Recensione Album: "Beauty Behind The Madness" di The Weeknd

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Nel 2013, nella sua prima intervista di sempre, Abel Tesfaye, in arte The Weeknd, disse chiaramente che il suo obbiettivo era quello di diventare una star. Due anni dopo possiamo dire che c'è finalmente riuscito.
Per aver raggiunto il successo deve ringraziare anche Ariana Grande che gli ha donato la sua prima hit "Love Me Harder", uscita un anno fa, e poi, da quel momento, la sua strada è stata tutta in discesa: prima la hit "Earned It" dalla colonna sonora di "50 Sfumature di Grigio", poi la hit statunitense "The Hills" e la smash-hit mondiale "Can't Feel My Face". Per continuare in bellezza questo suo momento di gloria, è uscito in questi giorni il disco che lo consacra definitivamente come star mondiale, "Beauty Behind The Madness", che ha raggiunto la numero 1 nella Billboard Hot 200 e nelle classifiche di altri paesi.

Ma la domanda che bisogna chiedersi ascoltando l'album è: The Weeknd è cambiato raggiungendo la fama oppure è rimasto lo stesso musicista di quando rilasciò la trilogia di mixtape e l'album di debutto "Kiss Land"? La risposta è si, è cambiato, ma rimanendo comunque fedele a se stesso! Lo capiremo meglio analizzando il disco.

L'album, infatti, racconta il cambiamento dell'artista, da una persona più volgare (il vecchio Tesfaye) ad una persona più matura ed "umana", il tutto trattato metaforicamente con l'incontro di una donna.
Guardando i collaboratori, anche qui troviamo persone con cui ha già lavorato in passato e persone del tutto inedite per lui. Lo stile dell'album è perciò un equilibrio tra R&B alternativo e pop. Certo, leggendo nomi come Max Martin non si può che storcere il naso all'inizio, ma invece vedrete che non si scade mai nel banale.

Iniziamo allora il nostro viaggio alla scoperta di questa "bellezza dietro la pazzia".




1. Real Life

L'album si apre con il brano "Real Life", che rappresenta perfettamente lo stile che si intraprenderà. Si tratta di un brano PBR&B (una fusione tra pop, R&B e alternative music) prodotto e scritto dallo stesso Weeknd insieme a Quenneville e Stephen Moccio. Testfaye si guarda indietro e riconosce il suo errore nel non volere accettare relazioni serie con donne, pentendosi anche di non aver ascoltato i consigli di sua madre, ma allo stesso tempo ritiene che sia troppo tardi per cambiare.
Il risultato è una traccia melanconica ma che colpisce fin da subito grazie anche ad un ritornello semplice che riesce ad entrarti in testa e rimanerti impresso anche dopo l'ascolto. L'album non si poteva aprire in modo migliore!

2. Losers feat. Labirinth

La seconda traccia è la prima collaborazione dell'album, con il cantautore e produttore inglese Labirinth. Lo stesso cantante inglese da infatti un tocco molto "british" alla base, prodotta insieme a Illangelo (storico collaboratore di The Weeknd), dando vita ad una traccia pop con influenze elettroniche ed un beat che trasmette divertimento e spensieratezza, arricchito anche da corni nel finale.
Alla base si riallaccia anche il testo: il cantante torna ancora indietro, a quando ha lasciato la scuola per concentrarsi sulla musica, dimostrando che non c'è bisogno di qualificazioni per imparare come funziona la vita. "Only losers go to school" cantano entrambi gli artisti, in una collaborazione inaspettata ma decisamente ben riuscita e curata.

