Questo progetto si caratterizza come un prodotto quasi interamente pop, che solo a tratti cerca le influenze di altri generi (soprattutto in "Dark Horse" e "Legendary Lovers"). Le promesse di un album dai toni più dark e di qualcosa di molto diverso che la stessa Katy aveva fatto sono state tradite e e il passo in avanti rispetto all'Era precedente è stato meno marcato di quanto ci si sarebbe potuti aspettare.
In "Prism" troviamo diverse hit facili e scontate che si affiancano a brani più interessanti a cui manca però la spinta qualitativa per essere apprezzati del tutto. Troppe e troppo simili le tantissime produzioni di Dr. Luke, Max Martin e Cirkut che hanno finito per rendere il progetto poco stimolante e noioso all'ascolto; uno spiraglio lo si intravede nell'ultime parte dell'album in cui troviamo brani curati da produttori diversi e una Katy più intima.
Scendiamo ora nel dettaglio andando a soffermarci su ogni traccia che compone l'ultimo lavoro in studio pubblicato dalla popstar americana:
Roar
Come si avvia la riproduzione dell'album, si comincia ad avvertire il beat e il sound che ci riportano immediatamente alla super-hit "Roar". Un sound invasivo ed estremamente catchy che conquista subito, forse fin troppo. Quando uscì "Roar" si ebbe immediatamente la conferma che Katy Perry era tornata esattamente come ce la ricordavamo, pronta ad ottenere una nuova smash-hit mondiale, semplice, immediata e, soprattutto, nel suo stile. La canzone è fresca, ma niente di nuovo. E' il pop a cui Dr. Luke e Max Martin ci hanno abituato e che le radio amano.
Il testo, la cui scrittura ha coinvolto ben cinque persone tra cui la stessa Katy Perry, è immediato almeno quanto la melodica, si tratta di un inno ad essere indipendenti, coraggiosi e forti. L'intero significato è ben riassunto dal titolo "Roar".
Legendary Lovers
La seconda traccia è quella che più, tra tutte le altre album tracks, i fan avrebbero voluto vedere estratta come singolo, ma così non è stato. E' pur vero che, a modesta opinione di chi sta scrivendo, dopo "Dark Horse" non sarebbe stata una buona scelta rilasciare questo brano a causa del sound molto simile tra le due canzoni. "Dark Horse" e "Legendary Lovers", infatti, sono come due brani gemelli all'interno di un album dalle sonorità estremamente pop che come sound si distaccano dalle altre canzoni contenute. A tradire il tentativo di esplorare altri generi, dimostrato dalla mescolanza di stili e influenze diverse, ritroviamo il tradizionale beat invasivo e catchy di Luke, Martin e Cirkut alla produzione. Cionostante ne esce una bella produzione, da apprezzare e molto fresca.
Anche per questo secondo brano troviamo cinque autori impegnati nel lyric, pur essendo molto breve, che ci trasporta in una sorta di evocazione mistica della relazione tra la Perry e il suo amante leggendario ("legendary lover").
Birthday
Eccoci giunti a quello che è stato il quarto singolo della Prism Era. Non si è dimostrata una scelta troppo felice dal punto di vista commerciale, inoltre è da subito stato chiaro che nemmeno i fan apprezzassero questa scelta dell'etichetta di Katy. In realtà, però, non si tratta di un pezzo che risulta "fuori luogo" luogo nella discografia della cantante, anzi è una di quelle canzoni che ci si aspetta da Katy Perry. Tipico ritmo catchy e invasivo, radiofonico al massimo e ritmo molto allegro e spensierato. Per certi aspetti aspetti ricorda molto "Last Friday Night" e "California Gurls", eppure non è piaciuto. Per la terza volta, troviamo cinque autori anche per questa "happy birthday" in stile Perry. Non servirebbe nemmeno dirlo, ma alla produzione sempre Luke, Martin e Cirkut.
