Senza orma di dubbio, Justin Timberlake è considerato al giorno d'oggi una delle popstar di maggior successo, sopratutto grazie al suo grande carisma e poiché, oltre ad essere un intrepido ballerino, possiede anche una dote vocale ben distinta che non è passata mai in secondo piano nonostante il suo sex appeal. Oltre ad aver scalato classifiche tra gli anni 90 e 00 con gli Nyncs, Timberlake dal 2002 ha all'attivo: 4 album in studio, 3EP , 5 tour mondiali (di cui uno assieme alla collega Christina Aguilera), molti film di cui è protagonista e tante importanti collaborazioni e duetti con grandi star come Rihanna, Madonna, Beyoncé, Drake, Nelly Furtado, Janet Jackson, 50 Cent, Ciara, Lady Gaga, Jay-Z e Timbaland specialmente. In 15 anni di carriera tutto questo lo ha reso un idolo per i tanti appassionati di musica e dello spettacolo delle vecchie e nuove generazioni.
In questo nuovo appuntamento di #ArtistFocus ci impegneremo a mostravi quel lato intimo e sensibile dell'artista che non era stato ben messo in mostra nei primi anni della sua carriera facendovi ascoltare 4 sue tracce poco conosciute che mettono a pieno risalto le sue doti interpretative e che allo stesso tempo alcuni stili da lui poco esplorati.
Naturalmente partiamo da Justfied, suo primo album da solista pubblicato nel 2002. Il disco per il cantante rappresenta una vera e propria rottura dal genere pop che caratterizzava le produzioni della sua vecchia band, infatti possiamo notare una direzione verso un sound più R&B e maturo con qualche sfaccettatura dance-pop funk e soul. Come ben sapete il successo dell'album è stato contribuito anche grazie ai singoli Like I Love You, Cry Me a River e Rock Your Body, che si rivelarono delle discrete hit, in particolare la seconda, ma se ci fate abbastanza caso rappresentavano solo quel suo lato sexy e da cattivo ragazzo che ha mandato in fibrillazione migliaia di adolescenti, Invece in Never Again accade proprio l'opposto. Sebbene lui non lo avesse mai ammesso, è chiaro a chi si riferisce in questa ballata struggente scritta da lui stesso in collaborazione con l'arista R&B Brian McKnight, che ci parla malinconicamente di una storia d'amore finita.
Dopo essersi buttato a capofitto nel mondo del cinema con Edison Force e Alpha Dog, ecco che nel 2006 fa il suo tanto atteso ritorno sulle scene musicali con FutureSex/LoveSounds, Se nel primo album ci aveva mostrato la rottura con la sua vecchia band, in questo disco, ci mostra una crescita dal punto di vista creativo e nei sound, partecipando per la prima volta in veste di produttore a fianco del suo fedele Timbaland e Danja. Un disco musicalmente complesso poiché al suo interno possiamo notare varietà di sound che prendono ispirazione dai grandi Micheal Jackson e David Bowie. Testualmente parlando l'album è diviso in due parti, nella prima chiamata "FutureSex" si può notare dalla title-track FutureSex/LoveSound, LoveStoned, Damn Girl" e Sexy Ladies che è incentrato sul sesso, mentre la seconda "LoveStoned", sul suo lato più dolce e romantico e lo si può notare in "My Love", What Goes Aorund,...Comes Around e in Until the End of Time.
Sebbene i temi riguardanti al sesso e all'amore siano quelli più dominati, uno più importante e distinto viene affrontato in "Losing My Way", dove Justin s'immedesima in Bob, un uomo che vive sotto le dipendenze della droga e dell'alcol e che non riesce a farne a meno nonostante i vari tentativi. Ciò ci permette inoltre di riflette sulla ricerca interiore, su Dio e sulla vita.
Inoltre, notiamo che la voce risulta molto matura resa grazie al non uso del falsetto, stile di canto molto tipico dei suoi precedenti lavori. Per quanto riguarda la composizione, il finale permette di rendere questo pezzo in pieno stile gospel molto più inciso e d'impatto.
Nel 2013, Justin rompe ben 7 anni di silenzio con The 20\20 Experience, il suo terzo album di inediti. La decisione di non seguire il classico standard di 3-4 minuti (cosa caratteristica di ogni disco pop), e di riproporre un'idea molto marcata del precedente progetto discografico, rende questo album altamente particolare poiché la durata delle tracce si allunga, tant'è che la media per canzone sfiora i 7 minuti.
Nonostante i testi rispecchino le tematiche già affrontate precedentemente, l'album suona molto innovativo dal punto di vista del sound, ampiamente creato dal suo fedele braccio destro Timbaland, che consiste di mischiare lo stile del Neo Soul con alcuni elementi della musica soul e rock che ha contraddistinto gli anni 60 e 70. Al suo interno notiamo che Don't Hold The Wall si discosta maggiormente dallo stile che caratterizza maggiormente l'album, grazie a quel groove ipnotico e sensuale e a quelle percussioni tribali e sfaccettare molto orientali che ci portano in men che non si dica all'interno di una vera foresta tropicale. Oltre ai singoli e questa traccia, non passano inosservato Pusher Love Girl, Strawberry Bubblegum, SpaceShip Couple e la traccia finale Blu Ocean Floor.
Nello stesso anno, precisamente nel mese di Settembre, ecco che esce il suo sequel. A differenza della prima parte, qui notiamo forte la presenza di canzoni come Drink You Away, TKO, When I Walk Away (quest'ultima contiene uno sample di Lustful di Amedeo Minghi) che parlano di un amore finito. Amnesia nonostante tratti questa tematica è una novità dal punto di vista della produzione, caratterizzata da violini che rendono l'atmosfera del tutto molto drammatica. Per non parlare del beatbox di Timbaland che rende il tutto molto più suggestivo. Un pezzo tutto da ascoltare fino alla fine, dove Justin ci affascina con il suo falsetto.
Siamo giunti alla fine del nostro viaggio, speriamo che sia stato di vostro gradimento. Non esitate a dirci quello che ne pensate di queste quattro tracce e secondo voi quali sono le vostre preferite.
Alla prossima!
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