domenica 15 maggio 2016

Recensione Album: "Thank You" di Meghan Trainor

Dopo il suo album di debutto "Title" e la sua grande hit "All About That Bass" con oltre un miliardo di visualizzazioni su Youtube, la cantautrice americana Meghan Trainor è tornata sulle scene musicali con il secondo progetto discografico rilasciato sotto la Epic Records.


 Anticipato dal lead single “NO”, “Thank You” ha cambiato quasi radicalmente l’immagine e lo stile della cantante. La carriera artistica di Meghan è iniziata nel 2009 con il suo primo omonimo album autoprodotto orientato verso il country. Dopo ben altri due progetti autonomi intitolati “I'll Sing with You” e “Only Seventeen”, arriva finalmente la svolta al successo con "Title". Con un sound che si ispira agli anni '50 e '60, Meghan riesce a prendere un posto nel music business.
Come affermato dalla stessa cantante, lo stile di "Thank You" è ispirato a tutto ciò che lei ascoltava quando era ragazzina. Infatti, nei sounds, ma anche nel modo di cantare, ritroviamo riferimenti a Britney Spears, Fergie, Christina Aguilera ed altri artisti.



01. Watch Me Do
L’album inizia con una uptempo che racchiude in se stessa tutti i sound che troviamo in questo progetto. “Watch Me Do” è ispirata ai sounds degli anni 2000, mescolando però elementi più “moderni”. I generi presenti sono principalmente il pop e il soul con influenze “hip-hop” (durante il ritornello). Il tutto inizia con un parlato veloce e uno stile che ricorda quello di Bruno Mars. Il testo di questa traccia, prodotta da Ricky Reed, è ironico e segue un tema che ritroviamo anche in molte altre di questo progetto, ovvero quello di auto-elogiarsi e avere molta autostima nonostante il suo fisico non perfetto. Meghan ci dice che, anche se non è la migliore, ha delle belle curve e un bel seno.

02. Me Too
Secondo singolo dell’era, “Me Too” è stato rilasciato il 5 Maggio ed ha un genere completamente diverso dalla traccia precedente. Come affermato in un’intervista, Meghan si è molto ispirata a Britney Spears e in questo caso troviamo degli elementi che ci ricordano “Femme Fatale”, soprattutto il brano “Trouble For Me”. La base elettro-dance fa tornare in mente le produzioni di will.i.am e il pre-chorus ha influenze gospel, seguito da un ritornello molto catchy. Grazie al testo, definito da molti abbastanza narcisista, Meghan ci fa capire che ha molta fiducia in se stessa, dicendo addirittura che se fosse un’altra persona vorrebbe essere comunque lei. Si ritiene sexy ma il fattore ironia non manca mai, come anche abbiamo potuto vedere nel video ufficiale. Nella clip, rilasciata su vevo per ben due volte (per problemi legati al photoshop utilizzato su di lei), possiamo vedere la cantautrice che deve andare a girare proprio il video musicale del brano in questione. Tutto il viaggio che fa per arrivarci è stato ripreso, per poi proseguire con una coreografia accompagnata da ballerine.


03. NØ
Siamo arrivati al lead single di “Thank You”, ovvero la prima hit americana dell’era uscita il 4 Marzo. In questo sound prettamente anni 2000, troviamo nuovamente ispirazioni allo stile iniziale di Britney e degli NSYNC. Ha debuttato alla #11 nella Billboard Hot 100, mentre è stata promossa in show come gli iHearts Music Awards e X Factor Uk. Il ritornello è catchy e il testo è stato scritto da lei stessa, insieme a Eric Frederic e Jacob Kasher Hindlin. Come detto dalla stessa arista, questo inno al femminismo, parla di come le donne sanno divertirsi anche da sole senza aver bisogno di un uomo.  Insomma, questa canzone ci fa conoscere il carattere combattivo, ma soprattutto l'elogio che Meghan prova verso se stessa. Inoltre il pezzo è stato accompagnato anche da un video musicale dove possiamo vedere la cantante impegnata in un balletto, insieme a pose ed outfit (in alcuni parti della clip) provocanti.