Walking On Air
Il quarto brano di "Prism" ci permette di tornare a respirare un po' di aria fresca rispetto ai sound del brano precedente. "Walking On Air" venne rilasciato come secondo singolo promozionale dell'album, ma forse, visto l'andamento di "Birthday", avrebbe potuto essere scelto come quinto singolo invece di insistere su una strada che già si era dimostrata poco fortunata. Ad ogni modo è una delle tracce più riuscite del cd, una canzone dance con influenze house davvero energica, alla produzione troviamo Ahlund e Max Martin
Il brano parla di una notte fantastica passata dall'interprete in compagnia del suo partner, tra i cinque autori anche qui troviamo Katy per prima.
Unconditionally
Con questo pezzo arriviamo a uno dei vertici del "Prism"; dichiaratamente canzone preferita della cantante tra quelle contenute nell'album, ha saputo conquistare il cuore dei fan. Si tratta di una ballad d'amore che esorta ad accettare un amante nella sua interezza: coi suoi pregi e i suoi difetti. Il testo è stato scritto da Katy Perry, Gottwald, Martin e Walter. La produzione è affidata sempre a Luke, Martin e Cirkut.
Non possiamo parlarne come si trattasse di un brano di qualità, né possiamo affiancarlo alle grandi ballate della musica di questi tempi, tuttavia è stata una buona prova per Katy; ne è uscita una ballata confezionata bene con cui l'interprete si è più volte cimentata dal vivo, nonostante le difficoltà incontrate nella realizzazione live.
Dark Horse
"Dark Horse" è il terzo singolo estratto, nonchè la seconda e ultima hit internazionale di Katy per l'Era "Prism". Acclamata come la svolta verso un sound più maturo, questo brano ha dimostrato come sia necessario innovarsi per rimanere sulla cresta dell'onda. Pur essendo estremamente commerciale e radiofonica per le radio pop, ha saputo dare un po' di brio all'Era grazie ad un sound che guarda all'hip hop e al trap. Sono d'aiuto certamente le strofe di Juicy J che smorzano il cantato della Perry che a lungo andare stanca, perché caratterizzato da una certa monotonia. Lontano dal catalagorsi come frontiera più matura su cui la cantante sia approdata, troviamo ancora un testo sì musicale, ma dai contenuti piuttosto poveri.
This Is How We Do
Con questa canzone torniamo alla pop-dance e a "Birthday", infatti il management della cantante l'ha scelta come quinto singolo: non si può certo dire che volessero concludere l'Era in bellezza (nemmeno commercialmente)! Classica produzione martellante e briosa firmata da Ahlund e Martin che non introduce assolutamente niente nel panorama musicale. La voce di Katy alterna parti cantate ad altre dialogate che nell'insieme danno origine ad una certa ironia e frizzantezza. Il brano è senza pretese e può far storcere il naso; sicuramente è una delle canzoni che trascina in basso il livello del progetto, bisogna comunque sempre sottolineare che "Prism" vuole essere un album pop, non un lavoro di qualità. In ogni caso pezzi come questo si dovevano evitare o costruire meglio.
International Smile
Fin dai primi secondi del brano -personalmente- ho pensato "ma quante volte l'ho già sentita?" ed in effetti il sound sa davvero di già sentito, soprattutto nella discografia di Katy, senza andare indietro ad altri lavori, anche nel solo "Prism". "International Smile" è una canzone facile, immediata, popparola e radiofonica. Eppure funziona! La trovo un passo avanti rispetto a "This Is How We Do" e "Birthday" e credo che per mostrare il lato festaiolo e brioso dell'album si sarebbe dovuto estrarre questo pezzo al posto dei due appena citati. Non serve neanche dire che la produzione è di Luke, Martin e Cirkut e, giunti a questo punto dell'album, inizia veramente a pesare poichè è un continuo ripetersi di beat e sounds molto simili tra loro.
Ghost
Torniamo a placarci con "Ghost", la seconda ballata dell'album. Ancora una volta Katy Perry non cerca di imporsi con qualcosa di diverso: uso della voce , strofe e ritornelli impostati sempre nello stesso modo. Produzione di base ancora nelle mani dei soliti Luke, Martin e Cirkut e lasciatemi dire che si sente (e molto). Il passo in avanti rispetto ai brani più vivaci sta nel testo in cui Katy parla dei suoi ricordi nei confronti dell'ex marito Russell Brand. E' un pezzo che non colpisce al primo ascolto, ma nemmeno abbastanza interessante da spingere ad ascoltarlo più volte. Diversa probabilmente sarebbe l'impressione di un fan più vicino alla cantante.
