Recensione Album: "All My Demons Greeting Me As a Friend" di AURORA

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Venerdì 11 Marzo è stato rilasciato il primo album in studio della cantante norvegese AURORA, che fa seguito al suo EP di debutto “Running With The Wolves”.



Non è facile catalogare questo album con un solo genere musicale, esso, infatti, contiene elementi Synth-pop, Indie-Pop, Dream-pop, Folk, Soul e Trip-hop: insomma un album che non ha nulla a che vedere con i lavori che molti artisti hanno rilasciato ultimamente.
Questo ci permette, in qualche modo, di paragonare AURORA ad una delle più grandi artiste alternative dei nostri tempi,  ovvero Bjork.
“All My Demons Greeting Me As a Friend”, questo è il titolo dell’album del quale parleremo in questa recensione, ha attualmente ricevuto critiche per lo più positive su metacritic, con  un punteggio di 80 su 100. 
Ma cosa rende questo album speciale e diverso da altri album rilasciati recentemente? Scopriamolo insieme tramite il seguente track by track!

1. Runaway

La traccia apripista è "Runaway", primo singolo estratto dal suo EP ed incluso nell’album. Si tratta di una canzone evocativa in cui la voce di AURORA si mescola ad un crescendo particolare di cori, i quali sono capaci di trasportare l’ascoltatore su di una dimensione parallela.
Il testo tratta di un amore irraggiungibile che la tormenta, che la porta a vedere il volto della persona desiderata ovunque: tra la sabbia, in un dipinto... così, proprio per sfuggire a questa sofferente realtà, la giovane compositrice chiede di essere riportata a casa, laddove sperava di distaccarsi definitivamente da questi pensieri negativi.
Se questo è solo l’inizio, possiamo ben dire che siamo più che pronti per affrontare questo viaggio misterioso e suggestivo creato dalla voce soave e melodiosa della giovane cantante in questione.


2. Conqueror

Acceleriamo il ritmo e, alla traccia numero due dell’album, troviamo il secondo singolo estratto, ovvero Conqueror.  Benché le atmosfere del pezzo si presentino generalmente molto più “allegre”, AURORA ha la proprietà di conservare sempre quella nota di malinconia  nella sua voce che si pone in antitesi alle produzioni del brano.  Fra le strofe della traccia, la cantante esprime con tutta sé stessa il desiderio di cercare qualcuno che possa salvarla improvvisamente da un periodo difficile, distruttivo e buio, mentre nel ritornello, accenna, appunto, si rivolge direttamente a questa ipotetica persona, quasi come se l’avesse già realmente incontrata lungo il suo cammino.
Pur peccando un po’ di ripetitività, la canzone non risulta essere particolarmente pesante, e questo anche grazie all’interpretazione che la cantante ci regala per tutta la durata di esso.
Piccola curiosità: questo brano è stato usato anche come colonna sonora per il videogioco di calcio “FIFA 2016”.


3. Running With The Wolves

Un’altra soundtrack occupa la posizione numero tre della track-list, ma questa volta non è stata usata per un videogioco , bensì per un telefilm, ovvero “Teen Wolf”.
Trattasi di “Running With The Wolves”, secondo singolo estratto per promuovere il suo EP di debutto che porta anche l’omonimo titolo.
Il brano si trova in perfetta linea con il sound dell’intero album, mantenendo sempre un’atmosfera misteriosa, forse a tratti inquietante, ma suggestiva allo stesso tempo, grazie anche alla presenta degli ululati verso la fine della canzone.
Il significato che la brillante mente di AURORA vuole trasmetterci è legato  alla nostra stagione (intesa come la nostra giovinezza) che cambia, la gioventù che sparisce per dar  posto alla vecchiaia, dichiarando anche che ognuno di noi deve riuscire ad andare "contro" la propria società troppo “impostata” e dogmatica per dare un valore  alle proprie convinzioni e ai propri principi.


4. Lucky 

La quarta traccia è un barlume di speranza per chi affronta una della delusione o un momento di totale abbattimento.
Le strofe di Lucky fanno capire lo stato d’animo di chi la canta fino a quando nel ritornello, metaforicamente parlando, le nuvole abbandonano la mente ed iniziano a penetrare i raggi del sole; ciò vuol dire che, nonostante il negativo abbia preso possesso del proprio inconscio per un periodo di tempo, l’importante è essere ancora vivi.
Questa è una canzone che va dallo sconforto delle strofe alla speranza celata dietro quel ritornello e si può benissimo dedicare a tutti coloro che non riescono ad affrontare le difficoltà, ma si lasciano abbattere da ogni complicazione senza riuscire a trovare una motivazione concreta per essere felici.