04. Better (ft. Yo Gotti)
Un’altra delle tante tracce che sono state rilasciate tramite pre-order dell’album è stata “Better”, in collaborazione con il rapper Yo Gotti. Dai sounds estivi e ispirati a quelli dei Major Lazer, questo pezzo è caratterizzato da un ritornello pop e R&B dalle influenze reggae. Un difetto del brano è che non ha un chorus molto potente e, visti i sounds, è stata sprecata un’occasione per creare una potenziale hit. Dopo i temi dell’amore verso se stessa, in questa traccia troviamo per la prima volta quello di una storia d’amore finita. Meghan dice che merita di meglio e che il suo ragazzo, che non l’ha trattata molto bene, deve stare solo. Ora finalmente “respira” ma la risposta del suo ex, interpretato da Yo Gotti, arriva subito nel bridge: si rende conto che ha sbagliato e si scusa.

05. Hopeless Romantic
Prima ballad del progetto, “Hopeless Romantic” è caratterizzata da una chitarra acustica e un coro che parte a metà traccia. Dopo le varie midtempo e uptempo, qui troviamo un discreto brano per spezzare l’andamento electro-pop dell’album, che ritroveremo successivamente. L’elemento principale che possiamo ascoltare è proprio la voce di Meghan, che domina su tutta la durata del pezzo.
Il testo è un continuo di quello precedente, dopo aver lasciato il suo ex la cantautrice cerca nuovamente l’amore e farebbe di tutto per trovarlo.



06. I Love Me (feat. LunchMoney Lewis)
Sesta traccia di “Thank You”, questa uptempo dalla durata di 2 minuti e 48 secondi è abbastanza catchy per via della ripetitività del ritornello, accompagnato dal rapper LunchMoney Lewis che ripete il titolo.
Dato lo stile funky, a primo impatto ci sembra di ascoltare un brano di Pharrell Williams, ma appena inizia a cantare Meghan capiamo che non è così. La cantautrice ritorna al concept generale dell’album e, come si può capire dal titolo, lei ama se stessa e non si fa scoraggiare da nessuno. Molte volte l’hanno presa in giro ed hanno provato a “tagliarle” le ali, ma lei continuerà sempre a volare. Inoltre cita Dio, che l’ha fatta “giusta” e lo può vedere chiaramente vedendosi allo specchio.

07. Kindly Calm Me Down
Siamo giunti ad una delle tracce migliori dell’album. Con “Kindly Calm Me Down”, Meghan torna ad essere più intima riprendendo il tema dell’amore. Qui l’artista cerca delle conferme sul suo futuro e vuole essere sicura di aver scelto l’uomo giusto, chiedendogli se la aiuterà e se si ricorderà di lei quando arriveranno dei possibili problemi. La produzione firmata The Eleven è caratterizzata da un inizio molto basic dominata da solamente un piano e la voce dell’artista, per poi essere ampliata con l’aggiunta di un coro e vari elementi come la batteria. Questa traccia, al contrario di altre, riesce a valorizzare a pieno le varie sfumature che la cantautrice esegue con la sua voce

08. Woman Up
Nell'ottava traccia Meghan ci propone un inno del tutto femminista e nonostante sia molto catchy, caratterizzato da una produzione molto ritmata e dalle sfaccettature jazz, suona molto poco originale, poiché ascoltandolo ci riporta in mente ad alcune canzoni delle Fifth Harmony e delle Little Mix, ovvero le girlband più note dei giorni nostri. Mentre per chi avesse gridato al “plagio” per via del titolo e la assomiglianza della canzone dell’ex Pussycat Doll Ashely Robers, si dimostra totalmente disinformato perché la Trainor di questo pezzo ne ha voluto farne una cover usando delle parole diverse. Dopotutto non c’è nulla di male, visto che di inni femministi ce ne hanno proposti anche le colleghe sopracitate. Fortunatamente, dal punto di vista testuale si presenta abbastanza discreto nella sua semplicità.



