#ArtistFocus: Justin Bieber, 4 tracks (Prima Parte)

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Justin Bieber: o lo si ama o lo si odia! In questa breve esclamazione è riassunta non solo la carriera musicale di Justin Bieber ma anche il Bieber personaggio che, fin dal suo debutto avvenuto nel 2009, non ha fatto altro che suscitare l’interesse del pubblico e della critica. Siamo di fronte ad uno di quei casi dove il detto “Bene o male l’importante è che se ne parli” calza a pennello.


Justin Drew Bieber è stato scoperto su YouTube nel 2007 da Scooter Braun il quale, per sbaglio, si era imbattuto in uno dei video che il giovanissimo Bieber e la madre avevano postato sulla piattaforma multimediale per aggiornare i loro parenti sui miglioramenti vocali e da musicista del ragazzo che sin dalla tenera età di 3 anni aveva iniziato a suonare vari strumenti come chitarra, pianoforte e batteria.



Da quel momento la vita di Justin subisce un enorme scossone. Braun lo porterà con se ad Atlanta dove incontrerà il suo mentore Usher. Il resto della storia è ormai noto a tutti.
Nel maggio 2009 Justin pubblica il suo primo singolo “One time” e sin da subito riesce a raggiungere un ottimo successo ricevendo le certificazioni multiplatino sia in USA che in Canada. Ma è l’anno successivo che la stella di Bieber inizierà a brillare grazie al rilascio della hit internazionale “Baby”, disco di diamante negli USA.
Il suo album di debutto “My world 2.0” diventa un successo mondiale che sarà seguito nel 2011 dall’album di Natale “Under the mistletoe” e nel 2012 dal suo terzo studio album “Believe”.
A fine 2013 Bieber rilascia una raccolta digitale intitolata “Journals”, definita dalla critica come uno dei progetti più sottovalutati degli ultimi anni e da Bieber stesso come il suo "progetto creativo". In seguito all’insuccesso di questo progetto e ai numerosi problemi personali che Justin ha dovuto affrontare negli ultimi anni, la sua carriera sembrava aver subito una battuta d’arresto.
Proprio quando tutto sembrava perso, il 2015 diventa l’anno della sua definitiva consacrazione mondiale, l’anno in cui finalmente avviene il tanto agognato passaggio da Teen Star a Pop Star a 360° grazie all’uscita del suo quarto studio album “Purpose”.

Nella stesura di questo #ArtistFocus ho tralasciato volutamente l’ultimo lavoro discografico per mettere in risalto che, contrariamente a quanto l’opinione pubblica pensa, Justin Bieber ha proposto musica di media e buona qualità sin dai suoi esordi. Ho da sempre pensato che l’idea che il pubblico si sia fatta di questo artista sia stata fortemente forgiata dai media e dai singoli proposti soprattutto dal primo Bieber ma, come vedremo, anche da adolescente la musica di Justin non è mai stata contrassegnata solo da teen pop o solo da temi adolescenziali o frivoli.

Down to Earth

Iniziamo questo viaggio nella carriera di Justin Bieber con un brano contento nel suo EP di debutto, “My Word” del 2009. Già in questo primo progetto possiamo notare in alcuni brani delle influenze R&B che contrassegneranno la carriera di Justin dagli esordi fino al presente.
“Down to Earth” è una canzone molto personale, coscritta dallo stesso cantante canadese e definita da lui stesso come “una ballad che parla dei sentimenti che ho provato in relazione alla separazione dei miei genitori. Penso che molti bambini con i genitori separati si sentano come mi sono sentito io e spero che si possano relazionare a questo brano e possa essere loro d’aiuto”.
Siamo di fronte ad una down tempo pop con influenze teen pop dal testo emozionante e malinconico. In un determinato passaggio Justin si rivolge in particolare a suo padre, che vive lontano da lui, trattando il tema della mancanza che si prova quando un genitore è distante:

“Momma you were always somewhere
And daddy I live out of town
So tell me how could I ever be normal somehow?
You tell me this is for the best
So tell me why am I in tears?
(Whoa) So far away, and now I just need you here"



Oltre alla studio version, ho deciso di proporre un live della canzone registrato al Madison Garden di New York e tratto dal docu-film “Never say never” dove Justin davanti al suo pubblico canta il brano accompagnato dalle note di un pianoforte:



