#NextGeneration: Thomston

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Per la rubrica #NextGeneration oggi vi presenterò Thomas Stoneman, in arte Thomston: nato a Londra, neozelandese di origine, cresciuto ad Auckland, classe 1996.


Pianista di formazione classica ha iniziato a comporre musica tre anni fa e, grazie alla vittoria di un concorso scolastico di scrittura creativa delle superiori, ha compreso appieno le sue capacità.
È cresciuto con i Blue e Anastacia e fin da piccolo, a differenza di tanti altri artisti contemporanei e passati, ha sempre odiato cantare poiché era obbligato a farlo durante il periodo delle elementari: "it was 400 kids in a school auditorium singing Boulevard of Broken Dreams by Green Day".
Il suo percorso musicale ha preso vita in un periodo posteriore, quando ha iniziato ad incidere alcuni brani indipendenti in camera, per poi pubblicarli successivamente sull'account privato di Soundcloud.
Lo stile eclettico, poliedrico e intenso è riuscito a colpire gli ascoltatori fin dai primi EP, ovvero quello di debutto, e più acerbo, "School Night" (reso disponibile gratuitamente) e il successivo "Argonaut", entrambi rilasciati nel 2014. In essi abbiamo un incontro fra i sound orecchiabili del pop, sottili influenze hip-hop, mischiati con sapienza al tono R&B della sua voce e alla musica ambientale con relativi sottogeneri.
Aspetti che ritroveremo in misura maggiore, e con una consapevolezza formata, nei progetti a seguire.
Nonostante la puerilità della produzione, trattandosi di due opere composte in giovanissima età e indipendenti, la musicalità risulta essere solidamente costruita e lucida, e la voce di Thomston migliora secondo dopo secondo.
In molti lo associano, per sua sfortuna, in alcuni casi, alla compaesana nonché coetanea newbie Lorde, pure lei dalla Nuova Zelanda e perlopiù invischiata nel teenage pop e nell'alternavite music proprio come quest'ultimo. Ma nonostante questo sta comunque cercando piano piano di ritagliarsi un proprio spazio nello music business odierno. In pieno "Pure Heroine" docet, seguendo le orme della collega.
Obiettivo al quale si è ulteriormente avvicinato grazie al rilascio del suo terzo ed ultimo, per ora, EP "Backbone". Anche in questo caso le basi di cui fa utilizzo celano in loro differente natura, diventano più prodigiose, "minimaliste", e si riscontra un incremento dell'influenza elettronica dovuto sostanzialmente ad una maggiore presa di coscienza e sperimentazione da parte del cantante.

Ora concentriamoci però su alcune delle tracce da egli pubblicate:

Il primo brano che ho deciso di trattare è "Burning Out", appartenente all'EP "Argonaut".
Fin dai primi istanti la voce sussurrata del cantante ci introduce nel tema musicale della traccia, che si risolve in un crescendo continuo e progredisce in un insieme di sonorità elettroniche contrastanti ma che coesistono in una melodia piacevole.
Qui l'influenza pop è meno accentuata rispetto ai lavori successivi, ma nonostante ciò l'ascolto risulta comunque gradevole e scorrevole. Questo prova infatti le grandi capacità del cantante, che ha composto questo pezzo a soli 17/18 anni.
Poco prima del ritornello la velocità del brano si attenua leggermente, sembra quasi abbassarsi di volume, per poi esplodere:

"I'm coming up
Don’t worry now
I’m too young to worry bout
Burning Out, Burning Out"


Questa sorta di inno gioviale e fresco ha la capacità di creare una sinfonia unita, compatta e solida che troverà ulteriormente prova di ciò nella seconda parte; il martellio continuo ci accompagna in tutto il pezzo, scandendo perfettamente le note e il tempo andando a fondersi con il canto di Thomston.


Come passo successivo trattiamo una traccia appartenente al terzo EP, del 2015: "Second To You".
Confrontata a Burning Out, anche questa utilizzata come open track dell'album, al medesimo modo troviamo un ticchettio costante. Elemento che ritorna comunque in molti altri lavori. Se però nel pezzo precedente l'insieme dei sound coesisteva in un progredire lineare, qui abbiamo una sorta di contrasto.
Il peso del pop è certamente riconoscibile e lo si spiega dall'inserimento di collaboratori coscenti e consapevoli nella carriera di Thomas, che quindi gli hanno dato direttive circoscritte. Invero la track si apre con una musicalità vivace e a tratti "giocosa", riuscendo a fissarsi nella mente dell'ascoltatore. Il registro però varia nella ripresa:

"And even though I put you first
(I'm always second to you. I'm always second to you)
And oh I've seen you at your worst
(I'm always second to you. I'm always second to you)"


Abbiamo in ripetizione costante una frase: "I'm always second to you"; lui si rivolge direttamente al pubblico e lo fa ribadendo continuamente il concetto. Assieme a ciò anche il sound varia e va appunto in netta lotta con la sequenza iniziale; il tutto continuerà a scemare, diventa lento, per poi spegnersi con la fine della traccia acquietandosi.


Evoluzione ulteriore si ha con un buzz single rilasciato nel maggio del 2015, "Expiry Date".
Thomston si troverà a faccia a faccia con lo stress e il timore che ogni essere umano deve affrontare, soprattutto se legato alla possibilità non poi così remota di fallire.
Il titolo datogli sottolinea ulteriormente l'idea: "expiry day", ovvero "data di scadenza".
Molto simile al materiale sul Backbone, trae forza dalle fondamenta pop pulite e solide. Continua a battere e tergiversare lentamente senza mai scoppiare davvero, senza mai trovare un traguardo risolutivo; qualcosa e sul punto di cessare e il tono di Thomston balla proprio attorno ad un ipotetico conto alla rovescia che si percepisce dagli istanti iniziali.
L'atmosfera suggerita è a tratti paranoica, proprio come la paura di deludere che perdura nella canzone.

"So I put my palms together
(I promise that I'll)
Put in all the effort
(Head in it all)
In spite of all the pressure
I'll walk until my feet bleed"





Giugiamo al termine dell'articolo con il pezzo che personalmente prediligo del repertorio di questo giovane artista: "Brain-Dead".
Un ulteriore singolo rilasciato a novembre del 2015, per celebrare il suo compleanno, con il quale abbiamo una sperimentazione ancora più elevata e conscia.
Sound pop ed elettronici mischiati come suo solito stile fare, ma è un po' più R&B oriented. Nonostante questo è fluida, interessante, e la nuova influenza serve a dirigere con sapienza il battito (tipico) elettronico che si cela in sottofondo.
I testi sono profondi e coerenti alla sua produzione pregressa, e sono perfetti mischiati con questi suoni.

Riuscirà a crearsi un proprio spazio affianco a quello della ormai conosciuta Lorde?
Mi auguro che le tracce vi siano piaciute, alla prossima.

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