Recensione Album: "Louder" di Lea Michele

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Oggi voglio parlarvi della mia cantante preferita, il mio altro modello da seguire dopo Taylor Swift, Lea Michele conosciuta principalmente grazie a ''Glee''.
Mi aveva completamente rapita con le sue cover in quello show e quindi quando si seppe la notizia che stava registrando l'album di debutto di inediti, mi si riempì il cuore di gioia.
Dopo 2 anni di lavori, finalmente, a marzo del 2014 è uscito il suo primo album, inizialmente doveva essere composto da canzoni pop e allegre stile Katy Perry, poi Lea ha deciso di rimanere fedele a se stessa e di iniziare a registrare canzoni più lente ed emozionanti in cui mostrare la sua incredibile dote interpretativa.
Ormai si sa che io non prediligo le cosiddette ''grandi voci'', ma ciò che mi ha fatto amare Lea è proprio il suo modo di usarla, di dare al meglio ciò che canta e non solo mostrarsi. Tante volte, come sentirete in quest'album, lascia in disparte quella sua grintosa e teatrale vocalità per usare un tono più dolce, soave e grave.


''Louder'' è composto da 11 canzoni, più 4 bonus tracks presenti nella versione digitale.
Lea si è servita di Sia come principale autrice, ma troviamo anche Christina Perri e Bonnie Mckee, anche lei stessa ha co-scritto 3 canzoni, che non sono tante, ma ho apprezzato lo sforzo e poi lei è una vocalist/interprete non una cantautrice e avrà tutto il tempo per scrivere di più se vorrà.

Ora passiamo alle canzoni:

CANNONBALL

La prima traccia e il primo singolo è stata composta da Sia e per Lea. Questa è una canzone molto importante dato che è stata il suo inno per riprendersi dopo la morte del fidanzato Cory Monteith.
La traccia parla proprio di questo: voltare pagina e ricominciare a vivere e volare come una palla da cannone, metaforicamente parlando.
ll testo, di certo non è il miglior lavoro di Sia: semplice e ripetitivo ma le parole sono molto forti e d'impatto, ma in cui tutti possono immedesimarsi dato la sua universalità.
Il sound,molto potente, è dominato da un forte beat e dal piano, il classico sound ''alla Sia''.
Ma il punto forte, ovviamente, è l'interpretazione in cui Lea eccelle come nessun altro; un'interpretazione aggressiva, potente, d'impatto che ti prende dalla prima nota. La voce di Lea è straordinaria. In questa traccia usa tutta la sua potenza senza dimenticare il suo unico obbiettivo, quello di trasmettere il messaggio al meglio.

''Cannonball'' è solo un antipasto comunque, il meglio deve ancora arrivare.



ON MY WAY

Eccoci arrivati alla prima delle tre uptempo dell'album.
La traccia parla di lasciarsi completamente all'amore anche se potrebbe essere sbagliato, ma si sa che nell'amore prevale il cuore che la testa ''when my head tells me no, my heart tells me go''.
Il testo è molto bello, uno dei migliori con una sua logica narrativa, belle parole e scelte bene senza cadere nel banale.
Il sound è un misto tra pop-rock e dance-pop come se ne sono sentiti molti in questi ultimi 2 anni, ma la bellezza del testo te lo fa dimenticare.
L'interpretazione è eccezionale, come per la prima traccia, è forte e decisa e si sente la voce di Lea in tutta la sua purezza e potenza.
Aveva tutte le carte in regole per essere una hit, è catchy, divertente, reale, sincera, estiva, ma ovviamente il suo nome non è abbastanza potente per averne, peccato.



BURN WITH YOU

E da questo brano inizia la vera anima del disco, quella più oscura e sentimentale.

La traccia scritta da Chantal Kreviazuk, parla di quando si vive una storia d'amore che è quasi al capolinea, ma non ci si vuole arrendere e quindi si combatte per farlo continuare a vivere. Il ritornello, incisivo, riassume pienamente l'intera canzone : ''i don't wanna go to heaven if you're going to hell, i will burn with you''
Il testo è molto emozionante, scritto bene e poetico, il sound parte lentamente per poi esplodere nel ritornello.
Lea interpreta egregiamente il pezzo e mostra di quanta padronanza vocale abbia, a spiazzando dalle note più basse delle strofe a quelle più alte del ritornello con una facilità disarmante. Ho sempre adorato le sue note gravi, sono eccezionali.



