sabato 28 novembre 2015

Recensione Album: "Revival" di Selena Gomez


Dopo due anni da suo primo album da solista, la cantante americana Selena Gomez, vuole far decollare ulteriormente la sua carriera con un nuovo progetto discografico rilasciato tramite la nuova label Interscope records.
Il titolo dato a questo nuovo album è "Revival" ed è stato reso disponibie in tutti gli store a patire dal 9 ottobre 2015 debuttando alla posizione numero uno della Billboard 200 vendendo 117 mila mila copie nella prima settimana.
I temi trattati in questo album sono: l'amore con tutti i suoi pregi e problemi, ma anche la fiducia. Questo album è stata una svolta per la carriera della Gomez, ma purtroppo non del tutto riuscita e scopriamo il perchè.














REVIVAL
Questo nuovo lavoro di Selena Gomez inizia con la traccia intitolata "Revival". La produzione firmata Rock Mafia e Hit-Boy, permette all'artista di sperimentare qualcosa di nuovo, che lei stessa non aveva mai provato prima. Selena presta molto bene la sua voce su questa traccia iniziando con un parlato che annuncia la sua salvezza tramire un restauro, dicendo "I’ve been under self restoration, I’m becoming my own salvation". Questo è un ottimo pezzo ed anche uno dei pochi che convince al primo ascolto.



KILL EM WITH KINDNESS
Qui c'è una vera e propria svolta di sound rispetto alla traccia precedente. Ritroviamo un produttore presente anche in una traccia di medio successo della Gomez, ovvero Dave Audè, con la co-produzione dei Rock Mafia. Il brano ricorda vagamente "Naturally" della stessa (prodotta per l'appunto da Audè), mentre con il chorus si ha un impatto diverso. I fischiettii, simili a quelli presenti in "Ghostown" di Adam Lambert, padronano tutto il ritornello diventandone la chiave del brano. Non innovativa come idea, ma sicuramente un altro elemento nuovo che l'artista non ha mai utilizzato. Il testo parla di una Selena che deve lottare contro un mondo cattivo credendo in se stessa. Il pezzo non convince pienamente, è adatta per essere un'album filler.



HANDS TO MYSELF
Traccia con sound minimal, composta da ottimi strumental. La voce di Selena del chorus e il sussurro nei versi è accompagnato da una produzione firmata Max Martin. Inoltre con questo cambio di produzione troviamo anche altri nomi a cui hanno lavorato ad essa come Mattman & Robin. Qui Selena ci stupisce di nuovo per la sua sperimentazione verso nuovi sound, questo è evidente anche grazie ad elementi synth-pop che non aveva mai utilizzato prima, come anche il modo di impostare la voce. Nonostante tutto la traccia non brilla.



SAME OLD LOVE
L'album continua con il secondo singolo estratto per mantenere l'interesse commerciale su quest'ultimo. "Same Old Love" inizialmente non era assolutamente un pezzo convincente, e criticato da molti anche per la presenza di Charli XCX nel chorus. Con il susseguirsi degli ascolti però il pezzo inizia a prendere. La caratteristica di questo pezzo è sicuramente il sound minimal nei versi per poi esplodere nel ritornello, dove a tratti la voce della compositrice del testo sovrasta quella di Selena. Nel lyric troviamo una Selena che vuole rinnovarsi emotivamente e non vuole il "solito vecchio amore", chiudendo così un rapporto con una persona a lei cara. Buona scelta come singolo, in quanto non c'è una vasta scelta.



SOBER
Continuiamo l'ascolto di "Revival" con una delle tracce migliori presenti in tutto il progetto. "Sober" ha una produzione accattivante firmata Stargate, anche se per nulla innovativa. Qui troviamo delle somiglianze con la maggiore hit di Chalrli XCX (che troviamo di nuovo presente nei crediti di scrittura) "Boom Clap". Esiste qualcuno che non ama la sua ragazza da sobri? Ebbene si e questa traccia ce lo dimostra, trattando così di un tema molto importante come l'alcolismo. "Sober" sarà molto probabilmente un singolo, e sotto alcuni aspetti, anche una Hit facile in quanto molto radiofonica.



GOOD FOR YOU
Singolo apripista e la Hit di maggior successo di selena (insieme a Come & Get It). Siamo difronte ad una slowjams r&b prodotta da Sir Nolan Monson, Dreamlab, Delgado e ASAP Rock che risulta presente anche alla versione ufficiale del brano. Infatti esiste anche una versione alternativa presente nel primo video rilasciato su YouTube dove troviamo esclusivamente la voce di Selena con un cambio di sound. Qui la cantante sperimenta buttandosi nel mondo dell'urban con degli elementi che lei stessa non aveva mai utilizzato.
La scelta di farlo diventare singolo non è stata assolutamente sbagliata visto che negli USA ha praticamente sbaragliato la concorrenza facendo avere a Selena la sua prima top 5.