3. Tell Your Friends


The Weeknd continua a mantenere un certo livello alto anche con "Tell Your Friends". Questa volta tra i produttori c'è anche Kanye West, che tira fuori una base magistrale dall'atmosfera soft, molto curata nei dettagli e che si sposa perfettamente con i versi di Tesfaye, rendendola un'ottima mid-tempo R&B/ hip hop.
Per quanto riguarda le tematiche, siamo ancora nella mente del cantante agli esordi: ci parla del suo stile di vita autodistruttivo basato su droghe, donne e soldi e ci dice di essere "That nigga with the hair/ Singing 'bout popping pills, fucking bitches, living life so trill". Anche il suo modo di cantare ci riporta ai tempi di "Trilogy".

Vi posto anche l'emblematico video per la canzone, rilasciato da poco tempo, dove possiamo vedere Weeknd sotterrare sè stesso:

          

4. Often

Questa quarta traccia fu rilasciata inizialmente come singolo promozionale nell'estate 2014, ma è stato deciso ugualmente di inserirla nell'album, scelta sicuramente azzeccata.
Il brano è per molti versi parallelo alla traccia precedente, in quanto i temi sono molto simili. Qui Tesfaye si sofferma sulle sue abitudini sessuali senza alcuna censura, cadendo in una forse eccessiva volgarità che ci rimanda ancora ai suoi esordi musicali.
Bisogna però ancora soffermarci sulla base, prodotta dallo stesso Weeknd, insieme a Ben Billions e Quenneville. Vengono mescolati, infatti, un sample di una poetessa turca che recita un suo componimento e synths elettronici tipici dello stile del cantante, ottenendo come risultato una canzone alternative R&B che definirei ipnotizzante ma allo stesso tempo cupa, riuscendo a rendere particolare e per nulla banale la traccia.



5. The Hills

Con la superlativa "The Hills" raggiungiamo l'apice di questa prima parte dell'album.
La canzone è stata il secondo singolo promozionale, ma è stato anche quella che ha dato ufficialmente il via all'era. Stupisce il fatto che abbia raggiunto la top 5 della Billboard Hot 100, dato che non si tratta per nulla di una canzone radiofonica o commerciale.
Anche qui Weeknd riprende uno degli elementi che hanno caratterizzato la sua carriera musicale: lo storytelling. Ci racconta di una relazione sessuale con una donna già sposata, marcando il fatto che sono entrambi colpevoli in questa storia ("Hills have eyes, the hills have eyes/ Who are you to judge, who are you to judge?/ Hide your lies, girl, hide your lies/ Only you to trust, only you").
Lo stile di canto che utilizza in questa canzone è rilassato, ma molto cupo ed esplode solo nel ritornello, dando un'idea di insensibilità, quasi come se fosse sotto effetto di droghe (cosa abbastanza normale per lui).
Siamo di fronte sicuramente alla traccia più dark del progetto, che rappresenta perfettamente The Weeknd prima della maturazione: insensibile e misterioso, senza alcun bisogno di amore.
Per merito anche della base trap, prodotta da Illangelo, è impossibile dimenticarsi di questa canzone dopo un solo ascolto.

Qua di seguito, eccovi anche il misterioso video per la canzone:

          

6. Acquainted

E con la sesta traccia , iniziamo ora la seconda parte dell'album, quella della crescita.
The Weeknd incontra una nuova donna, ma questa volta si innamora di lei e vuole di più di una relazione prevalentemente sessuale. Questa è decisamente una maturazione per il vecchioTesfaye, che prima non riusciva ad innamorarsi se non sotto effetto di stupefacenti.
"You got me touchin' on your body/ You got me touchin' on your body/ To say that we're in love is dangerous/ But girl I'm so glad we're acquainted" ci canta Tesfaye nel ritornello su una base PBR&B prodotta da lui stesso con anche Illangelo, Ben Billions, Quenneville. La canzone ha forse bisogno di qualche ascolto in più per essere apprezzata completamente, ma si tratta sicuramente di una delle migliori e meglio curate all'interno del disco, anche se comunque rimane poco impressa nell'ascoltatore.
Nell'outro possiamo anche ascoltare un verso di una sua canzone leakkata poco tempo fa, "Girls Born In The 90's"

7. Can't Feel My Face

Eccoci al primo singolo ufficiale estratto dall'album, l'uptempo pop "Can't Feel My Face", nonchè la prima traccia prodotta da Max Martin.
Questo è un The Weeknd decisamente inedito e molto commerciale, ma nonostante ciò, fa comunque centro! Si tratta di una canzone decisamente molto potente ed allegra in cui si sente molto l'influenza della musica di Micheal Jackson, sia nella produzione che nei vocals, dove Tesfaye ci parla di una relazione con una donna basata sul consumo di droghe e sull'autodistruzione.