Pray

Proseguiamo questa analisi con un brano contenuto in versione acustica nella prima compilation di Justin, “My Worlds: The Collection” del 2010, per poi essere inserito nella sua versione definitiva in “Under the Mistletoe” del 2011. Siamo in presenza di una canzone influenzata dalla musica cristiana, con contaminazioni pop e R&B. Justin, in un’intervista, descrisse il brano come “una canzone che viene dal cuore, molto emozionante e incoraggiante.” Inoltre il cantante canadese affermò che durante le sessioni di scrittura aveva tratto ispirazione da “Man in The Mirror” di Michael Jackson.
Siamo in presenza di un testo riflessivo dove vengono trattate tematiche delicate come la sofferenza e il dolore che attanagliano il mondo, inoltre viene rivolto all’ascoltatore un invito a pregare insieme per i più deboli. Come in quasi tutte le canzoni di Bieber, però, non manca una nota di positività:

"I know there's sunshine beyond that rain
good times beyond that pain."

Anche in questo caso, oltre alla studio version, ho deciso di proporre un live tratto da uno speciale su Justin Bieber andato in onda nel 2011. Come accaduto nell’esibizione precedente troviamo Justin che esegue il brano inizialmente accompagnato dalle note di un pianoforte per poi passare ad intrattenere il pubblico quando il ritmo della canzone diventa più incalzante:



Nothing like us

Questa canzone è contenuta, come bonus track, in “Believe acoustic” del 2013 ed è stata interamente scritta da Bieber e prodotta dallo stesso canadese insieme a Benjamin Fekete. Siamo di fronte ad uno dei brani più personali ed emozionanti della carriera di Justin, una ballad voce-piano composta in seguito alla fine della sua storia d’amore con Selena Gomez. Il testo è molto semplice e, come si evince dal titolo, si nota sin dalle prime battute la non rassegnazione, da parte di Bieber, a perdere la sua amata. Per lui niente è superiore a loro due insieme, solo uniti possono affrontare le difficoltà. Inoltre si domanda come lei sia riuscita a superare in breve tempo il dolore causato da questa separazione.
Personalmente ho sempre apprezzato i testi semplici impreziositi da alcune frasi ad effetto. In questo brano è contenuto uno dei lyrics che ritengo tra i migliori della carriera di Justin:

“Lost in confusion, like an illusion”

Come per le due canzoni precedenti anche in questo caso oltre alla traccia audio vi propongo un’esibizione live tratta da un episodio del SNL di inizio 2013. In questo caso troviamo Justin cantare nella penombra con la voce roca a causa dell’emozione. E’ uno dei rari casi in cui la non perfezione vocale è maggiormente apprezzabile di un’esecuzione perfetta perché credo non ci possa essere nulla di più bello di un artista che si emoziona in prima persona cantando le proprie canzoni:


All bad

Come ultimo brano ho scelto uno dei #MusicMondays contenuti all’interno di “Journals”, rilasciato a fine 2013. Anche in questo caso siamo in presenza di uno dei brani più personali della carriera di Justin. La canzone, coscritta dallo stesso cantante canadese, affronta il tema della fama di cattivo ragazzo, di come i media cerchino di colpirlo per sminuire la sua persona, facendolo sentire sbagliato, e di come, invece, non sia tutto così pessimo in lui.
Nel brano, inoltre, vi sono anche riferimenti alla sua storia d’amore con Selena Gomez ed in particolare alle amicizie della ragazza che influenzerebbero in modo negativo le sue scelte:

“Between us, they wanna comment
Your worst enemy some time be your best friend”

Non è mai stato confermato dal diretto interessato ma sembra proprio che in questo verso Justin si riferisca a Taylor Swift.


Eccoci arrivati alla conclusione di questo #ArtistFocus attraverso il quale spero di essere riuscita a farvi conoscere degli aspetti “nascosti” di questo artista molto spesso disprezzato senza un valido motivo ed a portare alla luce i fattori per i quali questo ragazzo si trova nella posizione che occupa attualmente, fattori che non sono dovuti né al caso, né a ragioni misteriose e neppure ad uno status da miracolato.
Anche se nell’ultimo periodo Justin non è sempre riuscito a dimostrare in live tutto il suo potenziale, non si può negare che la sua carriera sia sempre stata in continua ascesa, alla cui base non vi è solo un buon talento vocale ma vi sono anche un buon talento compositivo e delle buone abilità da musicista.

Cosa ne pensate di questo artista? Siete tra coloro che lo amano o tra coloro che lo odiano? Quale canzone vi ha colpito di più? E quale di meno?

In chiusura, vorrei ricordarvi che è possibile inviarci un vostro articolo seguendo le indicazioni QUI RIPORTATE.

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