BATTLEFIELD

La prima ballata del disco, anche questa scritta da Sia, parla di un amore terminato per ragioni inspiegabili e che i 2 innamorati possono ritrovarsi solo se mettono l'orgoglio da parte. La frase cruciale che si ripete sia nelle strofe che nel ritornello, '' what seemed like a good idea has turned to a battlefield'' riassume in concetto della canzone appieno.
Il testo è molto più dettagliato e non banale rispetto agli altri scritti da Sia dell'album e per quanto mi riguarda è il miglior testo che abbia mai scritto.
Il sound è molto scarno, all'inizio è dominato dal piano per poi verso la fine essere accompagnato da una debole orchestra, tutto per non sovrastare la sua voce, anche perché questa è la versione demo. Lea ha voluto lasciare la demo proprio per non distogliere l'attenzione dalla voce.
A livello di interpretazione, c'è poco da dire, è esemplare, eccezionale, celestiale, ti cattura dal primo instante e ti porta in un universo parallelo. Lea ha un dono comunicativo come pochi al mondo, per me questo è un chiaro esempio di come si canta ed interpreta. La prima volta che l'ho ascolta, mi sono sciolta completamente, non avevo sentito nulla del genere.
Nessuno saprebbe cogliere il giusto senso del pezzo e trasmetterlo al meglio come ha fatto lei.



YOU'RE MINE

Dopo 2 tracce drammatiche e tristi, finalmente arriva una tracce più spensierata e allegra, questa è una delle preferite di Lea perché l'aveva dedicata a Cory.
Il testo è molto semplice ma riesce comunque a preservare una sua logica e continuità narrativa. Per molti potrebbe risultare piuttosto ripetitivo, specialmente il ritornello in cui ripete tante volte ''you're mine, i'm yours'' e infatti anche questa volta l'assenza del bridge si fa notare.
Il sound rispecchia perfettamente la vena allegra del brano, anche in questa traccia è molto persistente l'uso del piano e della batteria artificiale, si sa che sono il marchio di fabbrica di Sia.
La voce di Lea è molto limpida e traspare la sua immensa felicità, un'altra prova di come la sua voce sia piena di colori diversi. Da notare l'acuto di almeno 30 secondi alla fine della canzone, da brividi.



THOUSAND NEEDLES

Si ritorna alla drammaticità con questo pezzo scritto da Tove Lo che parla di una relazione finita, paragonando il dolore a un migliaio aghi nel cuore.
Il testo è uno dei migliori del disco, molto poetico e intrigante con tantissime metafore in perfetto stile dell'autrice.
Il sound è molto scarno, quasi non si sente, tutto è incentrato sulla sua voce e infatti Lea disse che è stata la canzone più difficile vocalmente parlando.
A differenza delle altre tracce qui si concede il lusso di sfoderare tutta la sua potenza vocale, senza comunque dimenticarsi il suo fine, quello di interpretare e trasmettere al meglio il messaggio e lo fa meravigliosamente. Nei suoi vocals traspare tutta la drammaticità e l'intensità del testo.



LOUDER

Arriviamo alla title track che si discosta moltissimo dalle tracce precedenti essendo una uptempo.
Questo brano tratta uno dei temi più cantati degli ultimi anni: di accettare la propria diversità, di fare sentire la propria voce.
Il testo è pieno dei soliti clichè che si usano quando si parla di questo tema, non è malvagio, ma neanche tutta questa meraviglia, ma è difficile parlare di questo tema senza cadere nella banalità.
Anche per quanto riguarda il sound, avevo avuto altre aspettative: credevo che avrebbe avuto delle sfumature ''rockeggianti'' che l'avrebbero differenziata dai soliti sound dance-pop di questi anni.
Così come l'interpretazione, poteva essere più decisa con dei forti vocals come quelli di ''On My Way'', ma Lea si mantiene su un tono basso anche nel ritornello.
Considero questa traccia il punto debole dell'album, è troppo semplice per una come Lea.



