonista di questo brano, ancora oggetto di desiderio, ma stavolta anche di tortura.
10. Love Again. Da un genere ad un altro, torniamo ad ascoltare un brano di profondo amore, molto introspettivo, prodotto da T Bone Burnett.
11. Terra Incognita. Brano ancora più malinconico del precedente, ma che evidenzia quei giochi di parole di cui Zucchero è capacissimo. La ballata è prodotta da Brendan O’Brien, ma ha molto più appeal della precedente.
12. Voci (Namanama Version). Scelto come primo singolo internazionale, il brano riprende alcune figure di una poesia del poeta reggiano Gino Belli, "Tu non sei". Le voci in questione sono i ricordi e le esperienze di ciascuno di noi che, attraverso l'ascolto reciproco, ci fanno crescere. E non esiste la voce che non conta, perchè, canta Zucchero, "manca la tua voce".
13. Streets of Surrender (S.O.S.) feat. Mark Knopfler. A chiudere l'album c'è questo brano scritto con Bono e dedicato alle stragi di Parigi. Il brano si presenta armonico e riesce a rendere benissimo i sentimenti che si vogliono trasmettere: di solidarietà verso le famiglie delle vittime e di fratellanza verso coloro che preferiscono il terrore all'umanità.
Per concludere, la mia opinione. Penso che si tratti di un album abbastanza misto, che accosta ballate più intense a brani più leggeri, in una sorta di continua contrapposizione tra l'amore vero ed il piacere voluttuoso. Nonostante testi molto ben congegnati e produzioni che mi hanno deluso solo poche volte, ho trovato un pochino faticoso, se non fastidioso, passare da una ballad ad un brano più vivace e viceversa.
Voto della redazione: 72
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