Recensione Album: "A.K.A." di Jennifer Lopez

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"A.K.A." è l'ottavo album della cantautrice Jennifer Lopez uscito nel 2014. Il sound che troviamo nel progetto rispecchia perfettamente il trend del 2014, ovvero l'urban (ad eccezione di "First Love" e "Booty"), genere musicale che dal 2013 domina maggiormente le classifiche americane.


Il disco è stato accolto molto negativamente sia dalla critica che dal pubblico: basandosi sulle recensioni di dieci critici musicali su Metacritic ha un punteggio di 45, uno dei più bassi del 2014. Invece, per quanto riguarda il pubblico, l'album ha avuto un pessimo riscontro commerciale, essendo il meno venduto della discografia di JLo. Su tre singoli solamente uno ha avuto successo (seppur mediocre) nelle classifiche. A differenza del precedente "Love?" uscito nel 2011, contiene delle ballad e sono pochissime le tracce di genere dance (o comunque orecchiabili che colpiscono al primo ascolto) che andava molto di moda nel 2011. Nei temi del progetto si possono notare delle ispirazioni ad esperienze personali di JLo riguardanti soprattutto le sue storie d'amore, tra cui quella con l'ex Casper Smart.

A.K.A.
Prima traccia dell'album e title track, già da qui si può notare il cambiamento di genere: dalla dance di "Love?" si passa all'urban con l'influenza di elementi elettronici. Il brano è realizzato in duetto con T.I., il primo dei tanti rapper che troviamo nel progetto. Il titolo è una sorta di discorso in cui JLo dice di essere cambiata ("You don't know me now") ed è molto probabilmente dedicato all'ex toy boy Casper a cui dice di non essere come prima ("A.K.A." appunto significa "also known as", ovvero "anche conosciuto come"), di essere cresciuta e di aver saputo superare le difficoltà della storia d'amore. Dalla title track si può esplicitare tutto il significato dell'album: il racconto delle esperienze, con i problemi ed il superamento di essi.

First Love
"First Love" è il secondo singolo dell'album, che, a differenza di tutte le altre tracce tranne Booty, ha un sound dance. Molto probabilmente è stata inserita nel disco per scavalcare le charts, infatti la canzone è molto orecchiabile ed è stata prodotta da Max Martin, uno dei principali hitmaker degli ultimi anni. Per quanto riguarda il testo, parla di un amore felice: dopo la title track che parla della crescita e del cambiamento dopo una storia, qui JLo dice che avrebbe voluto che l'amante fosse stato il suo primo amore per non soffrire. Il pezzo riporta un po' alla Jennifer di "Love?" e, nonostante ciò, la traccia è stata un grande buco nell'acqua commercialmente.



Never Satisfied
Terza traccia e prima ballad del progetto, "Never Satisfied" è una delle slow tempo che troviamo in "A.K.A.". Questo brano mette in evidenza la voce di JLo che per un bel po' di tempo era stata messa in secondo piano dalle produzioni dance. Qui l'artista fa un buon lavoro, riuscendo a confezionare un'ottima ballad che riesce ad emozionare. Anche questo pezzo R&B parla di un amore felice, infatti la cantante sa non essere mai soddisfatta e di stare per diventare pazza a causa dell'amore che prova.


I Luh Ya Papi
Primo singolo dell'album, "I Luh Ya Papi" arriva dopo "Live It Up", singolo dance in collaborazione con Pitbull uscito nel 2013 con il tentativo miseramente fallito di replicare il successo di "On The Floor". Dopo il buzz single, JLo decide di rivedere e modificare l'album e concluse le modifiche estrae questa traccia come vero lead single del progetto. A differenza di "Live It Up", il brano presenta un sound urban con influenze elettroniche di ottima qualità. Questo pezzo è stato pesantemente criticato da alcuni fan che non lo hanno gradito definendolo orribile, soprattutto a causa delle sonorità molto diverse dall'album precedente. In realtà è prodotto molto bene e l'unica nota negativa è che al primo ascolto non riesce a prendere l'ascoltatore. Per quanto riguarda il testo, la canzone parla sempre dell'amore: in questo caso ne parla dal punto di vista più volgare e esplicito. E' proprio questo il punto debole del singolo, che non è riuscito ad avere un forte impatto nelle classifiche.



Acting Like That
Quinta traccia e terza collaborazione. Questa volta JLo collabora con Iggy Azalea, rapper che ha raggiunto il successo nel 2014 grazie al successo di "Problem", grande hit della vocalist di origini italiane Ariana Grande, e "Fancy" in collaborazione con Charli XCX.
Questo featuring molto probabilmente è stato fatto per dare visibilità all'album per via della fama di Iggy in quell'anno, anche se il brano non è commerciale. Anche qui ci troviamo di fronte ad una potente traccia urban con influenze elettroniche, dove però la voce di Jennifer viene oscurata dalla produzione. Come tema principale ritroviamo l'amore, ma infelice. Molto probabilmente l'artista si rivolge all'ex toy boy Casper (con cui ha avuto una movimenta storia, tra tira e molla e dichiarazioni pungenti). La cantante spiega i comportamenti menefreghisti del partner, dicendo che se continua così lei se ne andrà e che sicuramente a lui mancherà. La traccia quindi rimprovera l'ex per il comportamento infantile, minacciandolo anche di lasciarlo a malincuore, dato che lei prova ancora dei sentimenti.

