Recensione EP: "Calling Out" EP dei Monakr

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Dopo aver parlato dei Monakr molto tempo fa grazie alla nostra rubrica #NextGeneration, è arrivato il tanto atteso momento di ascoltare nuovo materiale. Infatti dopo aver pubblicato due singoli, è stato finalmente reso disponibile il primo EP della band che ha preso il nome di "Calling Out". Vi ricordo che questa band era nata con lo scopo di scoprire "il lato più oscuro della musica".
In generale questo progetto è caratterizzato da sound classici, mescolati con elementi elettronici più attuali. Lo stile ricorda vagamente quello delle storiche rock band mescolati ad altri genere come il synth pop ed electro. Questo Extended Play, rilasciato solamente alcuni giorni fa, ovvero il 5 Febbraio, è formato da "solamente" 5 tracce che approfondiscono il vero stile di questa band apparentemente sconosciuta. Approfondiamo maggiormente sul loro conto analizzando questo progetto con una recensione track by track.


Diamond
Partiamo subito con il singolo di debutto che ha ufficialmente permesso l'entrata di questa band nel music biz. Il pezzo risale agli inizi dello scorso anno ed è stato reso disponibile in tutti gli store musicali e servizi streaming. Qui, al contrario degli altri brani, troviamo molti elementi elettronici che però sembrano abbastanza datati. Inoltre il genere prevalente di questo brano è un misto tra synth pop e R&B.



History
Sicuramente non è uno dei pezzi migliori contenuti in questo progetto, ma "History" rimane quello con la produzione più curata e accattivante. Il brano infatti è caratterizzato da un sound fresco e pieno di elementi elettronici che la band non fa mai mancare.
Appena inizia l'audio possiamo ci accorgiamo che la melodia è tutta un crescendo. Infatti nei versi troviamo una batteria abbastanza proponente, mentre quando arriva il chorus, il tutto espolde dando spazio a elementi elettronici che accompagnano la voce dell'artista.



Wraith
Arriviamo alla traccia numero tre della tracklist di questo extended play. Se siete amanti del classico rock non potrete che non amare questa traccia: la base presenta moltissimi elementi che potrebbero essere definiti "datati" che vengono nuovamente mescolati con quelli più contemporanei. La voce del frontman rafforza ulteriormente ciò la precedente affermazione. Questa è sicuramente una delle tracce più rock dell'album mka non solo. Grazie alle qulità sovradescritte, potrebbe tranquillamente essere una delle migliori, chissa se sarà inserita in un eventuale studio album da parte della band?



Resurrection
Il punto più alto lo raggiungiamo grazie a "Resurrection", la traccia più strumentale dell'intero progetto. Oltre a trovare una base abbastanza catchy, è sicuramente il brano con maggiori elementi elettronici e synth. Anche il modo di cantare qui ha un forte cambiamento: nonostante l'estensione vocale non troppo estesa dell'artista, il timbro viene valorizzato. C'è anche da aggiungere che è l'unico brano avente parti cantate e strumentali ben distinte. Dopo il primo verso infatti, c'è uno stacco completamente strumentale dove possiamo ascoltare la base accompagnata solamente da dei cori, ciò riaccade solamente dopo ogni chorus. Il pezzo è dotato anche di un bridge che stacca il beat molto prepotente. A mio parere una delle tracce migliori.



Calling Out
Il progetto si conclude con il secondo singolo estratto e title track. "Calling Out" è stata rilasciata lo scorso anno per anticipare l'omonimo EP (inoltre abbiamo avuto modo di scoprirla nel nostro #NextGeneration) richiamando un pò di attenzione mediatica. Anche qui troviamo un misto tra synth pop e rock con alcuni elementi R&B. Il testo dice che l'artista vuole prendersi una pausa per riflettere sui suoi errori dimenticando il suo passato e vuole ricominciare tutto dall'inizio come se nulla fosse accaduto.
Per supportare ulteriormente il brano, la band ha deciso di rilasciare un live ufficiale sul suo canale YouTube il 25 settembre 2015. Grazie ad esso possiamo anche vedere la carica che ha la band sul palcoscenico, non affatto male.



In conclusione possiamo dire che questo progetto non ha deluso assolutamente le aspettative: i sound sono interessati, le tracce sono di ottima fattura e molto scorrevoli. Il timbro particolare del cantante dona qualcosa in più al tutto. Certamente non è un lavoro perfetto e anche abbastanza breve (essendo solamente un EP), ma nonostante ciò l'ascolto risulta davvero piacvole e per nulla scontato.
Lo scopo iniziale era quello di sperimentare il lato oscuro della musica proponendo sound interessanti e freschi. Dopo aver ascoltato l'intero progetto la domanda rimane: "Sono davvero riusciti ad esaudire le promesse proposte?" Voi cosa ne dite?


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Valutazione concordata dallo Staff di BOOKLET:

70/100

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