mercoledì 24 giugno 2015

#ArtistFocus | Cher, 4 songs (1 parte)

Benvenuti alla nostra rubrica settimanale del mercoledì #ArtistFocus che condividerà con voi il piacere di conoscere quattro tracce di un'artista.
Oggi parleremo delle madri di tutte le popstar femminili, ovvero la grande ed iconica Cher.


Con ben oltre cinquanta anni di carriera, Cher è una delle artiste più famose nella cultura pop contemporanea, con oltre 100 milioni di dischi di tutto il mondo. Durante la sua carriera di cantante ed attrice ha vinto: un oscar grazie alla straordinaria recitazione nel film "Stregata dalla Luna" del 1988, una palma d'oro al festival di Cannes come miglior attrice femminile nel film "Dietro La Maschera" del 1985, un Grammy Awards grazie al best-seller "Believe" che la consacrò come artista di fama mondiale, per non dimenticare un Emmy, tre Golben Globe ed un People Choice Awards per i suoi contributi nel mondo del cinema, della musica e della televisione.

Cher è l'unica cantante che possa vantare di aver raggiunto la top10 nella Billboard Hot 100 in ben quattro decadi differenti, dagli anni sessanta fino agli anni 2000. Inoltre Secondo la prestigiosa rivista statunitense Out Magazine, è tra le 12 grandi icone gay di tutti i tempi.

Oggi vorrei farvi iniziare questo viaggio con "Cher" esplorando quattro sue canzoni tratti dai suoi album degli anni 80, 90 e 2000.

 Give Our Love a Fightin' Chance da Cher, 1987

Partiamo dal 1987, dopo cinque anni di distanza da I Parlyze e della decisione di concertarsi sulla carriera cinematografica, Cher firma un contratto con la Geffen Records e torna in studio per registrare quello che sarebbe stato il suo album di ritorno nel mondo della musica. E così che nel Novembre del 1987 viene rilasciato "Cher". Finalmente dopo tanti tentativi, Cher riesce ad ottenere commenti positivi dalla critica e a riscuotere il successo commerciale tanto atteso. L'album vende ben più di 1 milione di copie negli Stati Uniti diventando disco di platino mentre nel Regno Unito si certifica disco d'oro vendendo ben più di 100.000 copie.
Dopo una serie di album che seguivano il trend Jazz degli anni 70, possiamo notare che l'artista cambia direzione verso un sound più rock ed intenso che esprime coraggio, forza e vitalità.
In questo album oltre il lead single, la coinvolgente "I Found Someone" (cover di una canzone di Laura Branigan) e il rifacimento della storica "Bang Bang (My Baby Shot Me Down), ho molto apprezzato il brano "Give Our Love a Fighting Chance" scritta da Desmond Child e dalla favolosa nonchè hit-maker Diane Warren.
Nella canzone Cher incoraggia il suo partner di non abbattersi e di dare all'amore un'altra possibilità.


What About the Moonlight, da It's a Man's World, 1995

Dopo "Cher" si sussegue l'album "Heart of Stone" (1989) anticipato dalla splendida "If I Could Turn Back Time" che scala le classifiche statunitensi. Nel 1990 ottiene il ruolo di protagonista del film Sirene che si rivela un successo al botteghino, la cantante contribuisce alla colonna sonora del film registrando The Shoop Shoop Song (It's In His Kiss). Il brano viene poi incluso nel disco Love Hurts del 1991. L'album ha un grande impatto in tutta Europa vendendo più di 6 milioni di copie mentre in America rispetto agli album precedenti si rivela un insuccesso.

Con "Love Hurts" la cantante pone fine al contratto discografico con Geffen Records e vola a Londra per lavorare con la Warner Bros al prossimo progetto discografico. Nel 1995 esce "It's a Man's World" album composto maggiormente da cover pop rock dei vecchi successi di artisti maschili. Il disco viene elogiato dalla critica. Cher si cimenta in un inusuale tono di voce, cancellando il famoso vibrato e rendendosi maggiormente fluida e armonica. Il progetto ottiene un discreto successo nel Regno Unito certificandosi disco d'oro invece Negli Stati uniti passa completamente inosservato.
Un elemento memorabile di questo lavoro è "What about the Moonlight", traccia inedita prodotta da Christopher Neil e scritta da York Kathleen. In questa ballad intensa Cher parla della vita, spiegando che  bisogna affrontarla per far si che i notri sogni ed amori possano realizzarsi in futuro, altrimenti non ce ne resterà nulla.


Dopo il tepido successo di "It's a Man's World" finalmente per Cher arriva il momento del riscatto. Nel novembre 1998 esce la canzone Believe che raggiunge la #1 in ben 23 paesi, nel gennaio del 1999 il singolo arriva alla prima posizione di Billboard e ci resta per ben quattro settimane, all'età di 53 anni. Cher è la cantante più anziana ad arrivare alla #1 in quella classica. In Inghilterra il successo è devastante, domina per ben sette settimane la vetta diventando il singolo più venduto di una artista femminile nella storia della musica inglese. La canzone consacra Cher come icona mondiale della musica pop ed riesce ad assegnarle il suo primo Grammy Award come Best Dance Recording.
La hit è inclusa dall'omino album "Believe" che vende ben più di 20 milioni di copie diventando l'album più venduto della sua carriera.

Classified 1A, da Not.Com.Mercial, 2000

Nel 2000 Cher pubblica un album indipendente di musica rock alternativa "Not.Com.Mercial", venduto solamente su internet e sul sito ufficiale della cantante. Il disco contiene dieci tracce di cui otto scritti dalla cantante stessa nel 1994, mentre era ritirata in Francia. L'album viene scartato dalle etichette musicali perché considerato un prodotto "non commerciale", da questo ne scaturì il titolo dell'album. Il disco presenta un mix tra la Cher jazz degli anni 60 e la Cher rock degli anni 80-90.
Tra queste dieci perle di rarità ho particolarmente amato "Classified 1A". Il brano, scritto dal suo amato Sonny Bono, era destinato ad essere incluso in uno dei suoi primi album da solista, sfortunatamente per motivi inspiegabili fu scartato.


Rain Rain, da Living Proof, 2001 

Nel 2001 Cher entra in studio di registrazione e sforna "Living Proof" il successore del best-selling Believe. L'album nonostante segua lo stesso stile del disco precedenti presenta qualche sfaccettatura electro-house.  Il disco purtroppo non riesce a replicare il successo brillante di Believe vendendo solamente 5 milioni di copie.
Il temi principali che affronta l'artista in questo progetto discografico costituito da 12 tracce sono la solitudine, il dolore e la sopravvivenza.
Tra la superba e malinconica "The Music Is No Good Without You", l'elettrizzante "Different Kind of Love Song" e l'inno dedicato ai morti dell'11 settembre "Song For the Lonley", spicca la traccia pop e R&B "Rain Rain". Questa canzone scritta da Shelly Peiken e Guy Roche, descrive il triste animo della popstar dopo una rottura di una relazione d'amore; ogni cosa che vede è la pioggia, ovvero le lacrime che scorrono sul suo viso.


Questa era l'ultima canzone, spero che abbiate gradito conoscere qualcosa in più di questa straordinaria e talentuosa artista. A presto!

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