#ArtistFocus: Usher, 4 tracks (Prima Parte)

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“Yeah, man! It’s Usher baby!”. Quale modo migliore per iniziare un #ArtistFocus su Usher se non quello di utilizzare uno degli intro più famosi di Mr. Entertainment in persona?!
Usher Terry Raymond IV, meglio conosciuto come Usher, è noto a tutti per essere un abile cantante, compositore, ballerino ed attore americano. Nonostante le sue doti siano ampiamente riconosciute negli USA ancora oggi, dopo 22 anni di carriera, la sua fama nel vecchio continente risulta essere inferiore rispetto a quella di cui gode in madrepatria.
Questo differente livello di popolarità è presumibilmente dovuto al genere musicale predominante nella sua discografia, l’R&B, un genere che in Europa risulta essere meno apprezzato rispetto agli USA. Contrariamente all’opinione predominante la carriera di Usher non si ferma al solo R&B infatti, grazie alla sua versatilità, nel corso degli anni spazierà tra numerosi generi musicali come il pop, la dance e l’hip-hop tanto da riuscire ad ottenere ottimi riscontri anche dalle nostre parti.


Con questo approfondimento cercheremo di ripercorrere le tappe essenziali della carriera di Usher partendo dai suoi esordi, avvenuti quando era poco più che bambino, per poi soffermarci sulla sua maturazione artistica che nel corso degli anni lo porterà a vincere otto Grammy, ad ottenere nove #1 singles e ad essere nominato da Billboard come miglior artista degli anni 2000.
Usher è dotato di un range vocale da tenore leggero e possiede un invidiabile controllo del falsetto. Queste qualità, unite alle sue elevate capacità di ballerino, lo rendono una delle star più complete dell’intero panorama musicale tanto che nel 2001 ricevette l’onore di esibirsi insieme a Michael Jackson, sua fonte di ispirazione, durante il programma televisivo 'Michael Jackson: 30th Anniversary Special' in “You Rock My World” oltre che con Mia & Whitney Houston in “Wanna Be Starting Something”, e di prendere parte alla maggior parte delle esibizioni commemorative in ricordo del Re del Pop.


Call me a mack

Usher, dopo essere stato scoperto da L.A Reid durante il programma televisivo Star Search, inizia la sua carriera a 14 anni prendendo parte alla soundtrack del film “Poetic Justice” che vanta tra i protagonisti Janet Jackson e Tupac.
Il suo singolo di debutto intitolato “Call me a mack”, prodotto da Tim Thomas e Teddy Bishop, non si può certo definire un successo dato che riuscirà a raggiungere solo la #56 della Billboard R&B/Hip-Hop Songs ma, grazie a questa canzone, il talento di questo giovane ragazzo venne sin da subito messo in luce.
Ci troviamo di fronte ad una contagiosa up-tempo R&B influenzata dal New Jack Swing, una fusione di generi (hip-hop, dance-pop, urban contemporaneo e R&B) molto in voga tra fine anni 80 ed inizi anni 90, dove un Usher ancora adolescente si professa un abile seduttore (“a mack”). Il brano alterna parti cantate a parti parlate e rappate, il che mette in luce la grande versatilità di questo artista sin dai suoi esordi.
Nel primo verso cantato Usher invita una ragazza a raggiungerlo a casa ma la avvisa di chiamarlo prima ricordandole ciò che è gli è accaduto in una precedente relazione:

“I may be kinda young
But I got a whole lot of man in me
So I'm afraid
That I can't complain (Huh, ha!)
I don't mind
If U wanna come by my crib
And chill
But just be sure
That U call me first
Because the last girl that tried
To just be droppin' on by (Oh, no)
Learned how to play a player
And do U know why
Because the mack
Just Call Me A Mack…”

Nel video che accompagna la canzone possiamo notare sin da subito la spavalderia e la grande presenza scenica che nel corso degli anni garantiranno ad Usher il suo famoso soprannome di Mr. Entertainment:


Think of you

La carriera di questo giovane ragazzo procede spedita e nel 1994, a soli 16, Usher rilascia il suo primo studio album: il 30 Agosto, tramite LaFace, esce “Usher”.
Il progetto prende vita grazie alla supervisione di Sean Combs, meglio conosciuto come Puff Diddy, in veste di executive producer e di produttore della maggior parte delle tracce. La partecipazione del giovane Usher nella realizzazione dell’album sarà estremamente marginale in quanto risulterà co-autore di soli quattro brani su quattordici.
“Usher” si rivelerà un sonoro buco nell’acqua, debutterà alla #167 della Billboard 200, raggiungendo solo la #25 nella R&B Album Chart e verrà stroncato oltre che dal pubblico anche dalla critica che lo definirà “emotivamente immaturo e noioso”. Gli scarsi risultati dell’album si rifletteranno anche sui tre singoli estratti da esso: “Can U get wit it”, “Think of you” e “Many ways”.
Ed è proprio su uno dei tre brani appena citati che voglio soffermarmi. Con “Think of you” ci troviamo difronte alla canzone più breve dell’intero progetto e, forse proprio per questo, risulta essere il punto più alto dell’album che purtroppo presenta una serie di tracce lunghe e ripetitive.
“Think of you” è una mid-tempo R&B, coscritta dallo stesso Usher, che utilizza un sampler di “Tidal Wave” del famoso musicista jazz Ronnie Laws. A livello vocale, troviamo un Usher ancora acerbo alle prese con un timbro in parte bambinesco e lontano dalla tonalità che tutt’ora lo rende riconoscibile alle orecchie dell’ascoltatore.
Il giovane cantante americano si rivolge direttamente alla sua amata e si interroga sul perché non riesce a smettere di pensare a lei nonostante non si sia comportata correttamente nei suoi confronti:

