Recensione Album: Confident di Demi Lovato

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L'artista americana Demi Lovato, dopo due anni dal tanto promosso progetto discografico "Demi" che ha dato vita a una delle sue più grandi Hit, ha deciso di tornare sulle scene musicali con un nuovo progetto discografico intitolato "Confident".
Le premesse erano alle stelle per questo progetto, ma purtroppo, dopo l'uscita di quest'ultimo, tutto è andato in fumo.
Molti fan e non hanno criticato molto questo album, sia per la sua commercialità, sia per le basi molto simili tra loro. Inoltre questo progetto non è uno dei migliori della sua carriera, cosa che molti si aspettavano per via di alcuni titoli di brani e, soprattutto, per quello dell'intero progetto che sembra essere molto personale (cosa effettivamente reale).
Nonostante tutto la critica ha deciso di promuovere questo progetto discografico per via del cambiamento artistico che ha avuto Demi in questa nuova era. Come tutti noi sappiamo, la Lovato che tutti conoscevano, si è trasformata creando un'immagine più sexy e provocante, che a volte sembra molto forzata.


Il concept del progetto è centrato sull'essere "confidenti" con se stessi. Questo vuol semplicemente dire che bisogna sentirsi bene con se stessi (mentalmente e fisicamente) e non dare più conto a nessuno per le azione fatte.
In esso, nel reparto della lirica, troviamo una presenza di Demi maggiore rispetto a quella dei suo precedenti album. Proseguiamo analizzando traccia per traccia questo nuovo album.

Confident
Partiamo subito con il secondo singolo estratto dal progetto e brano apripista. Con questo pezzo, Demi riesce a dare una risposta a chi è vittima di bullsmo, ovvero l'essere "confidenti" con se stessi.
Il pezzo si apre con delle trombe per poi partire con un beat deciso e uguale per tutti i versi, cambiando nel pre-chorus. A contraddistinguere questa traccia è anche un interlude situato all'interno di essa che rende l'ascolto migliore. Buona scelta come singolo.



Cool For the Summer
Proseguiamo con la traccia numero due e singolo apripista dell'era. Con "Cool For the Summer", Demi ha voluto confermare il suo cambio d'immagine verso sfumature più hot. Il brano parla di fare ciò che si vuole e provare nuove esperienze. La produzione, firmata Max Martin, è prettamente pop con degli elementi rock nel chorus. Anche questo era un brano adatto come primo singolo, in quanto riesce a riassumere, in grandi righe, il concept dell'album.



Old Ways
Con "Old Ways" Demi inizia ad usare sound prettamente elettro-pop, che ritroveremo molto frequentemente nell'album a tal punto da sembrare monogenere in alcuni punti. Il brano, scritto da Olivia Waithe, Jason Evigan e Scott Hoffma, invita a lasciarsi il passato alle spalle e racconta la sua vita. Infatti parla dei suoi errori passati e di come abbia risolto il tutto, per poi voltare pagina.
In questa mid-tempo , l'artista decide di usare un beat minimal nei versi per poi esplodere nel chorus. Buona album track.



For You
Arriviamo alla traccia numero quattro dell'album dove possiamo ritrovare la "vecchia" Demi, che parla di storie d'amore difficili. In questo brano possiamo trovare una ritmica diversa da quella utilizzata dal suo album precedente, ma non tutto è positivo. Infatti nella tracca si può notare dell'autotune usato nel chorus per modificare la voce all'artista. Non vedo le potenzialità per diventare un singolo, ma solamente una album track.



Stone Cold
Siamo alla tanto parlata ballad chiamata "Stone Cold". Essa è, secondo alcuni, una delle tracce migliori dell'album, ma c'è un fattore negativo che colpisce questo pezzo. In tutto il brano, Demi utilizza le sue note alte ed alcuni falsetti,a tratti anche esagerando. Per quanto riguarda la produzione firmata Laleh Pourkarim è molto basica e per nulla particolare, adatta però al pezzo. La traccia nel complesso non convince pienamente.



