mercoledì 15 giugno 2016

#ArtistFocus: OutKast, 4 tracks (Prima parte)

Se diciamo West Coast pensiamo agli N.W.A., se diciamo East Coast pensiamo al Wu-Tang Clan. Se parliamo di Sud, qual è il gruppo che più lo rappresenta? Direi che due sono i gruppi più influenti: gli UGK (acronimo di UnderGround Kingz) e gli OutKast. E' proprio di questo duo che voglio parlarvi in due appuntamenti.



Big Boi e André 3000 si conoscono alle scuole superiori come partecipanti alle rap battles locali e stringeranno presto amicizia. La loro fortuna arriva con l'incontro con gli Organized Noise, gruppo di produttori che li aiuteranno con l'album di debutto, "Southernplayalisticadillacmuzik". Ed è da qui che partiremo.

Il 1994 è l'anno dei magnifici album. Mentre la East Coast fioriva con Nas, Notoirous B.I.G., Wu-Tang CLan, Gang Starr, Beastie Boys, ecc., e la West Coast si vantava del "fiore" di Warren G, ecco che il Sud offriva il secondo album degli UGK e il debutto degli OutKast, duo che da lì a pochi anni sarebbe stato uno dei più celebrati e amati.

"Southernplayalisticadillacmuzik" arriva prendendo in prestito molti elementi già presenti sulla scena rap del periodo: le forti influenze funk, che tanto stanno avendo successo nella West Coast, e gli scratch e le sample e il DJing che sta spopolando nella East Coast. Nulla di originale direste, ma la novità sta nell'aggiunta delle sonorità soul, che caratterizzeranno il duo fino all'ultimo album. Anche a livello di lyrics la loro arte si raffinerà: il loro flow e giochi di parole saranno sempre favolosi da ascoltare, mentre le tematiche crescono: dalle pistole e il fumo si passa a questioni politiche e sociali, mantenendo però un equilibrio tra tematiche conscious e puro divertimento.

Dall'album di debutto, vengono estratti tre singoli: "Player's Ball", "Southernplayalisticadillacmuzik" e "Git Up, Git Out". Tutti singoli di successo a cui vorrei aggiungere un altro brano, che spicca da subito nell'ascolto dell'album. "Ain't No Thang" colpisce soprattutto per il beat, ma ci fa sentire anche quanto forte sia l'ispirazione alla West Coast. Se da un lato, però, viene samplato Ice Cube ("The Fineral" da "The Death Certificate"), trovatemi quanti altri, oltre Dj Premier e Heavy D, abbiano avuto il coraggio prima di allora di campionare Miles Davis (ed anche dopo la lista non si è allungata di molto). Certo, le lyrics non sono interessanti come quelle che possono essere quelle di "Claimin' True", altro bel brano dell'album, ma dà benissimo l'idea di quella abilità di Big Boi e André 3000 di cui vi parlavo poco fa.




Adesso che il rap del Sud stava attirando l'attenzione degli altri rapper, gli OutKast si mettono al lavoro su un nuovo album, dando una svolta al loro stile. "ATLiens" viene pubblicato nel 1996 e fondamentale è il viaggio che il duo fa in Giamaica. Il nuovo album, infatti, abbraccia il reggae ed il dub, mentre a livello di testi non si fermano solo al loro stle di vita. Big Boi e Andre 3000 si sentono un po' "alieni" nella loro Atlanta e, attraverso non pochi riferimenti biblici, la celebrano in alcuni brani, come "Decatur Psalm", ma ne mettono in mostra anche le debolezze. Debolezze che sono sia le donne, come scrivono nel singolo "Jazzy Belle" e "Babylon", e sia l'ambiente.
Da farvi notare è questa "Mainstream", cantata con gli amici  T-Mo Goodie e Khujo Goodie della Goodie Mob. T-Mo esordisce con l'uscita dalla prigione a 23 anni ed il nuovo mondo che lo aspetta, cercando di restare "pulito"; 3Stacks porta il punto di vista dello spacciatore e criminale; Khujo rappresenta il ragazzo che cerca di non farsi trascinare dalle cattive influenze, mostrando maggiormente il lato interiore di sè; Big Boi, infine, punta a mostrare come queste varie anime inteeragiscono e allarga questo stile di vita "mainstream" dalla vita del quartiere al mondo dell'hip-hop, che si "lascia trascinare dalle cattive influenze".



Confermato il successo, gli Outkast si mettono al lavoro sul nuovo album. Il duo segue la linea di consolidare il proprio stile musicale e di lyrics e "Aquemini" diventerà la loro consacrazione. Nonostante tutti i singoli falliscano a diventare hit nelle classifiche, l'album viene certificato "Platinum" dopo soli due mesi.
Uno dei brani che più mi ha colpito da questo album è "The Art Of Storytellin Part 2". La canzone non ha nulla a che vedere con il "The Art Of Storytellin Part 1", rilasciata come singolo. Nel brano, si parla di una possibile fine del mondo ed emerge anche una vena ambientalista di Dre nel primo verso, che riferendosi alla Terra canta “penso che lei non ce la faccia più. Il suo celestiale corpo viene abusato come quello di una p****a da gente che continuamente la sco*a senza mai amarla, senza mostrare apprezzamento, eiaculandole in faccia quando hanno finito”.




Dopo altri due anni, viene pubblicato il quarto album, "Stankonia". Pur rimanendo fedeli a quello stile che li ha portati al successo, il duo punta su brani ancora più radio friendly. Non è un caso che il secondo singolo "Ms. Jackson" diventasse il più venduto sino ad allora. Ma anche gli altri due singoli, "B.O.B." e "So Fresh, So Clean" sono molto orecchiabili e non è facile toglierli dalla testa. Essendo arrivati alla fine di questa prima parte, prediligo un brano più leggero, seppur non meno forte. "Spaghetti Junction" è pieno di immagini e giochi di parole da lasciarci a bocca aperta (forse le prime bars di André 3000 sono le più belle). La produzione degli Organized Noise può sembrare delle più "classiche", ma ditemi se non il loro flow non è da veri "ATLiens"!






Spero che via sia piaciuto ripercorrere questa prima parte della carriera degli Outkast. Non dimenticate di lasciare le vostre opinioni ed impressioni in fondo all'articolo.
Alla prossima!

Nessun commento:

Posta un commento