“I feel so strange thinking about you
After all the wrong you've done to me
I can't go on feeling like I do
Cause my heart loves you
I'm so confused”


Bedtime

Nel 1997 Usher rilascia l’album che lo proietterà a pieno titolo nel mondo del music business: “My way”.
Se nel progetto precedente la maggior parte del lavoro era stato affidato a Sean Combs questa volta a prendersi quasi tutti meriti saranno altri due nomi noti del panorama R&B: Jermaine Dupri e Babyface. A differenza del precedente album, l’apporto di Usher in questo nuovo progetto sarà superiore in quanto risulterà co-autore di sei brani su dieci.
“My way” ottenne un tiepido successo al debutto in quanto riuscì a raggiungere solo la #4 della Billboard 200 dopo diverso tempo dalla sua uscita ma, grazie alla sua costanza, rimase in classifica ben settantanove settimane e venne certificato 6xplatino negli USA.
Dall’album vennero estratti tre singoli di successo: “You make me wanna…”, “Nice & Slow” e “My way”.
Fu proprio grazie a “Nice & Slow” che Usher riuscì per la prima volta a raggiungere la vetta della Billboard Hot 100.
Nell’analisi di “My way” voglio portare la vostra attenzione sulla traccia #8 intitolata “Bedtime” interamente scritta e prodotta da Babyface. Ci troviamo davanti ad una sensuale slowjam R&B nella quale Usher, aiutato nel ritornello da dei vocals di una voce femminile, oltre a confessare i suoi sentimenti alla sua amata afferma che non vede l’ora di fare l’amore con lei:

“Constantly thinking of things to do
Places where we can make love
I wanna freak you
I'll freak you wherever you want
Placing my kisses all over you
Caressing you so nice and slow
Oh how, I want you
Girl there's something I want you to know”


In aggiunta alla studio version voglio proporvi un live tratto dall’ “Evolution 8701 Tour” dove Usher oltre a mostrarci la sua grande abilità vocale ci mostra come un grande performer può riempire da solo il palco semplicemente cantando dietro ad un’asta:



Can U Help Me

Grazie al successo di “My way”, Usher inizierà a girare gli USA al seguito di Mary J. Blidge e Janet Jackson e nel 1999 pubblicherà il suo primo concert album intitolato “Live”. Nel frattempo prenderà vita anche la sua carriera di attore che vedrà Usher ricoprire vari ruoli in alcuni telefilm e film.
A causa dei numerosi impegni, dello scarso successo del primo singolo “Pop ya collar” e del leak di alcune tracce, il terzo album del cantante americano, che avrebbe dovuto intitolarsi “All about u”, viene posticipato.
Dopo aver rifatto e rinominato l’intero progetto, il 7 Agosto 2001 uscirà “8701” che deve il suo nome all’unione di due date: 1987, anno in cui Usher per la prima volta cantò in pubblico in una chiesa di Atlanta e 2001, anno di uscita dell’album.
Rispetto ai precedenti lavori discografici ci troviamo di fronte ad un album più vario alla cui realizzazione hanno contribuito un numero maggiore di producer e che vede Usher estremamente coinvolto, oltre che nelle vesti di co-autore anche in quelle di co-produttore e di co-executive producer. Secondo la critica “8701” è l’album più maturo che fino al momento ci è stato proposto dal cantante americano il quale, attraverso la sua versatilità e grazie al raggiungimento della piena maturità e del pieno controllo vocale, ci porterà all’interno delle sue esperienza di vita.
“8701” debuttò alla #4 della Billboard 200 e venne certificato 4xplatino ma fu grazie a quest’album che Usher riuscì ad incrementare il suo successo a livello mondiale piazzando circa 4 milioni di copie fuori dagli USA e a vincere i primi due Grammy della sua carriera.
Dall’album vennero estratti quattro singoli: le due smash hit “U remind me” e “U got it bad” e le poco note “U don’t have to call” e “U-turn”.
Da questo progetto l’album track che merita maggiormente attenzione è senza dubbio “Can U Help Me”, una ballad R&B molto emozionante prodotta da Jimmy Jam & Terry Lewis. A differenza della maggior parte delle slow jam contenute nei lavori di Usher non ci troviamo in presenza di una canzone dai toni sensuali. In questo caso la donna a cui il cantante si riferisce vuole essere lasciata da sola nonostante Usher cerchi di salvare la loro relazione interrogandosi sui perché sia finita male tra i due e non riuscendo a darsi delle risposte:

"Living on the edge
Out of control
And the world just won't let me slow down
But in my biggest picture
Was a photo of you and me
Girl, you know I tried
I work hard to provide all the material things
That I thought would make you happy
I'm confused can you make me understand
Cause I'm tryin' to give you the best of me
I thought we were cool maybe I was blind
But never took time to see"

Eccoci arrivati alla fine di questo #ArtistFocus su Usher con il quale ho cercato di riassumere la prima parte della carriera di questo famoso artista. Non credo ci sia molto da aggiungere visto che siamo in presenza di uno dei rari casi in cui il talento e la musica parlano da soli quindi vi do appuntamento alla seconda parte di questo viaggio che riprenderà proprio da dove ci siamo interrotti e cioè dal famosissimo e pluripremiato “Confessions”.

Cosa ne pensate di questo artista? Quale canzone vi ha colpito di più? E quale di meno?

In chiusura, vorrei ricordarvi che è possibile inviarci un vostro articolo seguendo le indicazioni QUI RIPORTATE.

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