Recensioni Album: "Glory" di Britney Spears

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Era solo circa un anno fa quando Miss Spears decise di tornare sulle scene a fianco della dimenticata rapper australiana Iggy Azalea con Pretty Girls, brano delle sfumature electro-hop che passò completamente inosservato nonostante il video musicale che lo accompagnava fosse molto accattivante e colorato. Progettare un singolo come quello si rivelò una pessima idea per l'ex lolita della Lusiana, infatti le charts furono la pura dimostrazione, perciò decise di archiviarlo immediatamente nella sezione "destinati a finire nel dimenticatoio", e così fu.
Intanto in quell'anno Britney dichiarò alla nota rivista Billboard che stava lavorando per un nuovo album, decisa ma a ritmi molto lenti. Successivamente, alcuni mesi dopo, tra body attillati, lustrini e luci scintillanti di Las Vegas e scampagnate al parco giochi con i figli, ecco spuntare sui social, una dopo l'altra, settimana dopo settimana, foto in studio d'incisione in allegra compagnia con molti producer differenti, era il segno che qualcosa si stava muovendo e che finalmente era pronta a tornare.
Molti si aspettavano al solito comeback nel periodo pre-natalizio, ma invece eccola già impegnata nelle riprese di un nuovo video musicale in splendida forma ed accerchiata da un sontuoso corpo di ballo; si iniziò così a speculare sull'arrivo di un probabile lead single. Stava andando il tutto per il meglio grazie alla consegna del prestigioso Millennium Award ai Billboard Awards, finché alcuni spezzoni del video musicale finiscono miserabilmente online e ciò costrinse alla Spears di pubblicare a sorpresa Make Me.... Si apre così una nuova era discografica ed è subito il delirio per i suoi fan più accaniti che le stanno il fiato sul collo da quando iniziò a fare i suoi primi passi con ...Baby One More Time nel oramai lontano 1999.
Peccato che sia già partita con il piede sbagliato: la cover che la mostra con la solita folta chioma bionda ma in pura castità adornata di pizzo e dietro ad un fascio di luce, non è stata gradita dai fans, per non parlare della clip di Make Me.., che ha fatto addirittura partire subito una petizione online di massa, a causare ciò è stata l'ingiusta sostituzione della versione originale del video ideata dal noto David La Chapelle con un'altra poco incisiva e decisamente poco movimentata, poiché non fedele al suo "essere mamma". A questo malcontento si va ad aggiungere il leak per colpa di alcuni negozi in Messico che avevano reso già disponibile il disco accidentalmente prima dell'uscita ufficiale. Ma questa volta fortunatamente Brit non vuole stare con le mani in mano, strano ma vero a nove anni di distanza dalla disastrosa e iconica performance di Gimme More, cavalcherà il palco dei VMA questo fine settimana.

Abbiamo assistito alla svolta ANTI di Rihanna e all'acclamatissimo visual album Lemonade di Beyoncé, le concorrenti Lady Gaga, Katy Perry e la tanto temuta rivale Christina Aguilera sono in agguato con un nuovo album, che cosa ci avrà mai proposto questa volta per non poter passare inosservato la leggendaria, tanto osannata e spesso criticata ex principessa del pop Britney Spears?

Glory è il suo nono album, arriva a tre anni di distanza dal poco acclamato Britney Jean e promette qualcosa di differente e l'inizio di un nuovo corso. Britney ce lo presenta così:

"Sono molto emozionata, ho lavorato su questo progetto ormai per un anno e mezzo, quasi due anni, per questo significa davvero molto per me. È il mio tesoro, è un po' melodico, ma non troppo pop, è qualcosa di tranquillo....molto rilassante."




Dopo questa premessa non ci resta che iniziare la recensione.