Kingdom Come
Con la traccia numero sei della tracklist, siamo arrivati alla prima collaborazione che troviamo in questo progetto. Il featured artist in questo caso è l'australiana Iggy Azalea, che ha collaborato con Demi anche nel remix di "Cool For the Summer" presentato ai VMA. Questo è sicuramente uno dei pezzi più catchy del progetto, adatto a diventare un singolo. Nella produzione troviamo il nome di Steve Mac, dove, tra pop - dance e urban, riprende quella di una delle Hit dell'australiana, ovvero "Black Widow". In questa traccia inoltre viene risaltata anche la presenza di autotune durante il chorus.



Waitin For You
Proseguiamo con la seconda collaborazione contenuta nel disco. In questa nuova traccia intitolata "Waitin For You" troviamo la partecipazione della rapper e cantante statunitense Sirah, nota per le sue collaborazioni con il famoso produttore Skrillex. Questa è una delle tracce che riesce a colpire al primo ascolto. La produzione particolare e principalmente elettronica inizia in un modo non invasivo, per poi dominare l'intera traccia, senza mettere in secondo piano la voce di Demi. Al contrario della precedente canzone, dove i versi rap potevano essere minori o assenti, qui troviamo una Sirah che riesce a spezzare la ripetitività del pezzo.



Wildfire
Con "Wildfire" mettiamo da parte le basi prettamente elettro per entrare nel mondo del pop. Questa mid-tempo è ispirata alla musica degli anni '90 con l'aggiunta di elementi synth. La produzione è firmata StarGate e risulta essere diversa dalle tracce che abbiamo incontrato precedentemente. Il brano è una dedica romantica dove riusciamo ad immaginare una vera e propria storia d'amore.



Lionheart
Arriviamo alla traccia numero nove dell'album. Il pezzo che ci troviamo di fronte è una power ballad scritta e composta da Mac, che riesce a creare una buona attmosfera. La voce di Demi qui assume nuove sfumature che non troviamo in altri brani passati, il che non è del tutto positivo, in quanto anche in questo pezzo a tratti esagera.



Yes
Siamo quasi arrivati alla conclusione di "Confident". In "Yes" troviamo una Demi pronta a sperimentare cose nuove, infatti abbiamo un sound diverso da tutti i suoi precedenti. A tratti, soprattutto nei versi, si evidenzia una somiglianza con "Royals" della cantautrice neozelandese Lorde. Al primo ascolto, per via della produzione, abbiamo come la sensazione di ascoltare una nuova ballad, ma non è così. Con il chorus tutto cambia, diventando una mid-tempo. La traccia, dove viene trattato ancora una volta il tema dell'amore, non brilla rispetto le altre tracce.



Father
Ci troviamo così all'ultima traccia contenuta nella standard edition di questo ultimo progetto della Lovato. Dopo aver cambiato atmosfera con "Yes", ritroviamo nuovamente una power ballad dominata dal soul. Questo è il pezzo più autobiografico che Demi abbia mai scritto, dove prega e chiede di riavere indietro suo padre perdonandolo di tutti i fatti accaduti in passato. Qui troviamo una produzione molto minima, dominata completamente dalla voce. "Father" era uno dei brani più attesi da parte dei fan della Lovato, che potrebbero ritenersi abbastanza soddisfatti. Sicuramente è uno dei pezzi più toccanti dell'intero album, anche se non convince del tutto.



In conclusione possiamo dire che nel reparto emotivo, soprattutto grazie all'ultima traccia, riesce a lasciare un qualcosa ai suo fans, ma il resto lascia desiderare.
Ci troviamo di fronte ad un album con vari defetti, tra cui ripetizioni di sound, alcuni testi banali e la voce della stessa artista che esagera in alcuni punti. C'è da apprezzare la sperimentazione da parte di Demi, in quanto questo album è formato da generi diversi, che lei non aveva mai utilizzato con tanta quantità.

Cosa ne pensate voi di questo progetto? Quali sono le tracce che vi hanno colpito maggiormente o vi hanno deluso?

Valutazione concordata dallo Staff di BOOKLET:

53/100

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