"And I know she'll be the death of me, at least we'll both be numb
And she'll always get the best of me, the worst is yet to come
All the misery was necessary when we're deep in love
This I know, girl, I know
....
I can't feel my face when I'm with you
But I love it, but I love it, oh"

Questo singolo lo definirei senza problemi una traccia pop perfetta, che riesce a superare tranquillamente canzoni di cantanti che fanno questo genere da anni. La cosa che la rende speciale è sicuramente il fatto che, nonostante sia un genere nuovo per lui, riesce comunque a dargli il suo tocco, la sua unicità, rimanendo così fedele a sè stesso. L'unico difetto che le si può attribuire è l'eccessiva ripetività nel testo (e qui forse c'è lo zampino di Max Martin, dato che Tesfaye non appare tra i crediti principali per la scrittura), che non scade comunque mai nel banale.
Insomma, questo esperimento pop è promosso a pienissimi voti e non stupisce il successo che stia ottenendo in classifica.

Ecco anche il sorprendente video per la canzone:

        

8. Shameless

Abbassiamo un po' il ritmo con la sublime "Shameless".
Prodotta da Max Martin e lo stesso Tesfaye, si tratta di una canzone acoustic R&B, dall'atmosfera molto soft, dove il cantante sfoggia una delle migliori permance vocali nell'album, facendoci trascinare e rilassare dalla melodia.
Il significato è più complesso di quanto sembri. Questa volta è The Weeknd che vorrebbe amare la donna, ma lei continua a tornare da lui solo per avere delle notti di piacere, in quanto è spaventata dall'essere amata. La donna, perciò, è esattamente lo specchio del vecchio Tesfaye, quando era proprio lui a rifiutare l'amore per paura.
Non a caso la canzone rimanda direttamente ad una delle sue prime, nonchè tra le sue migliori, canzoni, "Wicked Games" dove l'artista cantava "Bring the love baby, I could bring the shame". Questa volta i ruoli sono invertiti, e The Weeknd è "senza vergogna", mentre la sua donna è senza amore.

"I don't wanna hurt you but you live for the pain
I'm not tryna say it but it's what you became
You want me to fix you but it's never enough
That's why you always call me cause you're scared to be loved
But I'll always be there for you, I'll always be there for you
I'll always be there for you, girl I have no shame"


9. Earned It (Fifty Shades of Grey)

Ed eccoci alla sensualissima "Earned It", il primo singolo da solista del cantante ad ottenere successo nelle classifiche. La canzone è apparsa per la prima volta nella soundtrack del film "5o Sfumature di Grigio", ed il suo successo commerciale è stata probabilmente la causa del suo inserimento nella tracklist finale, ma non è importante dato che si inserisce perfettamente anche nella storia raccontata nell'album .
Su una produzione R&B molto orchestrale di Stephen Moccio e Quenneville, Weeknd ci canta di prendersi cura della sua amata perchè lei "se l'è meritato". Insomma, il cantante sta maturando e riesce finalmente ad amare completamente la sua donna.
Il risultato è sicuramente una traccia molto sensuale perfetta per la soundtrack, ma che non spicca particolarmente dentro l'album.