 09. Just a Friend to You
Su una base musicale suonata da un ukulele e violini, Meghan ci parla di un amore incompreso e non corrisposto, problema di cuore che si verifica spesso tra gli adolescenti, con parole molto agonizzanti. Il ragazzo di cui è molto innamorata la considera solo una amica e per lei questo non va molto bene, poiché tra lei e lui c’è molto di più:

“Se tu mi dici che per te sono solo una amica, perché non facciamo le cose che fanno gli amici,” Tutto lo sanno che mi ami, Sto cercando di stare attenta alle parole che uso, lo dico perché sto morendo” Io per te sono molto più che un’amica”

Il brano se analizzato curatamene, può essere considerato come una dedica al cantante Charlie Puth, con il quale si era scambiata un bacio durante la performance degli AMA, lei non avrà detto nulla riguardo a ciò ma a quanto pare non era tutto programmato come sembrasse. " Just a friend to You" potrà allo stesso tempo sembrare rilassante e malinconica, ma risulta un po’ troppo leggera e statica nell'affrontare una tematica delicata come questa.

10. Won’t Let You Down
In "Won’t Let You Down" promette alle persone che le hanno voluto più bene (genitori in primis) che non commetterà più gli errori del passato dimostrandoci il suo lato più tenero e ottimista. Nonostante sia da premiare l’intento di fare ciò, delude in termini di sound, talmente datato che ci riporta indietro a qualche vecchia canzone degli anni 2000 finita nel dimenticatoio. Un album filler piuttosto scontata.

11. Dance Like Yo Daddy
Proprio nel momento in cui Megahn ci aveva deluso, ecco che tira fuori dal cilindro "Dance Like Yo Daddy". Ebbene sì, si torna a quelle atmosfere tipiche Doo-Wop che le hanno permesso di lasciare il segno negli scorsi anni. Un pezzo tipico ed unico nel suo genere che calza perfettamente con la sua voce e dove spicca a pieno la sua personalità. Talmente catchy e coinvolgente che ci fa evadere dalla nostra abituale monotonia quotidiana in men che non si dica, anche se strutturalmente ricorda le sue note "All About That Bass" e "Lips Are Movin’". Un brano che sicuramente verrà amato da tutti quelli che si erano affezionati della Meghan di "Title".




12. Campagne Problems
Oltre alla ballad "Kindly Calm Me Down", un pezzo che spicca sicuramente all'interno di questo progetto è "Champagne Problems". Scritta con la collaborazione del noto Ryan Tedder, la cantante su una base del tutto pop, EDM ed in salsa Tropical House, ci fa ancora una volta ballare nei club più alla moda e tipici della vita mondana, per renderci conto che non dobbiamo complicarci la vita difronte a quei problemi che si possono risolvere con estrema facilità ma che per causa della nostra ansia e insicurezza, li facciamo sembrare più difficili. Ci spiega che ciò che bisogna fare è rilassarsi, godersi la vita con un bicchiere di champagne. Un inno che va a contro alle paranoie tipiche della quotidianità. Certamente ha delle ottime potenzialità per essere estratto come singolo, peccato che la scelta non sia ancora caduta su di lui, speriamo in futuro.

Bonus Tracks

13. Mom
Le tracce che fanno parte dell'edizione deluxe del disco sono le più personali dal punto di vista testuale. Nella prima vediamo appunto il suo lato più dolce che non si era mai visto, stiamo parlando appunto di "Mom", pezzo in cui urla al mondo intero che una mamma come la sua non c’è né per nessuno. Che dire molto apprezzabile, dopotutto cosa c’è di meglio se non la mamma? Peccato che è molto banale dal punto di vista testuale. Per quando riguarda il sound, come già successo in "Dance Like Yo Daddy", ci riporta nelle atmosfere di "Title" ma non con molta efficacia.

