Recensioni Album: "Evolution" di Anastacia

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Appena conclusa una lunga tournée che ha fatto il giro di tutta Europa Anastacia non esista a starsene con le mani in mano, si ribocca subito le maniche ed inizia subito una nuova era discografica.  E’ stato precisamente il 18 giugno 2017, quando, ospite del concerto di Radio Italia Live da Piazza del Duomo a Milano, lei stessa in persona ha svelato in anteprima il titolo del suo nuovo album, “Evolution”, e la sua pubblicazione prevista per il 15 settembre 2017.
La nuova e settima fatica discografica non succede solo la raccolta "The Ultimate Collection" ma anche il suo ultimo album di inediti "Resurrection" lanciato tre anni fa.



Il progetto è stato registrato lo scorso anno a Stoccolma nel bel mezzo del "The Ultimate Collection Tour" sotto l'occhio vigile dei produttori Andres Bagge (che lavorò in passato per Madonna, Celine Dion e Jennifer Lopez) e Louis Biancanello (noto per aver curato alcuni pezzi di Mariah Carey, Whitney Houston, Kelly Clarkson, Leona Lewis, Lara Fabian).

Se il suo ultimo disco parlava di una vera e propria rinascita dopo una seconda battaglia vinta contro la malattia, in questo Anastacia decide di cambiare radicalmente rotta e di lasciarsi tutto alle spalle poiché ormai il tutto fa parte del passato e vi è l'esigenza di andare avanti e di evolversi:

"Ammetto che ci è voluto un po' di tempo prima che ritrovassi me stessa dopo il secondo cancro, era il 2013. L'anno dopo sono tornata con "Resurrection" che voleva dire molto. Ora sono cresciuta, sono riuscita a metabolizzare quello che è successo, non voglio più guardare indietro. Quei problemi fisici e quelle esperienze le ho lasciate nel passato e riesco a guardare tutto con distacco. In questo momento della mia vita, dopo vent'anni di carriera voglio trasmettere questo: quando bisogna raggiungere un obbiettivo non bisogna fermarsi lì, ma continuare, evolvere e guardare avanti"



Con queste parole la regina dello sprock ha voluto spiegare il significato del titolo ed infatti la cosiddetta "evoluzione" non si trova appunto nel sound e nella produzione ma bensì nelle tematiche.
Anastacia ci porta una nuova immagine di sé: non è più quella rockstar maledetta in preda alla sofferenza ma una sorta di angelo custode pronto a confortarti e a portare un po' di luce.
Niente più pezzi struggenti e malinconici, niente più cicatrici e ferite del passato da rimarginare ma solo ritmo, positività ed energia che troviamo in canzoni rock che s'alternano a canzoni pop orecchiabili e ballate toccanti, dominate dalla sua inconfondibile voce.

Ma ora basta con chiacchiere e iniziamo con la nostra recensione track by track:

01 - Caught In The Middle

Ad aprire le danze abbiamo "Caught In The Middle", il lead single pubblicato a fine luglio. É certo che quest'era è stata iniziata nei migliori dei modi poiché la traccia contiene tutti gli ingredienti di una perfetta canzone in pieno stile di Anastacia: voce grintosa, ritmo coinvolgente, una produzione discreta che ci regala una vasta gamma di sonorità, da quelle etniche, a quelle rock e orchestrali. L'unico suo difetto sta proprio nella sua durata fin troppo breve (2:55), se fosse stato inserito qualche verso in più nella seconda strofa, la struttura sarebbe stata più compatta. Un grande peccato che sia stata snobbata dalle charts nonostante il buon supporto radiofonico, ci si aspettava che la nuova etichetta sarebbe stata in grado di supportarla al meglio, invece non è andata così.


02 - Redlight

Dopo un inizio col botto il tutto inizia ad ammorbidirsi un po' sulle note della seguente traccia "Redlight". Nonostante emani positività da tutti i pori grazie alla produzione molto naturale e ritmata, il brano si dimostra una filler e non aggiunge niente di woow, poiché oltre che a sembrare molto banale suona perlopiù poco originale. Da una come Anastacia ci si aspetta qualcosa di più autentico e incisivo, seppur non vada incontro alle tendenze del momento.

