Melanie Adele Martinez è una ragazza ventenne nata negli Stati Uniti che ha iniziato la sua carriera da cantate nella terza stagione del talent show The Voice. Qui purtroppo la cantante non riuscì a conquistare la vittoria, ma è comunque riuscita ad aggiudicarsi un posto nello showbiz.
Senza il sostegno di una casa discografica, la cantautrice ha avuto modo di creare del materiale indipendentemente. Infatti, dopo la sua eliminazione, l’artista si mise subito al lavoro per pubblicare il suo primo EP intitolato “Dollhouse”. Purtroppo però non ottenne ottimi risultati commerciali, ma comunque la cantante trovò il modo per ottenere un po’ di visibilità.
Infatti, qualche tempo dopo, Melanie ha avuto modo di apparire nella serie tv American Horror Story. Ovviamente non come attrice, ma facendo vedere ciò che vale come artista. Ha avuto l’opportunità di far diventare “Carousel” la colonna sonora della quarta stagione intitolata Freakshow.
Già con questo lavoro, l’artista ci fa capire il suo stile, che secondo alcuni risulterebbe “inquietante”. La musica di Melanie è unbottimo mix tra sounds alternativi e il pop, aggiungendo anche degli ottimi synth. Un ulteriore marchio di fabbrica sono i suoi capelli, rigorosamente bicolore.
Il periodo d’oro di Melanie però arriva soltanto nel 2015, quando pubblica il primo singolo ufficiale del suo primo album di debutto “Cry Baby”, ovvero “Pity Party”. Attualmente l’artista è alle prese con il suo Cry Baby Tour nel suolo statunitense.
In attesa di nuovo materiale a cui sta già lavorando, scopriamo quattro brani della sua discografia. Cuffie alle orecchie e benvenuti nel mondo “bambinesco ma inquietante” mondo di Mel.
Bittersweet Tragedy
Iniziamo subito con un brano contenuto nel suo primo EP “Dollhouse”. Come già detto precedentemente, questo progetto è stato creato autonomamente dall’artista con l’aiuto di alcuni produttori. Da questo lavoro sono stati estratti due singoli, ovvero la title track e “Carousel”. Entrambe le tracce sono state accompagnate da un video musicale con ottimi risultati (38 milioni il primo e 27 il secondo). In questo Extended Play, però, c’è anche una traccia che merita di essere conosciuta. “Bittersweet Tragedy” è l’ultimo pezzo della tracklist. Una midtempo abbastanza minimal e concentrata quasi interamente sulla voce di Melanie prodotta da Robopop. Qui possiamo ascoltare il delicato strumento canoro di Melanie accompagnato da una base molto curata che si divide principalmente in due parti: synth ed elementi elettronici nei versi e bridge, un’orchestra nel chorus. Il testo parla di un amore decisamente "agrodolce", ovvero diviso in due parti. Esso infatti, da come la stessa artista ci ha rivelato in un'intervita, comprende momenti dolcissimi, ma allo stesso tempo è composto da anche quelli più amari. Inoltre la sua presenza nella tracklist dell'ep è molto strategica: con questo brano, Melanie ci riassume tutto il suo EP, facendoci focalizzare sul tema principale che le ha portato l'ispirazione.
Teddy Bear
Continuiamo con la Deluxe del suo album di debutto “Cry Baby”. Grazie ad esso, questa artista ottiene la sua prima top 10 della Billboard 200. Infatti il suo progetto è riuscito a piazzarsi alla posizione numero 6, dando la conferma che Mel può riuscire ad affermarsi nel business musicale. Da questo progetto, almeno per il momento, sono stati estratti ben 5 singoli. L’idea dell’artista è quella di creare un visual album del suo alter ego “Cry Baby”, una bambina con una famiglia problematica che, dopo diversi brutti eventi, diventa “matta”, mostrandosi per quello che è. Nell’album ci sono alcune tracce bonus disponibili solo in download digitale e una di queste è “Teddy Bear”. In questo brano non troviamo nessun particolare in più sulla storia di Cry Baby, ma viene raccontato un fatto molto bizzarro che le è accaduto. Nel testo viene raccontato che il suo orsacchiotto ha tentato di ucciderla. Dietro questo testo abbastanza surreale, però, c’è un tema davvero importante ai giorni di oggi. Come anche in “Tag You’re It”, Melanie tratta un argomento di cui oggi si parla molto, ovvero la violenza. Al contrario della sopracitata (dove viene trattato principalmente la violenza sulle donne), “Teddy Bear” riesce a raccontare ciò che accade in una violenza domestica. Infatti, dietro un orsacchiotto dolce e coccoloso, si nasconde un vero e proprio mostro che fa del male alla povera Cry Baby (che in questo caso rappresenta una qualsiasi donna che si trova nella medesima situazione). Anche qui però non manca il tocco personale dell’artista. Infatti il sound, non particolarmente complesso, risulta essere in pieno stile Melanie, facendoci rivivere quella sensazione di terrore in cui si trova la protagonista.
Mad Hatter
Rimaniamo nel progetto ma cambiamo totalmente argomento. Ultima traccia contenuta nella standard edition di “Cry Baby”, è una delle più interessanti sia per quanto riguarda il sound che per il significato. “Mad Hatter” ha principalmente il compito di far accettarci per ciò che siamo, senza credere di essere inferiori a qualcun'altro. L’argomento però viene trattato in una maniera molto originale e per nulla scontata. Come già successo in “I’m Gonna Show You Crazy” di Bebe Rexha, qui vengono messi in risalto i difetti delle persone definite “pazze” solamente perchè diverse dalle altre. Questa è una delle tracce che rispecchia perfettamente il carattere di Melanie e soprattutto il suo stile davvero inconfondibile. Tra un sound pieno di synth ed elementi elettronici, Melanie ci vuole quindi far capire che ognuno è fatto a modo suo e, soprattutto, che le persone migliore sono appunto quelle “pazze”. Il titolo di questa traccia è ispirato al cappellaio matto del celebre film di animazione “Alice nel paese delle meraviglie”.
Oltre il significato convincente, questa traccia è una vera e propria svolta per la storia dell’alter ego Cry Baby che abbraccia la follia per mostrare a tutti se stessa (sia nel bene che nel male).
You Love I
Cocludiamo l’articolo con un’unreleased finita in rete qualche tempo fa. Come tutti sappiamo per la creazione di un album vengono registrati diversi brani per poi inserirne i migliori e scartare quelli che hanno dei “difetti” per un qualsiasi motivo. Quindi, come molti artisti, anche Melanie ha dovuto scartare alcune tracce dalla tracklist finale di “Cry Baby”, e “You Love I” è una di queste. Qui troviamo un sound leggermente “diverso” da ciò che Melanie ha proposto fino ad ora, ma comunque rimane fedele all’artista per via dei synth e della struttura. Qui ritroviamo il tema dell’amore, ma non nel suo lato positivo. Infatti, nel lyric si parla principalmente dell'infedeltà. Lei stessa dice di non essere molto sicura di questa relazione facendosi alcune domande, come se è il caso di continuarla. In più avverte la sua dolce metà di non usarla, altrimenti lo abbandonerà. Questa decisione così drastica è condizionata dal passato e dalle storie che l'artista ha vissuto.
Siamo giunti così alla fine di questo nuovo appuntamento con la nostra rubrica settimanale #ArtistFocus. Dopo aver ascoltato le quattro tracce proposte, quale preferite?
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