14. Friends
Dopo la mamma, Meghan non poteva di certo scordarsi dei suoi cari amici, e quindi li ringrazia con queste parole alquanto scontate e ripetitive: “Nessuno mi capisce come loro, Nessuno mi amerà come loro”, il tutto contornato con quel oh oh oh oh piuttosto orecchiabile in una base musicale molto soft.

15. Thank You (feat. R. City)
Come giusto che sia, l'ultima traccia che da il titolo al progetto ci riserva un ringraziamento a tutti i suoi fans. La title-track è una mid-tempo che ci porta in estate, specialmente nei Caraibi in men che non si dica. Una delle bonus track più riuscite sebbene anche qui il testo non spicca d’autenticità. L’interpretazione di Meghan suona molto spensierata e tenera allo stesso tempo. Non avrà le carte in regola per diventare singolo, ma bisogna dire che non passa molto inosservata, infatti un suo snippet rilasciato qualche mese fa, aveva lasciato una buona impressione.

Più decisamente particolari Goosebumps e Throwback Love, le due tracce che si possono ascoltare nell'edizione Target. La prima è caratterizzata da uno stile jazz anni 30 dove possiamo notare una base specialmente suonata da trombe, mentre per quando riguarda il testo si parla della sensazione che proviamo difronte a una persona che ci piace molto, ovvero la cosiddetta “pelle d’oca”, è molto chatchy e poco scontata, migliore rispetto alle tracce bonus della deluxe. Mentre nella seconda, Meghan supplica al suo amante di risvegliare quel vecchio amore dimenticato e notiamo uno stile più old school che vira verso il folk e il country in modo da portarci verso le sonorità dei suoi primissimi lavori discografici.


Tirando le conclusioni, in questo disco Meghan Trainor cerca in tutti i costi di togliersi quell'immagine della cantante Doo-Woop di "All About that Bass" per dirigersi verso il sound del momento e quelli che hanno caratterizzato i primi anni 00 all'insegna di Britney Spears, Christina Aguilera e delle girlband del calibro di Destiny’s Child. Nonostante ciò, questo cambiamento non sembra del tutto riuscito, in certi versi non viene dimostrata una certa padronanza nel sound e nei testi da parte della cantante e per questo suona molto ripetitivo e poco originale. La maggior parte dei brani scivola via come se niente fosse, sono poche quelle che rimangono impresse nella mente per la loro buona fattura e interpretazione. Ma se focalizziamo l’attenzione su "Champagne Problems", non possiamo dire che questa svolta sia stata del tutto disastrosa. Inoltre non si vede a pieno una maturazione nei testi sebbene vengono proposte delle tematiche piuttosto importanti e personali, si capisce che c'è certa crescita in quella ballatona di "Kindly Calm Me Down", ma purtroppo un solo pezzo non è una prova sufficiente. Fortunatamente i brani che ricalcano lo stile dell’era passata, suonano più freschi che mai e rivelano autenticità in pieno stile e Meghan riesce completamente nell'intento di creare atmosfere leggere e spensierate, infatti non si può negare che non sia un disco adatto ai più esigenti poiché fatto appositamente per tutti coloro che piacciono il pop leggero e che si lasciamo andare senza troppe pretese, (bambini in primis). Se ne siete rimasti totalmente delusi, non preoccupatevi che si tratta solo questione di tempo, Meghan è ai suoi primi passi nel music business, in futuro con il passare del tempo sicuramente migliorerà in modo tale da poterci stupire.




Voto da parte dello staff di Booklet:
50/100


Recensione scritta da Ste_My Everyting96 e Chris The Legendary Mr

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