1. Invitation

Chiudete gli occhi e lasciate spazio alla vostra libera immaginazione, poiché quel sogno che avete tenuto a lungo nel cassetto si sta per realizzare:

"Questo è il mio invito, baby, vieni a sentire la mia energia, ci scambieremo emozioni a vicenda, posa tutto il tuo amore su di me"

Con questa frase Britney ci esprime le sue proprie intenzioni ed emozioni, dimostrandosi perfettamente calorosa ed ospitale per permetterci di entrare in questo album con atmosfere molto dolci, sorft, spensierate, ovvero paradisiache, accompagnate dalla sua voce che risulta per la prima volta dopo anni ed anni, angelica e melodiosa. Scritta assieme ai noti Julia Michaels e Justin Tranter e prodotta da Nick Ronson, Invitation non si rivela solo un'ottima traccia d'apertura ma anche il perfetto "Invito" per farsi avanti e riporre in lei quella fiducia persa dopo il deludente Britney Jean.

2. Make Me...

Una rapsodia frusciante da inizio a questa sinuosa mid-tempo R&B caratterizzata da riff di chitarra e dalla sua voce sussurrata. Scordatevi della Brit sfacciata di Work Bitch, perché questa volta vediamo una donna piena di passione e di sensualità con la voglia e il desiderio di esprimere la sua propria libertà ed amore verso il prossimo. L'atmosfera si fa notturna e decisamente bollente, era dai tempi di In The Zone che la Spears non ci proponeva testi al limite dell'erotico:

"voglio solo che tu mi faccia muovere, come se non ci fosse altra scelta per te, come se avessi un compito da svolgere, voglio solo che tu mi faccia varcare la soglia del piacere, qualcosa di sensazionale."

Il tutto viene poi abbellito da cori soavi e crescenti che animano ancor di più l'andatura del brano.
Qui vediamo la comparsa del rapper G-Eazy che risulta non molto incisiva, anzi rallenta un po' il tutto e spegne quella scintilla che scatta non appena il pezzo prende il suo corso. Non siamo difronte ad un lead single molto potente come ci aveva spesso proposto in passato, ma comunque, alla dimostrazione che ha voluto osare un tantino di più.


3. Private Show

Britney si rende briosa e tutta pimpante in questa Private Show, mid-tempo pop confezionata perfettamente per accompagnare lo spot del suo nuovo profumo (che dà il nome al pezzo). Un vero ritorno al passato, particolarmente ai suoi primi album, anche se quel work it, work it sa di qualcosa di già sentito. Anche qui Brit non appare per nulla intimidita anzi vuole ancora gli occhi puntati su di sé e darci dentro:

"Voglio la tua attenzione in questa stanza, i tuoi occhi su di me, siediti, mettiti comodo, mi fai sentire rinata." 

La traccia fa inoltre da primo singolo promozionale.


4. Man On the Moon

Proseguiamo con Man On The Moon, una canzone che utilizza una stretta relazione con l'immaginario cosmico per creare uno scenario che vede Brit soffrire e desiderare ardentemente un'amore perduto. "Mascara scuro che scivola giù sul mio viso, solo le stupide potrebbero mai sentirsi in questo modo, non posso competere con le stelle nel cielo, sono invisibile, invisibile" In questi versi si evince perfettamente come una donna si sente fragile e insicura di sé non appena viene lasciata dal proprio amante, "Che l'uomo sulla luna" sia l'avvocato ispanico David Lucato?
L'uso della Luna come figura e rappresentazione della lontananza e della speranza di ritrovare un nuovo partner, si dimostra una mossa molto intelligente, ma peccato che il tutto è sostenuto da una strumentazione di xilofoni e da motivetti che risultano talmente banali e poco coinvolgenti da non trasmettere per nulla la malinconia del testo, una filler decente ma niente di più.