5. Winter Bird

Per la canzone numero 5, veniamo completamente trasportati in un bosco gelato dalle fredde temperature dell’inverno, il quale viene paragonato da AURORA a quello che si prova quando si è distrutti, mettendo in risalto anche la nostalgia provata per tutti quei momenti felici vissuti quando era “viva”, senza pensieri, al contrario di adesso ove, intorno a lei,  vede solo uno scenario di lande desolate, laghi e fiumi ghiacciati. Nel testo si paragona ad un albero spoglio, costretto a trattenere le lacrime, in quanto anch’esse gelate dalla turbolente malinconia che sconquassa la sua mente.
Un brano molto triste quindi, ma che, in sé, contiene un testo a dir poco splendido, nel quale l’inverno viene usato come raffigurazione del proprio “io” interiore e che non si lascia guardare con meraviglia, ma con tristezza e nostalgia per la bella stagione.


6. I Went Too Far

Con la sesta traccia, giungiamo invece ad una canzone dai sound forse leggermente più spensierati, ma che conservano prepotentemente quell’innegabile vena di nostalgica malinconia che diventa a tutti gli effetti il marchio di fabbrica di questa giovane, quanto talentuosa debuttante norvegese.
Questa canzone si può paragonare ad un pianto vero e proprio in cui AURORA, in preda alla disperazione di aver appena perduto la persona amata, chiede di ricevere solo un po’ di amore. Per tale motivo, avverte il presentimento di una realtà che, probabilmente, la porterà a vagare e vagare ancora per trovare un’altra anima dalla quale ricevere tutto l’amore del quale necessita.
La contrapposizione strofe tristi e ritornello d’impatto diventa ancor più marcata in questo brano, in quanto, proprio il ritornello, assume quasi quel ritmo incalzante che garantisce all’ascoltatore una buona dose di carica e di energia.


7. Throught The Eyes Of a Child

La settima canzone è una riflessione sul mondo e, come dice il testo: “The world is covered by our trails/
Scars we cover up with paint/Watch them preach in sour lies/ Darker times will come and go/Times you need to see her smile/And mothers hearts are warm and mild”, concludendo che vorrebbe poter osservare ogni cosa “attraverso gli occhi di un bambino”, in modo quasi da ignorare  il caos che, purtroppo, abita in questo mondo; la canzone si conclude poi con una serie di vocalizzi che rimbombano quasi come echi di disperazione in quel tiepido grido di speranza.
Probabilmente l’unica vera album filler dell’intero lavoro.


8. Warrior

Se nella precedente traccia AURORA denunciava il mondo, volendo vedere tutto attraverso gli occhi di un bambino, questa volta vorrebbe vedere da un’altra prospettiva tutto il globo dimostrandosi comunque di non essere sempre d’accordo con la società, ma intenzionata ad uscire dalla gabbia che si è creata poiché non ricorda quanto il mondo sia bello, nonostante tutto. Una canzone che, come possiamo vedere, si mette in netto contrasto con la settima traccia che abbiamo già avuto modo di analizzare.
Qui, infatti, AURORA vorrebbe che l’amore conquistasse la sua mente perché tutto ciò  che sente di essere è un guerriero che combatte in nome dell’amore stesso.
Questa è una delle canzoni più radio-friendly dell’album e avrebbe addirittura tutte le carte in regola per diventare una buona hit se utilizzata a dovere.  “Warrior”, infatti,  è stata pubblicata una settimana prima dell’uscita del suo album, ma non si sa ancora se verrà trattata come singolo ufficiale o come un semplice singolo promozionale.


9. Murder Song (5, 4, 3, 2, 1)

Eccoci arrivati al primo singolo che aveva lo scopo di promuovere “All My Demons Greeting Me As a Friend”, “Murder Song (5, 4, 3, 2, 1)”. Si tratta sicuramente della canzone più coinvolgente del lavoro, composta da una splendida base di synth elettronici che arricchiscono il ritornello e che non lasciano spazio all’indifferenza del pubblico, soprattutto durante il bridge, profondamente mozzafiato tanto da far venire la pelle d’oca. Benché il testo sia abbastanza tragico, non è un pezzo dal sound  estremamente cupo; le lyrics del brano, infatti, seguono il filone delle precedenti due tracce, ma questa volta non è lei a lamentarsi della società, ma si narra di una persona molto vicina alla cantautrice che le spara poiché “he did it all to spare me from the awful things in life that come”. Una traccia bellissima ed un primo singolo azzeccato, anche se non ha fatto molto nelle classifiche.


