Recensione album: "4 Your Eyez Only" di J. Cole

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A distanza di due anni dall'album "2014 Forrest Hill Drive", J. Cole torna con un album da solista, dopo le "pause" di "Revenge of the Dreamers", i due album con la sua label Dreamville. L'annuncio del nuovo album "4 Your Eyez Only" arriva, un po' come nel 2014, con poco preavviso e, stavolta, con ancora minor promozione. Nonostante ciò non sembra che il suo numero di fan sia calato o che le previsioni di vendita, streaming incluso, siano da rapper che abbia perso consensi nel tempo. Cercate il "trucco" o segreto? Dovete ascoltare la sua discografia e scoprire questo nuovo album per capire di chi stiamo parlando.


Partiamo da un elemento semplice, non meno importante nell'attirare l'attenzione: la copertina dell'album. La strada di una città, nello specifico Atlanta, J Cole di spalle ed un bambino che guarda il rapper. Insomma, un rapper che "dà le spalle" già nella copertina può dare l'idea di essere antipatico. Ma non possiamo non notare quel bambino che lo fissa. Sopra il bambino il titolo in corsivo dice: "4 Your Eyez Only". Siamo stati catturati anche noi, dobbiamo ammetterlo.
Inutile parlare di quell'allusione di "Eyez" a Tupac, Cole non vuole compararsi a lui o affermare la sua superiorità. Oltre l'omaggio a quell'album, che quest'anno compie 20 anni, quello che J ci propone con "4 Your Eyez Only" non è autocelebrazione, come la maggior parte degli album rap in commercio.
Qui veniamo all'altro aspetto che rende Cole davvero interessante. Già in "2014 Forrest Hill Drive" andava molto sul personale ed analizzava sé stesso e l'ambiente che lo circonda. In "4 Your Eyez Only", J. Cole continua questa analisi, ma adotta uno stile particolare. Il punto di vista che caratterizza tutto l'album è quello di James McMillan Jr., un nome di fantasia, ma che copre il nome di un vero amico di Cole. Questo nome e questa storia restituiscono all'ascoltatore un fedele ritratto dell'artista, delle esperienze che lo hanno formato, della sua visione del mondo.
Per poter capire l'album è bene suddividerlo idealmente in due parti. Nelle prime quattro tracce viene introdotto il personaggio, mentre a partire dalla quinta possiamo ascoltare cosa è cambiato in lui e cosa rende importante questo nuovo lavoro fatto da Jermaine.
L'album si apre con una "citazione d'autore", perchè "For Whom the Bell Tolls" è lo stesso titolo del romanzo di Hemingway (in italiano "Per chi suona la camapana"), e il parallelismo tra Ernest / Jordan  e Jermaine / James è lampante: sono entrambi uomini che si sentono soli e che pensano al suicidio. Emblematico è il verso: "Ain't no way to live, do I wanna die?". Potrebbe anche non essere troppo lontana l'immagine della guerra, dato che nella seconda traccia "Immortal" scopriamo che già dall'età di 17 anni il nostro protagonista è sulle strade dello spaccio, non certo sicure. La vita di strada porta a non potersi fidare di nessuno e nell'outro percepiamo tutta la diffidenza di J. verso il mondo ("morire come una giovane leggenda o vivere una lunga vita senza realizzarsi, vorresti cambiare il mondo, ma finchè sei vivo non ce la potrai mai fare"). Conseguenza "naturale" è uno scarso attaccamento alla vita, che viene confermato nelle parole: "la morte avanza lentamente tra i miei pensieri. L'unico mio desiderio in questa vita è fare in modo che il Signore mi prenda il più presto possibile. Non conosco nessuno per cui valga la pena di vivere. Faccio la vita da criminale come gli altri neri in Virginia, ci dicono di vendere droga, rappare o giocare nell'NBA, in questo ordine. E' questo modo di ragionare che tiene incatenati i neri". Nel quarto brano "Ville Mentality" è proprio questa mentalità ristretta, in aggiunta alle persone false e coloro che vogliono solo approfittarsi di lui, da cui James / Jermaine vuole staccarsi e nel ritornello si chiede: "Quanto potrò sopravvivere con questa mentalità?". La "ville mentality" non fa solo riferimento ad una mentalità "da provinciale", ma anche a Fayetteville, la città dove Cole è cresciuto, la stessa città da cui è fuggito in cerca di fama e in cui è voluto tornare per rifugiarsi quando sentiva di essersi smarrito (come ci ha raccontato in "2014 Forrest Hill Drive" ). Poco aiutano anche le donne che il protagonista incontra. In "Deja Vu" si parla più che altro di una ragazza interessata solo al sesso.
Come spesso accade nella vita, le migliori cose accadono quando meno le si aspettano. In "She's Mine, Pt. 1" il protagonista si innamora di una donna, abbandona l'idea di voler morire e spera di poter passare del tempo con lei, di raccontarsi. Ammette anche la sua paura a mostrare le sue debolezze a qualcun altro, ma adesso è pronto a farlo con lei. Per lei, nella traccia 8, "Foldin' Clothes", James / Cole dice di voler "piegare i vestiti". Dire "ti amo" è il minimo, ma bisogna dimostrarlo con i fatti e lui vuole fare tanto per lei perchè sa che lei ha fatto tanto per lui.