CUE THE RAIN

E' una delle tracce co-scritte da Lea che parla del suo primo amore e si interroga su dove questo sentimento vada a finire dopo la rottura, nonostante ci si è amati così intensamente.
Il testo è molto bello, è uno dei migliori e il fatto che anche Lea abbia contribuito lo rende ancora più speciale. Segue una linea narrativa ben precisa, ogni parola scritta riesci a immaginartela nella tua mente, così come dovrebbero fare tutti i testi.
Allontanate per un attimo le sonorità dance-pop, ritorniamo a un sound più sobrio ma comunque potente specialmente durante i ritornelli.
Per quanto riguarda l'interpretazione, essendo anche lei co-autrice, si sente ancora più coinvolta rispetto alle altre tracce. Anche in questa traccia dà prova della sua abilità vocale, destreggiandosi tra note basse, medie, alte sempre con grande semplicità.



DON'T LET GO

L'ultima uptempo del disco si riferisce all'amore vissuto come degli adolescenti, incuranti di tutto e tutti.
Il testo è molto carino e delizioso, specialmente un verso del ritornello :''Flying high as a kite, no ground below, got me up in the sky writing ''dont let go'',  che trovo molto dolce e creativo.
Il sound è un altro dance-pop, ma ancora più generico rispetto le altre 2 uptempo, ma comunque perfetto per il tipo di canzone proposta!
L'interpretazione segue la scia dolce del testo con una voce di Lea molto soave e delicata e ancora una volta la cantante mostra cosa significa interpretare.



EMPTY HANDED

Era una delle tracce che aspettavo maggiormente con ansia dato che gli autori (Christina Perri, John Shanks e David Hodges) li considero come dei 3 migliori in circolazione.
La canzone parla di come l'amore non dovrebbe essere a senso unico ma un reciproco supporto senza pretese, condizioni:

If you came to me empty handed
I'd bring the ocean to bring you home
And if you came to me empty hearted
I'd find the pieces to make you own

Il testo è stupendo, semplice, ma non banale, con parole profonde e non scontate come ci si aspetta da 3 grandi autori che hanno messo insieme il loro talento per creare un signor testo.
Il sound è molto diverso dalle altre ballate del disco, visto che è composto da chitarra e una forte batteria, che ricorda un po' lo stile dei Colplay dei primi anni. Mi aspettavo una piano ballad conoscendo Christina Perri e quindi ero rimasta piacevolmente sorpresa a sentire un sound di questo tipo. Ci dovevano essere più sound di questo genere, avrebbero arricchito di più l'album e creato una diversità ed equilibro.
Per quanto riguarda l'interpretazione, Lea dimostra ancora quanto sia brava ad interpretare e usare il proprio strumento vocale. ha voluto utilizzare la sua parte più dolce, soave e rilassante per comunicare al meglio la dolcezza e l'eleganza del brano e la sua profonda vocalità che la contraddistingue sarebbe risultata fuori luogo.



IF YOU SAY SO

La versione standard si conclude con questa ballata tristissima e intensa scritta insieme a Sia e Christopher Braide.
Questa è la traccia dedicata a Cory, in cui Lea ricorda la prima settimana senza lui, infatti ''7 whole days'' viene ripetuto per tutte le strofe. Nel ritornello invece ricorda l'ultima conversazione che hanno avuto e ''if you say so'' sono le sue ultime parole dette alla ragazza.
Il testo è uno dei meglio scritti del disco, con bellissime parole che ti arrivano dritte al cuore, specialmente quelle del bridge in cui si racchiude tutta l'essenza della canzone

I can't believe it's true,
I keep looking for you,
I check my phone and wait
To hear from you.
In the crowded room
The joker is so cruel.

And now I'll never know,
If all I've been told
Is just a lie so bold,
I thought we would grow old.
Mirrors in the smoke
Left me here to choke.

Il sound è molto crudo e scarno, quasi non si sente, ancora una volta è tutto incentrato sulla sua performance vocale e interpretazione che sono impeccabili. Amo quando usa la parte grave della sua voce, fino al bridge si mantiene su un tono basso quasi sussurrato, per poi esplodere nell'ultimo ritornello in cui urla tutto il suo dolore e tutta la sua rabbia.
E' una delle mie preferite , anche se può risultare scontata come scelta, ma mi vengono i brividi ogni volta che l'ascolto. E' così pura e sincera, come dovrebbe essere tutta la musica,



BONUS TRACKS

La prima bonus track che incontriamo è WHAT IS LOVE, quella che sicuramente fra tutte merita di esserlo. Quello che in gergo chiamerebbero ''filler'' se fosse stata inclusa nell'album, non perché sia brutta, anzi è bella, ma non avrebbe aggiunto nulla di quello che c'è già al disco.