10. Home


Home è una canzone molto particolare intrisa dalla voce intensa e melodiosa della cantante, una voce che si adagia sul pezzo, costituendone l’elemento principale, in quanto prevale sull’utilizzo di produzioni articolate o arrangiamenti esagerati. Ascoltandola, sembra che si voglia creare un’atmosfera di un canto ecclesiastico ed è sicuramente questa la particolarità fondamentale del brano. Tramite esso, AURORA afferma che ognuno di noi è “la propria casa”, una metafora dolce e incisiva per dire che ogni persona può avere il potere di contare su se stessa in qualsiasi momento e di avere il totale controllo sulla propria vita.


11. Under The Water

Finalmente arriviamo alla traccia numero 11 dell’album, uno dei picchi, se non il picco più alto dell’intero album. Nonostante il testo della canzone non sia molto ricco, la canzone si fa ascoltare per la base ben curata e condita di synth elettronici, cori gospel e dalla voce di AURORA modificata appositamente per dare l’idea di trovarsi proprio sott’acqua. Insomma questa canzone coinvolge fino alla fine, donando addirittura la voglia di riascoltarla una seconda volta.
Nel testo viene affrontato il tema della speranza di levare via il peccato in modo da non sentirsi più immersi in esso e un’immensa voglia di ritrovare la pace interiore in modo che i propri cuori possano essere ancora capaci sognare.


12. Black Water Lilies

Stesse atmosfere vengono ricreate nella traccia numero 12 dell’album, ma questa volta non ci si trova sott’acqua, bensì giacenti su di una barca sperduta in mezzo all’oceano e, in codesta raffigurazione, il vento è l’unica cosa che s’ode. La canzone è davvero molto tragica e paragona la condizione di quella piccola barca, oramai sul punto di affondare, alla vita di AURORA, la quale si sente morire ed è perfettamente cosciente che non vi sarà alcuna mano in grado di salvarla dall’inevitabile annegamento.
Ancora una volta si punta molto sulla base, molto articolata ,che coinvolge e che teletrasporta l’ascoltatore insieme a lei in mezzo a quell’oceano.
Spetta a questa canzone il compito di chiudere in bellezza la Standard Edition dell’album.


DELUXE EDITION

13. Half The World Away

Half The World Away è la cover del grande classico country degli Oasis, completamente personalizzata dalla nostra AURORA che è riuscita nell’intento di render suo il pezzo, trasformandolo in  una canzone prevalentemente acustica, in cui la base è dominata dal dolce strimpellio di un pianoforte.


14. Murder Song (5, 4, 3, 2, 1) – Acoustic

Versione acustica del primo singolo dell’album del quale è stato pubblicato anche il video ufficiale.



15. Nature Boy – Acoustic

Altra cover contenuta nel disco, ma questa volta viene reinterpretata la canzone del grande David Bowie. La particolarità di questa canzone è quella di essere suonata da un’orchestra, per poi essere rigorosamente ricoperta dalla delicatissima voce dell’interprete, la quale non rovina certamente la natura del brano originale.


16. Wisdom Cries

Come abbiamo notato nella Deluxe Edition dell’album, le basi elaborate sono state eliminate creando solamente canzoni suonate da un’orchestra, un altro esempio è proprio Wildest Cries, in cui troviamo un’interpretazione più “sporca” da parte della cantante norvegese, dando l’idea di essere proprio davanti ad un pubblico accorso in teatro per sentirla cantare.
Una canzone che dà i brividi e che ci trasporta in un mondo parallelo.


17. Running With The Wolves – Pablo Nouvelle Remix


In conclusione possiamo dire che AURORA, nonostante la sua giovane età, sia riuscita a creare un album ben condito di basi elaborate che,  mischiate alla sua voce, creano delle canzoni che funzionano e trasportano in un’altra dimensione.
Un’ora di beatitudine che ha un solo difetto: testi per di più tristi!
Sperando che con il prossimo album questa piccola cantante decida di affrontare temi un po’ più spensierati, possiamo affermare con certezza che questo è il migliore album rilasciato fino a questa prima parte dell’anno.
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La valutazione concordata dallo Staff di Booklet:

85/100

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