Emotions
"Emotions" è la seconda ballad dell'album e mette in mostra la voce di Jennifer che coloro che ascoltano solamente i singoli truzzi con Pitbull non conoscono. Anche questa traccia è caratterizzata dal genere R&B e può essere considerata come un sequel della precedente: se in "Acting Like That" JLo soffre per il comportamento stupido dell'ex, in questa si mostra molto più forte e matura, dicendo di essere stanca del comportamento dell'amante abbandonandolo. Questo abbandono non è assolutamente vissuto in maniera triste, l'artista dice di aver perso la pazienza per i comportamenti infantili dell'ex toy boy e rifiuta la pacificazione. Lei se ne va senza rimorsi ("Non perdonarmi, non l'ho chiesto"), è solo un'illusione e non vuole sentire più dolore. Sebbene il testo sia uno dei più profondi dell'album, la traccia presenta qualche difetto: una parte di esso, ovvero "I feel good cause I don't feel bad", è parecchio banale e scontata: è logico che una persona si senta bene perché non si sente male.


So Good
Si ritorna al genere urban nella settima traccia. A differenza delle precedenti, la produzione non è perfettamente curata e la voce di JLo è messa da parte dalla produzione. Come tema può considerarsi il sequel della traccia precedente e chiude definitamente il capitolo che parla della storia con l'ex Casper Smart. In "Acting Like That" la popstar parla delle difficoltà per colpa del toy boy, in "Emotions" lo lascia essendo stanca di aspettare, e in "So Good" si completa il tutto. Jennifer dice di stare bene ora che ha lasciato l'ex, anche se neanche lei stessa inizialmente non credeva che ciò sarebbe successo "Quel che pensavo che mi avrebbe ucciso invece mi fa sentire viva". Dopo essere cresciuta e aver ritrovato fiducia in se stessa, lancia una frecciatina velenosa all'ex "Scommetto che tu pensi che io ho bisogno di te, ti dico che non è così". In questo pezzo, quindi, l'artista si lascia alle spalle il passato.

Let It Be Me
Terza e ultima ballad dell'album, nonché la traccia migliore, "Let It Be Me" è sicuramente uno dei brani più sottovaluti di JLo. Nonostante la traccia avesse grandissime potenzialità, si è preferito promuovere l'album con altre canzoni esplicite e orecchiabili. Questo pezzo R&B riesce a valorizzare al massimo tutte le capacità musicali dell'artista, soffocate in passato dal "tunz tunz" della dance. Il testo parla di un amore folle in cui lei è disposta a tutto per il suo uomo, anche di tagliare le sue ali e scendere sull'inferno. In realtà la cantante vorrebbe solo una cosa in cambio: "Quando ti chiederanno chi hai amato fa che sia io". Dal testo non si capisce chi sia l'uomo descritto, infatti JLo parla solamente di lei in prima persona e di cosa è disposta a fare, senza prendere in considerazione la relazione.

Worry No More
Dopo la traccia migliore, si passa al punto più basso dell'album: come in "So Good", la produzione non riesce a confezionare un buon brano. In questo caso, però, i produttori hanno fatto un lavoro peggiore del pezzo sopracitato, utilizzando un sound pesante e fastidioso. Il pezzo parla di un amore felice: Jennifer dice di non volersi preoccupare mai più, aggiungendo che il suo amante fa di tutto per farla sentire protetta.


Booty
"Booty" è l'ultima traccia della versione standard dell'album ed è il quinto duetto con Pitbull. Il duo non è mai riuscito a replicare il successo di "On The Floor" e per questo singolo la cantante ha provato a sostituire il rapper con Iggy Azalea, cercando di raggiungere i vertici delle classifiche. Il brano raggiunse solo la posizione #18 della classifica americana, ottenendo solo un mediocre successo (ha avuto la certificazione d'oro negli USA), comunque superiore rispetto ai precedenti singoli. Il pezzo, caratterizzato da una produzione abbastanza curata, presenta un sound dance con influenze latine, perfetto per l'estate e per ballare. E' sicuramente meno banale e scontato di "First Love" e riesce a colpire l'ascoltatore, nonostante la presenza di Pitbull infastidisca. Il testo è uno dei più banali del progetto e non parla d'amore ma bensì del twerking e di una festa. Il video musicale della versione rilasciata come singolo, che potete vedere qui sotto, mostra per tutto il tempo Iggy e JLo in vesti provocanti proprio per attirare il pubblico.



Tirando le somme "A.K.A." è un album sottovaluto da tutti i punti di vista. La pessima accoglienza non rende giustizia a questo progetto, che più che orribile in realtà è stato molto sfortunato.
Questo è stato un ritorno alle origini per JLo e forse non è piaciuto a molti Jlovers perchè erano abituati al genere di "Love?", disco con cui l'artista si era ricreata una nuova immagine dopo il flop di "Brave".
Un'altra sfortuna dell'album è stata la pessima promozione: i singoli non rispecchiano per niente la sua vera essenza, a cominciare da "I Luh Ya Papi", che seppur descrive il sound dell'album ha un testo molto lontano da ciò che invece il disco tratta.
Anche gli altri due singoli, ovvero "First Love" e "Booty", rappresentano poco l'essenza del progetto ed infatti sono due brani dance molto orecchiabili che non hanno nulla a che fare con le altre tracce. "A.K.A." meritava una promozione migliore e dovevano essere estratti altri pezzi come "Let It Be Me" (come ha osservato saggiamente Jason Lipshutz di Billboard). La casa discografica, invece, ha preferito puntare sul lato sexy della popstar, trascurando la maturità e la crescita dell'album, il quale è molto curato e ben fatto. Anche i testi ci mostrano una JLo più matura di "Love?","Dance Again" e "Live It Up".
In conclusione si può dire che, sebbene segue alcune mode del 2014, questo progetto non è stato realizzato per le classifiche ma per i fan di vecchia data che rivolevano un ritorno alle origini.



Scritto da Bionic_LittleMonster

La valutazione concordata dallo Staff di Booklet:

58/100

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