5.  Just Luv Me

Dopo una mezza delusione, eccoci arrivati ad uno dei punti salienti del disco, Robopop e Cashmere Cat offrono alla nostra Brit sul vassoio d'argento una ballad R&B dalle influenze tropical e hip-hop che mette a pieno risalto le peculiarità della sua piccola voce.
Una dedica a tutti i suoi fans e ai media che l'hanno sempre criticata, anzi un'eterna promessa dove precisa che possono chiederle tutto in cambio di amarla solamente e semplicemente per quello che è e per ciò che fa:

"Puoi chiedermi scusa, 
la calma prima della tempesta
chiedere tutti i pezzi del mio corpo
finché non sarà del tutto tuo.
Ma io non ti sto chiedendo nulla
Amami e basta, Amami e basta
Lo terrò semplice, davvero semplice."

Da osservare il bridge che mette in men che non si dica in risalto la sua voce delicata, finalmente l'autotune e il vocoder sono ormai un lontano ricordo, è tornata finalmente a cantare. Avvincente non solo il testo e l'interpretazione ma anche la produzione, che ricorda molto lo stile della nota Good For You di Selena Gomez, che la Spears abbia voluto ricambiarle il favore? Promossa a pieni voti come prossimo singolo, non vi sono dubbi.

6. Clumsy

Eravate accorti di roba dance alla Femme Fatale? Questa club banger Clumsy fa proprio al caso vostro. Un pezzo tutto da ballare quando volete ridurvi fino allo sfinimento più totale sotto una base del tutto martellante, caratterizzato da un testo che sfiora i limiti della follia e dell'indecenza di una relazione basata sul sesso ed alcool:

"Chiamami idiota, chiamami matta
Ma non finire per adesso,
più vicina a te, più vicina al dolore
meglio piuttosto che starti lontano."

Con quel "Oops" Brit ci fa un chiaro riferimento a "l'ho ha fatto di nuovo". Scelta come secondo singolo promozionale, Clumsy soddisfa tutti quelli che non potevamo vivere senza roba scatenata targata Britney Spears.



7. Do You Wanna Come Over?

Pure atmosfere dark anni 80 e riff di chitarra sono l'inizio della settima traccia, siamo difronte ad un'altro pezzo molto ballabile dal mood accativante. Al primo ascolto fa subito intendere che parla di sesso, ma se diamo una diamo una particolare attenzione, notiamo che qui Brit vuole solo far sentir meglio la persona a cui vuole bene, quindi non si significa per forza che abbia a che fare con il sesso. Perfetta la parte iniziale e il pre-chrous ma peccato che quei "cori" che s'aggiungono al ritornello rovinano un po' il tutto. Britney non ha esitato ad esibirlo al suo residency show di Las Vegas:

8. Slumber Party

Dopo esserci scatenati, ecco che torna la tranquillità, la dolcezza e la spensieratezza con Slumber Party, mid-tempo forgiata da Mattman & Robin, accentuata dal sinuosi groove di ottoni e marimba che ci parla di come trascorrere una serata diversa con il proprio partner divertendosi a più non posso. Una vera lode alla vivacità del rapporto di coppia e Brit non si trova per niente affatto fuori luogo in queste sonorità caraibiche, promossa a pieni voti, come singolo potrebbe fare la sua bella figura.

9. Just Like Me

Britney ci riporta nel far-west per puntare la pistola contro il suo ex traditore, e anche alla sua nuova fiamma, "lei mi assomiglia proprio, proprio a me, non posso crederci" tuona contro di lui con molta rabbia, s'intravede in lei è la gelosia che prova per lui e la non accettazione di questo tradimento da parte sua. Che dire un vero omaggio a tutte le donne gelose. A dare una marcia in più al brano è assolutamente quel ritornello catchy che ti rimane impresso nella mente in men che non si dica e quella alternanza tra schitarrate di chitarra e ritmi dance. Non ci sono dubbi che in questo brano ci siano dei riferimenti al tradimento da parte del suo ex David Lucado. Molti fans lo hanno già incoronato come il sequel di She'll Never Be Me, unreleased del terzo album Britney del 2001.