03 - Stamina

Stacy fortunatamente riesce già a farsi perdonare con la empowering "Stamina", uno dei pezzi più personali e maggiormente legato alla vita dell'artista, guarda a caso in origine secondo il suo volere questa traccia avrebbe dovuto dare il titolo al disco ma per motivi alquanto sconosciuti la label bocciò l'dea. Ci troviamo difronte a una mid-tempo molto ben definita per il sound armonico ma soprattutto per l'interpretazione, poiché notiamo la voce elevarsi per proporre un ritornello che cattura in men che non si dica l'orecchio dell'ascoltatore. Ad arricchire il tutto abbiamo dei cori gospel che danno quel tocco in più di eleganza. "Ho bisogno di energia per tenere duro, devo essere più forte ancora per un po'" un promemoria non solo per sé stessa ma per chiunque che sta lottando. Assolutamente uno dei brani più riusciti.

04 - Boxer

Se "Stamina" era un messaggio di speranza e conforto, "Boxer" è un vero grido di battaglia che vede una Anastacia più combattente e più trionfante che mai. Il brano è senza dubbio il più potente del disco, grazie alla forte strumentazione di chitarra e batteria e al ritornello molto grintoso. A dar quel tocco decisivo sono i cori lirici nel pre-ritornello e le sonorità orchestrali (che non mancano quasi mai). Poi abbiamo un altro l'elemento interessante: la voce che di Stacy che s'altera verso il finale per rendere il tutto più energico. Ha tutte le carte in regola per infiammare le radio, si rivelerebbe un pessimo errore non estrarla come singolo, persino come colonna sonora per qualche film d'azione non sfigurerebbe affatto.

05 - My Everythng

Successivamente l'atmosfera si fa più dolce e tranquilla sulle note di una emozionante ballad suonata semplicemente al pianoforte che vede come protagonista l'indiscussa la voce di Anastacia. Eravate per caso alla ricerca di una canzone da far suonare al vostro matrimonio? "My Everything" fa proprio al caso vostro poiché è romanticismo allo stato puro! Non sarà una delle sue ballad migliori (basti a pensare alle celebri "Heavy On My Heart" e "You'll Never Be Alone") ma comunque è la prova che nonostante l'avanzare dell'età sa ancora usare bene il suo strumento con assoluta magnificenza.




06 - Nobody Loves Me Better

Dopo aver toccato le profondità del nostro cuore, è giunto il momento di divertirsi un po' sulle note jazz di "Nobody Loves Me Better". La traccia è una mid-tempo molto leggera dal ritmo trascinante che richiama molto la Anastacia dei vecchi tempi. Sicuramente sarà stata molto apprezzata dai fan di vecchia data mentre per gli amanti dello sprock, mmm un po' meno.

07 - Reckless

Segue sempre sullo stesso filone facendo un po' appiattire il tutto, la semi-rock "Reckless", un'altra mid-tempo frizzante. Su questo pezzo non c'è molto da dire, se non per il suo punto di svolta che arriva attorno al minuto 1:54 dove vediamo Anastacia dilettarsi con delle barre rap facendo una discreta figura. Purtroppo questo non basta, il resto non è nulla di trascendentale, anzi decisamente ripetitivo, sembra di ascoltare una sua vecchia demo o b-side risalente agli anni '00. Ennesima filler.

08 - Not Coming Down

Dopo due tracce spensierate, ecco che Anastacia ci offre un'altra ballad colma di drammaticità, stiamo parlando di "Not Coming Down". Seppur affiori le stesse tematiche di "Stamina" e "Boxer", questa mid-tempo si dimostra d'impatto sia dal punto di vista lirico e sia in quello melodico. A differenza delle tracce precedenti presenta delle sfaccettature più pop e una maturazione: l'abbandono del passato triste per abbracciare una Anastacia più forte disposta ad un futuro ricco di nuove prospettive.

09 - Before

Finalmente il disco inizia a prendere una piega più interessante poiché andiamo ad abbracciare sound piuttosto nuovi e moderni. La nona traccia, la slow-tempo "Before" riprende sempre la tematica dell'essere più forti e più impavidi e mostra una produzione alquanto sofisticata caratterizzata da beat elettronici e pulsanti. Sorprendente come la sua voce non riesca a passare in secondo piano e a mantenersi il timone portante del brano nonostante la presenza di questi sound molto incisivi. Come singolo non farebbe decisamente una brutta figura visto che va molto incontro ai gusti contemporanei.