10. In The Night

La traccia numero 10 è la terza ed ultima collaborazione con Martin. Si torna ancora alle atmosfere Jacksoniane ed è ancora festa per le nostre orecchie!
The Weeknd ora ci parla del passato di questa donna, una storia abbastanza triste e tragica. La sua amata è stata violentata quando era solo una bambina, procurandole un dolore che non riesce a dimenticare e che l'ha portata a fare scelte sbagliate, come quella di diventare spogliarellista.

"In the night she hears him calling
In the night she's dancing to relieve the pain
She'll never walk away (I don't think you understand)
In the night when she comes crawling
Dollar bills and tears keep falling down her face
She'll never walk away (I don't think you understand)"

The Weeknd ha spiegato che musicalmente si è ispirato alla storica canzone di Micheal "Billie Jean", mentre per scrivere di questa storia si è ispirato alla vita di Marylin Monroe (anche lei abusata da giovane e diventata sex symbol proprio per dimenticare il dolore), tant'è che è stata addirittura registrata nella camera da letto della vecchia casa Marylin.
Siamo davanti ad una nuova uptempo pop per nulla banale, dall'atmosfera quasi mistica, e perfetta candidata come prossimo singolo scalaclassfiche. Il duo Weeknd-Martin ci ha decisamente stupito e per nulla deluso in questo disco!

11. As You Are

E dopo l'energico pop di "In The Night", torniamo al PBR&B con la traccia "As You Are", prodotta ancora da Weeknd, Illangelo e Quenneville.
La relazione con la donna non sta andando bene, entrambi sanno che si spezzeranno il cuore l'uno dell'altro per via del loro passato, ma nonostante ciò cercano di andare avanti e di accettarsi l'un l'altro per quello che sono.
La canzone può essere anche interpretata in modo diretto verso noi ascoltatori: The Weeknd sta cercando di maturare e di crescere ma per farlo ha bisogno che noi fans e persone lo accettiamo per quello che è, sia per il suo passato, sia per come lui vuole cambiare nel futuro. Riassumendo, ci sta chiedendo di vedere la sua bellezza dietro alla sua pazzia.
Forse non è una traccia che rimane impressa particolarmente al primo ascolto, ma sentendola più volte e capendo anche il significato, può sicuramente essere apprezzata maggiormente.

12. Dark Times feat. Ed Sheeran

Siamo quasi alla fine dell'album, ma c'è ancora tempo per due collaborazioni!
La seconda collaborazione dell'album è insieme al celebre cantautore inglese Ed Sheeran. I due hanno scritto questa canzone il giorno dopo un party durato fino all'alba (e si nota nel testo).
Il genere è R&B, con una produzione da parte di Illangelo. Il primo verso e ritornello è tutto di Ed, che ci parla di un risveglio "traumatico" il giorno dopo una festa, ma, nonostante ciò, per lui è normale e probabilmente nei "giorni più buii" tornerà di nuovo a fare festa senza contegno. Simile nei contenuti anche il secondo verso di Tesfaye.
Weeknd ci sta dimostrando che per lui cambiare è difficile, dato che, fin dagli esordi, lui si è abituato a questo stile di vita frenetico.
"In my dark times I'll be going back to these streets/ Promising everything I do not mean" cantano i due artisti su un'atmosfera melanconica che si sposa perfettamente con i loro vocals e melodie. Una collaborazione che definirei "calda" ed "avvolgente" e che rimane impressa fin da subito. E' presente solo un difetto: se non fosse in quest'album, non sarebbe facile capire se questa è una canzone di Ed o di Weeknd o un duetto alla pari. Sarebbe più facilmente riconoscibile se il primo verso fosse stato affidato a Tesfaye, ma comunque questo non rovina la canzone nel complesso, che rimane comunque più che ottima.