10. Love Me Down

Se in Slumber Party si parlava di come fare baldoria nella camera da letto, in Love Me Down andiamo dalla parte opposta, ovvero ai problemi di dialogo. Ma nonostante i continui battibecchi il tutto si sistema quando l'istinto prende il sopravvento. Anche qui alcuni echi di Femme Fatale grazie al bass dupstep che irrompa subito all'inizio, vediamo Britney che tenta di omaggiare le sue colleghe rapper (Nicki Minaj in primis) cavandosela discretamente seppur non stupendo. La produzione non eccelle molto, si rivela confusionaria e non rende l'ascolto molto fluido. Infatti la traccia passa facilmente inosservata.

11. Hard To Forget Ya

S'intraprende un altro viaggio verso la musica degli anni 80 sulle note di Hard To Forget Ya, pezzo molto catchy dove si percepisce che ha preso una cotta e che non riesce a smettere di pensare a lui. Ma andiamo ad analizzare il testo molto interessante e ricco di riferimenti, specialmente nel pre-chrous che si rifa a Crazy, Gimme More e la bonus track Scary, mentre nel secondo verso a Poker Face di Lady Gaga: il tuo amore mi ha eccitata, continua, lasciamo che ci consumi, tesoro, è troppo per la mia faccia da poker. Non eccelle molto sia nella produzione e nel testo ma si presenta comunque come una buona filler.

12. What You Need

Ecco che siamo arrivati ad un'altra traccia che si distingue maggiormente all'intero di questo progetto. Se non avete mai sentito Britney dare il meglio di sé son la sua voce, bene, potete cogliere questa occasione ascoltando What You Need. Abbiamo grinta e determinazione che escono da tutti i pori, una vera e propria risposta a tutti quelli che l'avevano criticata per le sue scarse doti canore, mi auguro che si siano ricreduti dopo averlo ascoltato. Britney finisce il pezzo con un "è stato divertente" che vorrà mai significare? Che abbia voluto divertirsi omaggiando Ariana Grande o la sua più grande rivale Christina Aguilera? What You Need chiude in grande stile la standard edition dell'album.



13. Better

Se la traccia precedente aveva chiuso molto bene l'edizione standard, ahimé lo stesso non accade per l'apertura di quella deluxe. Si salvi chi può! Ci troviamo davanti all'ennesimo tentativo di ricalcare la moda lanciata dalla hit dell'anno scorso, si sto parlando proprio di lei, Lean On, bocciata su tutti i fronti, la peggiore del disco, Nick Monson nella produzione non brilla per niente di originalità, che dire, non ne vale proprio la pena di soffermarci più di tanto, meglio passare al prossimo brano.

14. Change Your Mind (No Seas Cortés)

Fortunatamente il tutto si sistema sulle note di Change Your Mind. Preparate i ventagli e le rose in bocca, si vola in America Latina! Sonorità fluide e sinuose di mandolino e di schiocchi di dita, impossibile non resistere ad accennare alcuni passi di tango. Vediamo la lolita della Luisiana emergere in tutto il suo splendore e pretendere di non essere trattata educatamente ma con sfrontatezza. Era dai tempi di Ooh Ooh Baby di Blackout che la Spears non aveva mai osato di immergersi in tali sonorità, non possiamo altro che complimentarci, per non parlare di come si diletta egregiamente nei versi in lingua spagnola. Un vero omaggio alle star latine Shakira e Jennifer Lopez.

15. Liar

Dopo un viaggio in zone remote Ispaniche, con Liar andiamo a finire a capofitto nel sud degli Stati Uniti d'America grazie a suoni country dalle forti influenze pop e rock. Altra perla dedicata al suo ex, che lo accusa di essere stato un bugiardo e di aver manipolato la verità. Quel Cry, Cry, Cry non può indubbiamente essere considerato come un riferimento alla nota Cry me a River di Justin Timberlake, (altro suo famoso ex). Lo stile fa ricordare vagamente la nota stella country statunitense Carrie Underwood, particolarmente l'inizio, ma comunque rimane da sottolineare che è la prima volta che Britney si butta a capofitto su un genere simile e che sia una cosa nuova per lei. Un risultato davvero buono, un po' sprecata per essere una bonus track.