10 - Pain

Dopo essersi resa conto di essere diventata più forte di prima, arriva il momento della prossima fase, quella di confortare gli altri. Nella prossima traccia "Pain" si scava ancora più in profondità in modo da permettere ai nostri cuori di battere più che mai, particolarmente nel ritornello. Oltre ai forti beat electro e alla soave voce che s'estende per trasmetterci energia, il tutto viene abbellito da sonorità di archi che rende la produzione un perfetto connubio tra modernità e tradizione. Assolutamente uno dei brani più riusciti.

11- Why

Tra mid-tempo catchy ed empowering songs, Anastacia con sontuosa "Why", trova anche spazio per riflette su ciò che sta accadendo nel mondo attuale. Con questo pezzo s'impegna ad incitarci di guardare la realtà e di chiederci il "perché" di certi avvenimenti, può anche essere preso in considerazione come una sorta di inno contro alla guerra: "Sembra che stiamo vivendo una rivoluzione, ma non abbiamo bisogno delle armi ora, perché stiamo già sanguinando, portiamo via il dolore." Sicuramente uno dei pezzi più introspettivi del disco che dimostra che Anastacia ha anche qualcosa da dire anche in veste d'autrice. Il brano ha un crescendo davvero sensazionale, inizia lento con solo l'accompagnamento di un pianoforte e mano a mano che andiamo avanti, vengono inclusi vari elementi come violini e cori gospel. Promossa a pieni voti! Già me la immagino a cantarla dal vivo! Farebbe davvero una grandissima figura.

12 - Boomerang

Dopo pezzi alquanto soddisfacenti, la magia purtroppo svanisce in men che non si dica poiché Stacey inciampa su una banale ed insulsa mid-tempo datata e a tratti fastidiosa che ci spiega che "la vita è come un boomerang, qualsiasi cosa che tu faccia, bella o brutta, prima o poi ti ritorna" tema scontatissimo, un minimo di creatività! Non si pretende molto dopotutto! Siamo difronte alla peggiore dell'album, non ci sono dubbi, un pezzo che non aggiunge nulla alla sua discografia.



13 - Higher Livin' 

Il disco si chiude piacevolmente sulle note della ritmata "Higher Livin", una up-tempo dalle tinte disco anni 70. La Anastacia rassicurante dei tempi di "I'm Outta Love" torna a farci a ballare e ad farci evadere dalla quotidianità, non è sicuramente uno dei pezzi migliori ma si lascia ascoltare tranquillamente senza troppe pretese.


Tirando le somme "Evoluton" è l'ennesima conferma che Anastacia sa ancora emozionare e che nonostante il tempo passato riesce proporre del materiale piuttosto interessante rimanendo fedele a sé stessa senza seguire le mode del momento. La voce seppur non si presenta forte come quella di un tempo, è dosata in modo suberbo e combacia perfettamente con le produzioni, che purtroppo sembrano a tratti molto datate. Un disco ricco di elementi e spensierato ma a tratti anche forte e molto personale. Anche se non regge il paragone con lo stupendo "Resurrection", è comunque da apprezzare per lo sforzo di distaccarsi dalla malinconia del passato per proseguire verso un futuro migliore.
Fa un po' di tristezza vedere questo disco passare minimamente inosservato per via di un management alquanto assente e di un'etichetta non interessata a puntare su di lei, poiché se vogliano essere sinceri Anastacia tutto ciò non lo merita! Non è una che sta con le mani in mano e mette sempre passione e dedizione nel suo proprio lavoro. Ma non disperatevi, vi sottolineo che spesso i numeri non hanno a che fare con la qualità dei progetti e che ormai Anastacia, come tutte le dive che si rispettano, ha già avuto il suo periodo di splendore. L'importante e che i suoi fans le stiano sempre accanto.

Con questo la recensione finisce qui! Che ne pensate di questo album?


Valutazione da parte dello staff 

67/100



  

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