Questo stravolgimento nella vita porta a "Change", dove il protagonista si prende un attimo per riflettere su sé stesso. Riesamina la sua vita fino a quel momento per soffermarsi sui suoi sbagli e si accorge di essere riuscito a superare i luoghi comuni, i preconcetti e i pregiudizi della gente comune. Ritorna quindi a criticare la società in cui si trova e che vede e dice: "La maggior parte della gente non crede in Dio e perciò è spaventata. E' per quello o perchè temono di andare all'inferno. Chiedono al Padre il perdono - Dio sono talmente sopraffatto (Per favore Dio, voglio andare in Paradiso)". A differenza di "Ville Mentality", però, qui c'è un pensiero molto più positivo, tanto è vero che nel ritornello ascoltiamo: "So che volete disperatamente un cambiamento, lasciate scorrere la penna. Ma l'unico vero cambiamento viene da dentro". La frase è di forte impatto perchè Cole ci dice di lasciare che la vita faccia il suo corso, senza essere però in balia degli eventi: bisogna farsi forza, reagire e farsi fautori del proprio destino. Questo è anche confermato dal terzo verso: "Posso divertirmi, diventare una stella e restare me stesso? Se cado, mi dò una spolverata e mi rimetto in carreggiata". E' anche in questo brano che sentiamo per la prima volta il nome del vero protagonista: "Siamo riuniti qui oggi per ricordare la vita di James McMillan Jr".
La critica sociale continua anche nella successiva "Neighbors". La domanda iniziale è: cosa penseranno i vicini se un nero compra una casa dove prima si fabbricava droga? In realtà, la fama ha procurato molto a J. Cole ed ecco che lui, anzichè comprare una grande villa, compra una casa modesta dove si ripara da quella fama che ha cercato, ma che gli è anche costata stress. E' questa la ragione di una casa modesta e con un passato poco "onorevole". Cole affronta anche il tema del razzismo e aggiunge di non riuscire a dormire perchè "sono paranoico, un nero in un territorio bianco. I poliziotti irrompono in casa con le armi senza prove del male commesso".
Questo mondo non va affatto bene al protagonista e dalle ultime due tracce capiamo a chi sono rivolte primariamente queste parole. Sia "She's Mine, Pt. 2" che "4 Your Eyez Only" sono dedicate alla figlia. Nel primo brano attacca il consumismo e descrive un mondo migliore che vorrebbe per lei: "E vorrei che tutto fosse diverso. Ma se avessi la bacchetta magica per far sparire il male allora non ci sarebbe Babbo Natale per portare i doni natalizi, perchè rappresentano l'avidità ed il bisogno di comprare robaccia dalle multinazionali, che uccidono perchè si nutrono dai portafogli dei poveri". Nel secondo brano, invece, James si rivolge direttamente alla figlia, chiamata Nina perchè era "il più bel nome a cui potessi pensare, per la cosa più figa che i miei occhi abbiano visto", riferendosi in realtà ad una pistola. Ripete che è dovuto entrare nel mondo criminale per potersi sostenere e per mantenere la propria famiglia, ma col senno di poi si rende conto che questo gli costerà probabilmente la vita. Per questo chiede alla figlia di non ripetere gli stessi errori e di trovare un uomo che non ha avuto un passato come il suo. Siccome teme che, a causa del suo passato, la sua morte potrebbe non avvenire in modo naturale, James chiede a J. Cole di promettere che se gli fosse capitato qualcosa avrebbe dovuto trasmettere la sua vita alla figlia. A lei, quindi, Jermaine dice: "Dedico queste parole a te ed a tutti gli altri bambini colpiti dalle incarcerazioni di massa in questa nazione che manda i padri in prigione quando avrebbero bisogno di un'educazione. A volte penso che la segregazione ci avrebbe giovato di più, anche se so che sarebbe stato meglio se non fosse mai comparsa in questo mondo."
Cole ha parole di affetto anche per l'amico e chiude l'album con una bellissima definizione di "real nigga", al di là di quello che il rap solitamente propone: "Your daddy was a real nigga cause he loved you. 4 your eyez only".
A livello musicale, il "lascito" di Cole è un album dove le basi sono al servizio del testo. Le maggior parte dei beat sono piuttosto semplici e non potremo certamente trovare qui un banger e, probabilmente, neanche il singolo dell'anno. In compenso, a queste basi spesso si accompagna una tromba, il violino o il pianoforte. L'apice forse si raggiunge con "She's Mine, Pt. 1", dove il romanticismo della canzone e dell'incontro con l'amata viene accompagnato da un bellissimo sottofondo di pianoforte e violini. Ma anche "4 Your Eyez Only" non va sottovalutata, con l'utilizzo saggio e studiato sia della tromba, che del pianoforte e del violino.
Come abbiamo letto, i testi sono spesso intimi e, a volte, J. decide addirittura di rallentare tutto ed abbandonare persino il rappato. Lungo l'album non troviamo quasi mai elementi stilistici che facciano pensare ad un "classico" brano rap. J. Cole abbandona gli schemi, abbandona le rime ed i giochi di parole, rende ancora omaggio al suo mentore Jay Z, come ha fatto in tutti i suoi album, anche se stavolta in misura minore. Ciò, in ogni caso, non toglie l'etichetta di "album hip-hop"perchè l'hip-hop è la cultura dei neri d'America che denunciano le proprie condizioni e comunicano le loro storie, sperando, magari, in qualche forma di redenzione. J. Cole realizza proprio questo tipo di album e lo fa dimostrando di essere libero da convenzioni ed imposizioni di sorta. E' lui a scrivere tutti i testi e lui ed i compagni della sua casa discografica, tranne qualche eccezione, a produrre le basi. Questo trasmette il senso dell'appartenenza e della fedeltà a sé stesso prima di tutto, e alla famiglia e agli amici in secondo luogo. E' per questo che noi oggi celebriamo. la storia di "a real nigga"... "4 your eyez only"!




VOTO CONCORDATO CON LO STAFF: 75/100

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