Love Me
Fino a questo punto è la canzone con il testo che apprezzo di più. La voce di Katy è molto avvolgente e riesce a fare trasparire le emozioni di cui parla. Il messaggio è quello di dovere amare se stessi prima di potere amare gli altri. Sicuramente poco adatto ad essere estratto come singolo a causa delle scarse possibilità in classifica, si tratta di un'album track ben riuscita che ho apprezzato e, finalmente, ci dà la possibilità di ascoltare una produzione affidata a qualcun altro: al posto del solito trio troviamo infatti Bloodshy.
This Moment
Da "Love Me" in poi ci liberiamo delle produzioni targate Dr. Luke, Max Martin e Cirkut e, sempre a parere di chi scrive, si entra nella parte migliore dell'album. La produzione di "This Moment" appartiene a Stargate e Benny Blanco e valorizza molto bene la voce di Katy. Il brano ha come tema il "carpe diem", in altre parole esorta a prendersi del tempo per godersi un momento. Certamente, come per la traccia precedente, "This Moment" non poteva ambire a diventare singolo. Voglio aprire una piccola parentesi a questo proposito: sarebbe bastato impegnarsi un po' di più su questi brani per permetterne la pubblicazione come tracce e dimostrare un po' di versatilità nei sound pop da parte di Katy, eppure si è preferito puntare, erroneamente, sempre sugli stessi sound di Luke e Martin.
Double Rainbow
Un bel testo e una produzione, pur non avendo niente di nuovo, ben realizzata. La canzone è piacevole, tuttavia non spicca in mezzo alle altre. Nel testo si avverte l'eco di Sia che infatti ha co-scritto il brano. Questa volta alla produzione troviamo Greg Kurstin. Ciò che manca a questa canzone è quel ritornello incisivo che le avrebbe permesso di imprimersi in testa alle persone che l'ascoltano. Il tema è ancora l'amore che viene paragonato ad un doppio arcobaleno, inteso come qualcosa che accade una volta nella vita.
By The Grace Of God
Siamo giunti all'ultimo brano dell'edizione standard. "By The Grace Of God" è la canzone di "Prism" che preferisco: è molto intima e delicata. La voce di Katy si adatta perfettamente a questa produzione poco invasiva e dolce. Alla canzone hanno lavorato solo due nomi sia nel testo che nella produzione: la stessa Katy e Greg Wells. Il testo parla di come sia importante non lasciarsi abbattere dalla depressione dal dolore e di come uscirne.
Un po' di amaro in bocca per questa traccia mi rimane soltanto a seguito della deludente performance che Katy compì ai Grammys.
Tracce Deluxe Edition
Nella versione Deluxe troviamo altri tre brani che seguono il filone delle ultime tracce dell'edizione standard. Infatti non compaiono Max Martin, Dr. Luke e Cirkut nelle produzioni. Ciò rende sicuramente più interessante l'ascolto di questi tre brani: "Choose Your Battle", ma anche le altre due, avrebbero potuto essere inserite tra le prime tredici tracce lasciando fuori qualcuno dei brani meno riusciti come "Birthday" o "This Is How We Do", ma il fatto che siano stati addirittura scelti come singoli ci fa comprendere che per questo progetto si mirava all'ottenere più hit di quante ne siano arrivate, a discapito della qualità.
Per il futuro, pur non avendo aspettative, mi auguro che Katy Perry abbia la possibilità di esplorare sound nuovi e collaborare con personalità diverse rispetto a quelle scelte per "Prism". Questo non significa necessariamente lanciarsi in nuovi generi, ma semplicemente cercare di proporre qualcosa di nuovo che possa ottenere l'attenzione di un pubblico più maturo e interessato musicalmente.
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La valutazione concordata dallo Staff di Booklet:
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