16. If I'm Dancing

Ecco che segue un'altra canzone molto sorft, lenta e dance friendly. Britney sembra quasi sotto l'effetto di stupefacenti quando canta "se sto ballando, so che la musica è bella". Un brano che ci lascia andare in men che non si dica e che ci coinvolge con questa melodia spensierata. Molto rilassante, il tutto scorre facilmente senza rendercene conto della realtà che ci circonda. Non molto incisiva ma comunque rimane una buona filler.

17. Coupure Électrique

Poesia ed eleganza, questi sono i due elementi che rendono Coupure Èletrique la traccia di chiusura più riuscita che la Spears abbia mai forgiato nella sua carriera. Un pezzo intimo e delicato allo stesso tempo scritto e cantato interamente in lingua francese. La pronuncia non è ottima ma calza a pennello con l'atmosfera dark e urban. "Un momento con te nell'oscurità, è come u'interruzione di corrente, tu sei la luce" Non c'era frase più autentica per descrivere l'amore che si prova per il proprio amante. Che il titolo sia un puro riferimento al tanto osannato Blackout? Lo possiamo accettare con un si, il brano è corto ma di una intensità travolgente. Se fosse stato più lungo sarebbe stato ottimo come singolo, chissà magari ci propineranno qualche versione inedita, lo so, sto sognando.



Tiriamo le somme, Glory e il nuovo Blackout? Certamente no, ma è comunque la dimostrazione che Britney è riuscita ad rialzarsi e a proporci qualcosa che non aveva mai osato fino ad ora, e che da tanto tempo non si assisteva. È riuscita a distaccarsi dall'ellectro-pop che l'aveva consacrata come una delle icone della musica pop verso la fine degli anni 2000 e a ricompensare quelli che erano rimasti delusi e perplessi da Britney Jean. Britney riesce a rimanere fedele a se stessa seppur facendo l'occhiolino alle tendenze del momento, ma dopotutto non è colpa sua se il sound dei suoi album passati è ritornato di tendenza, e confortandosi con linguaggi e stili differenti, ci pone la sua visione perfetta del mondo: sexy, fatto per ballare, per divertirsi e per sognare. Vediamo una donna single sicura di sé, che non ha bisogno di nessun uomo, forse sta proprio qui il significato del titolo del disco: la "gloria" a cui si riferisce, è la libertà, la libertà di essere e di fare ciò che si vuole nella vita. A Glory non manca nulla: contiene al suo interno sobrietà, moltissime varietà di generi da accontentare fan di vecchia data e non, e sopratutto la voce, sopportata con qualche ritocchino, ma non distorta come è accaduto nei album precedenti. Forse, forse si sente la mancanza di una ballad strappalacrime come una Where Are You Know, Out from Order, Shadow ed Everytime, ma abbiamo Invitation e Just Luv Me che secondo me potrebbero bastare. Non è un disco altamente sofisticato ed originale, va bene, ma che cosa potevamo pretendere da una come lei? Se esigevate un album elaborato con musica d'avanguardia e altamente sperimentale beh Britney Spears non faceva al caso vostro, per quel tipo di musica esistono altri tipi d'artisti e la Spears non entra a far parte di quella categoria.
Sicuramente non ripeterà il successo commerciale dei suoi dischi passati per via del tempo ormai passato e della concorrenza che si è fatta sempre più famelica, ma conferma comunque che una come lei nel bene nel male è sempre pronta a stupirci.



Voto concordato dallo staff di Booklet: 

63/100

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