13. Prisoner feat. Lana Del Rey

La penultima traccia si tratta dell'ultima collaborazione, ma anche della migliore tra le tre.
Insieme al cantante troviamo sorprendentemente Lana Del Rey. Un sodalizio inaspettato in quanto, nonostante entrambi gli artisti abbiano uno stile alternativo, quest'ultima si presta rarissimamente ad altre collaborazioni. Eppure funziona perfettamente, tant'è che si può considerare come il miglior brano in tutto l'album.
Questa canzone di genere PBR&B presenta una produzione da parte dello stesso artista più Illangelo, mentre della scrittura se ne sono occupati entrambi i cantanti.
Sia Lana che Weeknd parlano di assuefazione, ma di tipo diverso: per Tesfaye quella al suo stile di vita autodistruttivo da cui sta cercando di uscirne amando la sua donna, mentre per Lana quella per Hollywood, che la sta consumando, ma non riesce a farne meno. Entrambi sono perciò "prigionieri" come entrambi ci cantano sublimamente nel ritornello, con le loro due voci perfettamente amalgamate.

"I’m a prisoner to my addiction
I’m addicted to a life that’s so empty and so cold
I’m a prisoner to my decisions
Woooo, woooo, woooo"

"Prisoner" è un brano che trascina, che ti prende, dando perfettamente l'idea di questa prigionia. I due artisti sono riusciti magistralmente a dare vita a ciò di cui parla il testo della canzone, grazie ai loro vocals, ma soprattutto grazie alla loro artisticità, creatività e talento. Ecco cosa succede quando due artisti che sono nati per comporre musica si uniscono insieme. Complimenti sia a Weeknd e Lana e speriamo che questo duo musicale non si fermi in studio e ci possa deliziare anche sul palco con un'esibizione.

14. Angel

Abbiamo iniziato benissimo con "Real Life", ed ora concludiamo divinamente con la traccia finale "Angel"
Si tratta di una ballad pop che ritorna ancora sulle sonorità anni '80, con anche leggere influenze soft-rock. La produzione vede come autori Weeknd e Stephen Moccio.
Siamo al momento cruciale e conclusivo della storia di "Beauty Behind The Madness". Tesfaye, nonostante ami questa donna che rappresenta il suo angelo, decide di lasciarla andare via per il suo bene e, se lei non tornerà più da lui, spera che possa trovare qualcun'altro da amare.
Il significato del testo tira le conclusioni del cambiamento avvenuto dentro la sua mente durante questo viaggio musicale. L'angelo rappresenta la sua purezza interiore, non toccata dalla sua pazzia, che può farlo amare e vivere una vita normale, ma purtroppo Weeknd non riesce a staccarsi dalla sua parte peccatrice ed autodistruttiva, perciò lascia andare il suo angelo, ma allo stesso tempo tiene aperta la possibilità di un ritorno in futuro.

"And even though I sin, maybe we are born to live
But I know time will tell if we're meant for this, yeah if we're meant for this

And if we're not, I hope you find somebody
I hope you find somebody, I hope you find somebody
I hope you find somebody to love, somebody to love"


L'aggetivo perfetto per descrivere questo brano è angelico. Il testo, la voce di The Weeknd, i vocals della cantante non creditata Maty Noyes, i cori finali rendono questo brano il più maturo in tutta la discografia dell'artista, mostrando la sua crescita finale. Questa è decisamente la bellezza che ci voleva mostrare!

E' il momento delle conclusioni. Il secondo album studio di The Weeknd, "Beauty Behind The Madness" è decisamente un lavoro compatto e coeso, senza nessuna traccia riempitiva e che segue un filo logico, le collaborazioni sono tutte più che azzeccate ed è inoltre facile e scorrevole all'ascolto. Nell'album, anche con delle sonorità per lui inedite e commerciali, il cantante riesce a distiguersi, a dare il suo tocco, e creare perciò un progetto unico, facilmente distinguibile da altri album in circolazione momentaneamente. E' riuscito a dare prova delle sue capacità artistiche anche al grande pubblico, dimostrando che, sì, la fama l'ha cambiato, ma in modo positivo! Spero vivamente che possa continuare su questa strada anche nel futuro.


La valutazione concordata dallo Staff di Booklet:

86/100

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