E' una piacevole traccia d'ascoltare mentre ci si rilassa, l'atmosfera soft del piano e dagli archi ti trascina, così come la sua dolce interpretazione, ma hanno fatto bene a tenerla come bonus.



GONE TONIGHT

E' la terza e ultima canzone co-scritta da Lea, il testo, molto bello e scritto egregiamente, parla di come tutti i problemi spariscono quando l'amore vero esiste e con il quale si può sconfiggere ogni avversità.
All'inizio non mi aveva tanto colpito, poi riascoltandola con il testo davanti è diventata una delle mie preferite, ha un ritmo accattivante e un ritornello che ti entra in testa. L'interpretazione da 10 e lode, molto forte, potente e decisa, così come con le altre 2 co-scritte, si sente un coinvolgimento maggiore.



THE BELLS

Una delle tracce più belle dell'album e personalmente una delle mie preferite. Parla di quando perdi una persona e non riesci a superare il dolore, perchè non fai altro che ricordarla.
Adoro ogni singola parte di questa canzone: il testo è  assolutamente magnifico, evocativo, profondo, toccante, uno dei più belli dell'album e che abbia mai letto, personalmente!
Il sound che rispecchia perfettamente il titolo, infatti in tutta la canzone si sentono delle campane.
La sua impeccabile interpretazione è ciò che rende questo pezzo magnifico. In questa traccia ha dimostrato quanto sia brava a capire ogni parola e cantarla al meglio. Adoro come sussurra nei '' i can't stop the bells, stop the bells", adoro come alterna toni bassi in certi punti e quelli alti in altri. Adoro come nell'ultima parte inizia a cantare più forte, quasi a ''urlare'' quello che ha dentro. E' una delle sue più toccanti e migliori interpretazione ed è un chiaro esempio di come si deve usare il proprio strumento vocale.

Non so come abbiano potuta non inserirla, non si può lasciare una perla del genere in disparte e ridurla come una semplice ''bonus track''.



TO FIND YOU

Concludiamo con la bonus track giapponese.
La traccia racconta la storia di una ragazza che cerca il suo amore per il bosco seguendo la sua voce.
Il testo, scritto da Bonnie Mckee, è straordinario, non scontato e segue un filo narrativo e logico.  Il più bello del disco dato la sua caratteristica dello storytelling che tanto venero. Adoro ogni singola parte del testo, è così evocativo e originale.
Per quanto riguarda il sound, è simile a quello di ''Empty Handed'', composto da strumenti veri e non artificiali come il resto dell'album. Come avevo già precedentemente detto, dovevano esserci più instrumental di questo genere.
Sarò diventata ripetitiva ormai, ma lei è assolutamente incredibile come interprete: ancora una volta dimostra che non serve avere una grande voce per emozionare e comunicare al meglio il messaggio della canzone. La sua voce qui è assolutamente fantastica, la usa in maniera incredibile, da toni bassi, ad alti, ai falsetti da pelle d'oca.
Questa traccia è assolutamente stupenda e questa più di tutte meritava di stare nella versione di ogni paese e non solo quella del Giappone.



In conclusione, Louder è un bellissimo album, non ha nulla di innovativo, è vero, ma non capisco perché la musica deve per forza essere innovativa. La musica deve evocare sentimenti, emozioni, deve farti compagna in qualsiasi momento e stato in cui ci si trova. poco importa se non influenza la cultura.
Lea non è quel tipo di artista, lei vuole solo cantare per gioia propria e per altri, quindi non capisco perchè non possa avere successo come cantate solista.
Ovviamente il problema non è l'album, non sono le canzoni , il problema è il suo passato a Broadway e in Glee.
Per molti lei ha una voce troppo 'teatrale' per fare la cantante solista.  Io penso che quello sia il suo punto forte, è grazie a quel passato che riesce a rendere ogni canzone unica e speciale e che riesca a cogliere la minima parola e trasmetterla al meglio con la sua voce; che sia una parola triste, allegra, arrabbiata, la sua voce trasmette tutto questo. Cantanti come lei se ne contano sulle dita della mano, cioè quelli che nonostante abbiano una grande estensione, certe volte la sacrificano per sapere meglio comunicare il messaggio. Lea è imbattibile sotto questo punto di vista, anche ascoltando le sue cover in Glee si capisce quanto sia brava e unica.


- Pubblicato da Veronica (clean)
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La valutazione concordata dallo Staff di Booklet:

63/100

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