#ArtistFocus: Marina and The Diamonds

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Oggi voglio parlarvi di una delle poche artiste di origini greche che è riuscita ad affermarsi nel mondo della musica contemporanea. Era il 1985 quando in Abergavenny, nel Galles, nasce una giovane artista di grande talento chiamata Marina Lambrini Diamandis.


Nata da padre greco e madre gallese, la carriera della nota Marina and The Diamonds inizia nel 2007 dove pubblica il suo primo EP "Mermaid Vs. Sailor". L'anno successivo la Warner firma un contratto con lei e successivamente, nel 2010, decide di far pubblicare all'artista il suo album di debutto chiamato "The Family Jewels" ricevendo buoni risultati solamente nel Regno Unito. Il successo vero e proprio, però, arriva con il follow up, ovvero "Electra Heart", con il quale Marina riesce ad avere ben due hit e delle partecipazioni a vari noti programmi televisivi come ospite. Nel 2014 la vocalist continua la sua discografia con "FROOT" rinconfermando la fama ottenuta, anche senza riuscire ad eguagliare i risultati commerciali del predecessore. Iniziamo a ricordare quattro brani della carriera di Marina.

ROOTLESS
Apriamo l'articolo con una traccia presa dal suo album di debutto "The Family Jewels". "Rootless" è la traccia numero undici della tracklist ed è scritta da Marina con l'aiuto di Pascal Gabriel e Liam Howe. La produzione è una delle più particolari dell'intero progetto: l'inizio ricordo molto i paesi orientali mentre successivamente si trasforma in qualcosa di più alternativo. Il genere è l'indie/pop e da qui possiamo subito apprezzare le doti vocali di Marina. Con questa traccia l'artista vuole raccontarci la sua solitudine, descrivendosi come una persona "senza radici". Se ascoltiamo l'intero l'album, "Rootless" risulta riconoscibile dai primi secondi, meritandosi così un posto tra i quattro brani scelti.



RADIOACTIVE
Continuiamo il nostro articolo con "Radioactive". Questa è una delle tracce più catchy che ritroviamo in tutto il progetto "Electra Heart". Il sound è prettamente elettronico e per nulla banale. Il pezzo, oltre all'ottima produzione, ha anche un altro punto forte, ovvero la voce di Marina. Nonostante il genere sia noto per mettere di continuo in secondo piano la voce dell'interprete, la vocalist riesce a spiccare, utilizzando anche ottimi acuti e un utilizzo vocale abbastanza "corposo". Il testo è stato scritto da lei stessa, come anche il resto della sua discografia, ed ha una produzione firmata Stargate. Con questo testo la cantautrice vuole rappresentare e descrivere le fresche nottate vissute nella Grande Mela in cui ha composto questa traccia, decretando così un cambiamento nel suo modo di scrivere e di pensare. Un'ottima traccia per scatenarsi durante il periodo estivo.



ELECTRA HEART
Una delle tracce più particolari e che riprende esattamente il concept dell'album è la title track. Pubblicata dopo la release ufficiale del disco, "Electra Heart" è l'ultimo singolo paragonabile ad un semplice buzz,vista anche la totale assenza del brano nella tracklist.
Questa è l'unica canzone di Marina a basarsi quasi completamente sulla produzione prettamente elettronica con qualche parte di dubstep. L'artista decide di chiudere l'Era facendo un video ad hoc. Infatti possiamo ammirare tracce prese dalle varie clip pubblicate, creando un vero e proprio riassunto con un finale che mette definitivamente fine all'alter ego. Eliminando il cuore sul suo viso, Marina dà inizio anche ad una sua trasformazione artistica, mettendo da parte i sound più commerciali e allargando così i suoi orizzonti artistici.



FROOT
Title-track del suo ultimo album, "FROOT" è stata una delle poche tracce che sono riuscite a colpirmi, meritandosi così un posto in questo articolo. La base, per nulla scontata con elementi abbastanza retrò, riesce a mettere in risalto la voce di Marina, facendoci notare, oltre che le sue doti, anche la sua particolarità.
Abbandonando i sounds più commerciali di "Electra Heart", l'artista ci presenta un pezzo accattivante sotto quasi ogni punto di vista: catchy, melodico e mai banale. Inaspettato anche il bridge che entra in testa al primissimo ascolto catturando l'ascoltatore. Il brano e la produzione sono stati curati dalla stessa artista con l'aiuto del dj David Costan e parla della preparazione di Marina nel perdere la sua verginità. Infatti lei stessa ammette di voler essere "spremuta come un frutto".
Sicuramente una delle tracce che risalta maggiormente nel suo ultimo progetto e chiude in bellezza questo #ArtistFocus.


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