CAMOUFLAGE
Nella traccia numero sette, Selena si cimenta in una super ballad. "Camouflage" è una buona traccia per quanto riguarda la produzione che, anche se minimale (formata dal suono di un piano), ha un ottimo risultato. Essa è firmata Chris Braide che ha collaborato più volte con Lana Del Rey e Christina Aguilera. Purtroppo c'è un punto debole in questa traccia, ovvero la voce della stessa artista. Selena non riesce a trasmettere molto rendendo il brano a tratti "noioso". Sfortunatamente il fattore emotivo è il pilastro portante di una super ballad, e senza di esso la traccia non può essere godibile appieno.



ME & THE RHYTHM
Primo singolo promozionale estratto da questo progetto. Sicuramente ci troviamo di fronte al pezzo più pop e radiofonico di tutto l'album, il che non è assolutamente una cosa negativa. Il pezzo infatti colpisce al primo ascolto ed è capace di far rimanere impresso nella mente i falsetti di Selena. Il genere è prevalentemente pop con elementi dance vintage simili a quelli degli anni '70. Ottima scelta per attirare l'attenzione su "Revival".



SURVIVORS
Se avete avuto modo di ascoltare "Survivors" senza sapere chi fosse l'artista di appartenenza vi sarete sicuramente chiesti: "È un nuovo singolo di Kygo?". La risposta è un semplice no. Selena, grazie all'aiuto di Steve Mac, ha cercato di proporre un ottimo pezzo dance fresco con un tocco di nostalgia rendendo il tutto molto soft. Non viene specificato a chi sia riferito il testo, ma viste le tracce precedenti si suppone che sia una sua fiamma. Trovo che questo sia un brano ben riuscito e sarebbe un buon singolo nel vecchio continente. Nulla di innovativo, ma sicuramente molto godibile.



BODY HEAT
Nuovo cambio di genere in "Body Heat". Qui ci catapultiamo in America Latina, dove domina indiscussa Shakira. Infatti al primo ascolto la prima cosa che viene in mente sono altre canzoni a cui Shakira ci ha abituati in questi ultimi anni, o anche brani pubblicati dall'artista rumena Inna. Il chorus di questo brano infatti sembra un midley di Dare (La La La) e singoli dell'ultima citata.
Sicuramente un traccia che a mio parere non avrebbe dovuto essere presente nella standard edition, ma dovrebbe essere retrocessa a bonus track come le sue due compagne "Me & My Girls" e "Outta My Hands (Loco)", già presenti nella deluxe.



RISE
Concludiamo la standard edition di "Revival" con una ballad pop molto profonda come significato. Infatti è un inno ad agire e non arrendersi di fronte le avversità che la vita ci riserva, in più ci invita a non perdere mai la speranza. Grazie a questo è sicuramente un brano che conclude perfettamente questo capitolo di Selena. La produzione è stata affidata nuovamente ai Rock Mafia insieme a Hit-Boy creando una buona base anche se breve.
Nel complesso il brano non riesce a convincere pienamente, anche se è migliore di altri brani ascoltati precedentemente.



Selena non fa concludere qui la nostra esperienza con "Revival", mettendo a disposizione una deluxe edition con ben altri cinque brani! Lo stile rimane simile ad altre tracce presenti nell'album, anche se troviamo brani come Nobody e Perfect che potevano essere inseriti nella versione standard, in quanto migliori a quasi metà progetto. Troviamo anche le gemelle di "Body Heat", ovvero "Me & My Girls" (migliore della precedente citata) e "Outta My Hands". Per concludere troviamo "Cologne", una buona traccia che potrebbe prendere il posto di "Camouflage".



Per concludere vorrei lodare lo sforzo di Selena, che ha cercato di proporre qualcosa di diverso dal suo solito. Purtroppo l'album ha molti punti deboli come ad esempio: tracce poco potenti (quindi assenza di potenziali hit) oppure, per alcuni, la stessa voce che non si presta per alcune tracce. Nonostante questi fattori, il difetto più grande rimane la presenza di troppi sound differenti tra di loro, tanto da sembrare un album creato all'ultimo momento.

Valutazione concordata dallo Staff di BOOKLET:

61/100

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